21. Pensieri su carta

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Con l'aiuto degli infermieri mi sedetti sulla sedia della farmacia. Non è così grave, pensai, ormai il sangue si è fermato, quindi starò bene, fisicamente.

-"Xila, sta arrivando il medico di picchetto perché ti dovranno mettere dei punti." Spiegò Luca.

-"Si, immaginavo." Risposi freddamente.

-"Xila, stai bene?" Disse Bryan, accompagnato da Dylan.

-"Sto bene, davvero, non preoccupatevi." Li rassicurai.

Bryan si affrettò a guardare fuori dalla porta della farmacia, scrutando il corridoio.

-"Xila, c'è la polizia." Riferii lui.

-"Va bene, lasciali, non mi interessa." Risposi ancora un po' scossa.

Il medico arrivò e dopo alcuni minuti finii di mettermi i punti.

-"Signorina Laffingher, le ho messo in riserva un antidolorifico. Se dovesse sentirne la necessità, lo comunichi ai suoi infermieri di riferimento, saranno lieti di aiutarla." Disse il dottore prima di congedarsi.

Uscii dalla farmacia, in compagnia di Bryan e Dylan percorremmo il corridoio per dirigerci in saletta.

-"Xila!" Urlò mia madre dietro di me." Aspetta! Non hai la minima idea! Devi uscire da qua!"

-"Signora Laffingher, si calmi! Esclamò uno dei due poliziotti cercando di trattenerla.

Bryan mi prese per un braccio, come per allontanarmi da quella situazione.

-"Xila, lascia stare, andiamocene di là." Disse lui. -"Non ti fa bene vivere queste scene."

-"Hai ragione, andiamocene." Dissi seguendo il mio migliore amico e Dylan.

-"Ti ucciderò, hai capito?" Esclamò improvvisamente mia madre dal fondo del corridoio.

Ci fermammo tutti all'improvviso, quelle parole furono come uno sparo dritto nel petto.

-"Riuscirò a tornare qua e quando meno te lo aspetti, ti ucciderò." Continuò lei.

Esplosi in una crisi di pianto, incapace di trattenere l'angoscia che mi travolgeva, mentre Bryan e Dylan cercavano disperatamente di calmarmi, la loro presenza confortante era l'unica cosa che mi teneva ancorata alla realtà.

-"Portatela via da qua!" Esclamò Luca uscendo velocemente dalla farmacia.

-"Alissa, richiama qua il medico per favore e fai sporgere denuncia, non voglio più vedere questa donna nemmeno nel parco della clinica." Concluse Luca con rabbia e furia.

Alissa annui, pronta a contattare il dottore di picchetto.

Mia madre continuava a gridare a squarciagola, il suono dissonante si mescolava al frastuono dei poliziotti che la trascinavano via con forza e prontezza.

Mia madre continuava a gridare a squarciagola, il suono dissonante si mescolava al frastuono dei poliziotti che la trascinavano via con forza e prontezza

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Room 43Where stories live. Discover now