5. Fughe e confronti

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Mi svegliai con la testa che scoppiava da quanto bevuto la sera prima, non ricordavo nulla riguardo al rientro in clinica, così decisi di andare a cercare Bryan.

Mi alzai dal letto e notai di non essermi nemmeno cambiata, mi sistemai i capelli, lavai i denti e sciacquai la faccia, una volta aver messo le scarpe uscii dalla camera per dirigermi verso quella di Bryan, la 32.

Arrivai in camera sua senza farmi vedere e sorpresa, Bryan ancora dormiva, come ormai era il suo solito fare fino le undici, mi girai verso la porta della camera per uscire e mi ritrovai la Dottoressa Shutz.

-"Xila, buongiorno" Disse lei con tono cupo.

-"Dottoressa Shutz..." Dissi deglutendo.

-"Avrei bisogno di parlare con lei, potrebbe seguirmi nel mio studio?" Chiese lei.

Mi salì un'ansia assurda, iniziai a domandarmi di cosa avesse voluto discutere, sarà per l'incontro dell'ultima volta? Come ho reagito dopo? O peggio ancora, per la fuga di ieri sera?

Esitai un paio di secondi, poi raggiunsi la Shutz che ormai si trovò a pochi passi più avanti.

Entrai nel suo studio e mi accomodai sulla solita poltrona in pelle nera. La dottoressa si tolse gli occhiali e mi guardò dritta negli occhi con aria preoccupata.

-"Xila, come sta?" Chiese la Shutz.

-"Bene grazie, di cosa voleva pararmi" Domandai.

-"Ho sentito sua madre poco fa e domani alle quattordici e trenta, vorrebbe venire a farle visita, dice di dover parlare con lei di una questione assai importante".

Mi si strinse un nodo in gola, mia madre? Pensai tra me e me, di cosa avrebbe voluto parlarmi? Non la sentivo più nominare dalla morte di Marcus. Ero molto incuriosita quindi non rimaneva altro che accettare l'incontro delle quattordici e trenta.

-"D'accordo" Dissi alla Shutz. "Dovrà essere presente anche lei?" Aggiunsi infine.

-"Si Xila, sa che è la prassi" Rispose. "Allora richiamerò sua madre per darle una conferma" Concluse.

-"Va bene, arriverò qua nel suo studio per quell'ora" Dissi alzandomi dalla poltrona per dirigermi verso l'uscita.

-"Xila, aspetti!" Disse la Shutz facendomi riaccomodare.

-"Volevo parlare con lei della terapia, come sta andando?". Aggiunse lei.

-"Non la sto prendendo da due giorni" Risposi allontanandomi dal suo studio.

Tornai in reparto, la mia risposta sembrava avesse turbato la Shutz ma questo poco importava. Mi diressi verso la camera di Bryan per vedere sé stesse ancora dormendo e infatti fu così, ormai si fecero le 11 quindi decisi di svegliarlo facendoli uno scherzo.

-"Drin- Drin" Esclamai divertita. "É ora di alzarsi dormiglione" Dissi togliendoli di colpo le coperte.

-"Xila! Ma che fai?" Disse Bryan ancora addormentato.

-"Muoviti, alzati da questo letto e preparati sono le 11 passate e poi ti devo aggiornare di una cosa molto importante e ho davvero bisogno del tuo sostegno".

-"D'accordo Xila, dammi dieci minuti, il tempo di cambiarmi, ci vediamo in sala fumatori?" Mormorò lui con voce rauca.

-"Va bene, ti rubo una sigaretta che devo uscire a comprarle." Dissi al mio migliore amico.

-"Prendi su il pacchetto che tanto arrivo, per farti perdonare di avermi svegliato così bruscamente mi aspetto di trovare il caffè già pronto" Disse Bryan con il ghigno sul volto.

-"Tanto latte, due di zucchero!" Esclamai raccogliendoli la coperta che avevo lanciato per svegliarlo.

