12. Conversazioni interrotte

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Nessuna prova, nessun' impronta digitale e nessun sospettato, questo fu il risultato ottenuto dalla polizia dopo cinque giorni dall'omicidio.

Il reparto non era mai stato più silenzioso come in questi ultimi giorni, ora nella struttura c'eravamo io, Bryan, Micael e altri quattro pazienti che non conoscevo molto bene, Dylan, John, Julie e Halley. 

Di tanto in tanto vedevamo passare gli agenti di polizia e sicuramente o per un controllo di routine o per aggiornare man mano eventuali riscontri.

Io e Bryan passammo tutto il giorno precedente chiusi in camera, come punizione per esserci allontanati dalla sala mensa. Oggi avremmo voluto discutere con Micael di quanto scoperto ma purtroppo si trovava fuori per un congedo con la fidanzata, questo quanto detto da Alissa.

-"Bryan cosa facciamo? Andiamo a fumarci una sigaretta?" Chiesi al mio migliore amico.

-"Come nostra tradizione, accompagnata da un bel caffè". Disse allegramente Bryan.

Ci dirigemmo in cucinino con fare soddisfatto, percorremmo il solito e lungo corridoio, incrociammo altri pazienti che probabilmente si erano appena alzati, arrivati in sala Bryan si offrì di preparare il caffè mentre io presi comodamente posto al tavolo. Dopo alcuni minuti, si sentiva un buon odorino e il rumore della caffettiera che pian piano aumentava.

-"Xila!" Disse improvvisamente Bryan.

-"Che c'è? Che succede?" Chiesi stupita a Bryan.

-"Girati!" Bisbigliò lui.

Non ci potevo credere, dietro di me, in piedi e a fissarmi, c'era José. Il cuore iniziò a battermi all'impazzire, quanto era bello pensai, i suoi bellissimi occhi verdi risaltavano sotto il colore dei suoi capelli neri. Parla Xila, parla, continuai a pensare tra me e me, di qualcosa avanti!

-"Buongiorno!" Dissi trovando un po' di coraggio.

Pensai a come fosse possibile provare tutte quelle emozioni per una sola persona, tutto intorno a me sembrava rallentare ogni volta che lo incontravo.

Mentre mi resi conto di quanto potessi sembrare stupida con lo sguardo perso che sicuramente stavo mostrando, Josè si avvicinò a me posando l'agenda sul tavolo, in quel momento mi resi conto di aver completamente scordato la seduta con lui.

-"Ti stavo aspettando di sotto per il nostro appuntamento"- Disse senza sembrare scocciato per la mia dimenticanza.

-"Cavolo! mi sono completamente scordata!"- dissi sobbalzando in piedi accanto a lui.

-"Wow Xila, impressionante che ti sia passato di mente"- Disse Bryan ridendo mentre preparava le tazze di caffè.

Fulminai Bryan con lo sguardo, un po' infastidita e un po' divertita per l'affermazione.

-"Tranquilla Xila!" Disse Josè. -"Scendiamo e incominciamo?" Concluse lui.

-"Certo! Risposi entusiasta per l'idea di passare quarantacinque minuti in sua compagnia.

-"Bryan bevi il caffè anche per me". Dissi al mio migliore amico cacciandoli un occhiolino malizioso.

Passai il corridoio del reparto accanto a Josè, riuscivo a sentire il suo profumo dolciastro che mi arrivava dritto al cervello, come una scarica perfetta di endorfina e serotonina, mi batteva fortissimo il cuore, ogni passo che facevo sembrava di gran lunga infinito, come se stessi fluttuando su di una nuvola, senza accorgermi del passare del tempo.

Dopo alcuni metri arrivammo nel suo studio, aveva appena acceso un incenso, si sentiva, mi metteva a mio agio quell'odore esoterico.

Dopo alcuni metri arrivammo nel suo studio, aveva appena acceso un incenso, si sentiva, mi metteva a mio agio quell'odore esoterico

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Room 43Where stories live. Discover now