Mi diressi verso il cucinino per preparare il caffè a Bryan e incontrai appena all'entrata della sala José, il mio psicologo, rimasi bloccata per un paio di secondi finché iniziai a sentire l'imbarazzo percorrere il mio corpo.

Mi diressi verso il cucinino per preparare il caffè a Bryan e incontrai appena all'entrata della sala José, il mio psicologo, rimasi bloccata per un paio di secondi finché iniziai a sentire l'imbarazzo percorrere il mio corpo

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-"Ciao Xila, come stai?" Chiese José guardandomi con i suoi bellissimi occhi verdi.

-"Buongiorno" Dissi deglutendo. "Tutto bene grazie, lei?"

Le parole sembravano inciampare sulla mia lingua, la mia mente confusa non riusciva a trovare le parole giuste da dire.

-"Anch'io tutto bene, grazie!" Disse guardandomi come se avesse capito il motivo del mio disagio. "Ci vediamo fra due giorni, giusto?" Aggiunse stiracchiandosi.

-"Si, Venerdì alle nove e trenta." Conclusi.

-"Perfetto allora ci vediamo Venerdì, buona continuazione". Disse uscendo dalla saletta.

Lo guardai allontanarsi, il mio cuore batteva così forte che sembrava riempire l'intera stanza. Ero completamente rapita da lui.

Mi diressi verso la stufa per preparare il caffè a Bryan, sentivo in me ancora la tachicardia quindi mi preparai un bel tè caldo per rilassarmi, è incredibile quali emozioni può provocarci una persona per la quale siamo attratti.

Mentre il caffè bolliva, Bryan mi raggiunse in cucinino, li raccontai del breve incontro con José e di quanto fossi ancora agitata, così tanto che, mentre ne parlavo il caffè mi scivolò tra le mani, facendolo spargere su tutte le piastrella del cucinino, Bryan rise a crepapelle mentre io infuriata e disagiata per l'accaduto, raccolsi tutto il caffè facendo ancora più casino con lo straccetto zuppo che gocciolava ovunque.

Bryan finì di preparare un'altra caffettiera e io di sistemare il casino. Ci dirigemmo in sala fumatori, io mi sedetti vicino all'inquietante dipinto della donna russa mentre Bryan di fronte a me, affianco al ventilatore, tirai fuori il pacchetto di sigarette di Bryan dalla tasca dei miei jeans, ne presi una per me e una per lui, glie la lanciai addosso ridendo, poiché ancora divertito per l'accaduto precedente. 

-"Non mi guardare così Bryan, sono consapevole che sia il mio psicologo e che sia comune sviluppare sentimenti per il proprio terapeuta ma, non posso farci nulla." Dissi assaporando la prima sigaretta della giornata.

-"Sono felice che tu ne sia consapevole e sappi che non ti giudicherò per questo, io ho una cotta per Luca e con questo? Tu mi sopporti ancora". Disse sorridendo per la situazione.

-"Già, Luca, hai davvero dei gusti orribili a proposito di questo" Risposi divertita.

-" Aha, comunque, volevi parlarmi di una cosa importante, di che si tratta?" Chiese Bryan incuriosito.

-"Mia madre." Dissi con sguardo furtivo. - "Ha contattato la Shutz dicendo di avere una cosa urgente da dirmi." Dissi strofinandomi le tempie.

-"E quando la vedrai? O meglio, accetterai di vederla?"

-"Si, sono troppo curiosa di sapere di cosa si tratta e comunque l'incontro con mia madre e la Shutz è fissato per domani alle quattordici e trenta".

-"Dovrai aggiornarmi appena finito." Disse Bryan stringendomi la mano.

Incredibile pensai, è più di un mese che sono ricoverata qua dentro e mia madre non si è sforzata di venirmi a trovare neanche una volta, nonostante lavori nel reparto qua a fianco.

Room 43Where stories live. Discover now