<<Puntata piena di dichiarazioni amorose, il paradiso!>> dice Serena, risvegliandomi da un sonnellino più distruttivo che rilassante.
<<Del tipo?>> chiedo, avvicinando uno sgabello al bancone.
<<Il biglietto per te, la tua canzone e quello che ha scritto, vabbè tu sai chi, sull'amore!>> continua, con talmente tanta euforia da farmi vomitare..
Un secondo, potrebbe essere corretto come ragionamento, tutto torna!
<<Bevi il mio latte, mi sono pure dimenticata di dirti che lo odio!>> affermo, correndo via.
<<Ma dove stai andando?>> mi domanda lei.
<<DEVO FARE UNA COSA!>>
grido, ormai da un'altra stanza.<<Ma che le è preso?>>
<<Ti interessa, Alex?>>
<<No, non mi interessa>>
Vorrei tanto non fosse così.
--------->> quel leggero soffio di vento che accosta la porta della stanza..È QUELLO CHE NON VEDI MA VEDI ALLO STESSO TEMPO↓↓↓
Anziché concentrarti su come
ti guardo mentre tu stai
guardando me, fallo sul contrario.
→ci ringhiamo da lontano come i cani..+ il fatto che ieri mi abbia finalmente parlato, e non urlato contro!Aspetta, sono per caso impazzita?
Cosa sto facendo? Cazzo, è così estremamente ridicolo e imbarazzante. Ho davvero fatto una mappa concettuale-?<<Cosa sono tutti questi fogli?>> domanda incuriosito Alex, che è entrato in stanza nel momento più sbagliato.
<<Stupidaggini..>> rispondo, impanicata.
<<Posso leggere?>>
<<NO! No perché..sono disegni>>
<<E posso vederli, allora?>> insiste.
<<Sono solo omini stilizzati>> cerco di giustificarmi, ma sono consapevole del fatto che sia insospettito.
Come biasimarlo..<<Facciamo così, io faccio finta di crederti e tu..>>
<<Qualsiasi cosa, faccio quello che vuoi te lo giuro>> e dopo questa, Maria io esco.
<<Stasera torno tardi, sai, per via della prova costumi. Sei l'unica ad avere il mio stesso orario. Quindi..>>
<<Giulia- aspetta, voi state parlando? Senza strapparvi i capelli? Manco un urlo? Cosa sta succedendo?>> dice Luca, sconcertato.
<<Stavamo parlando..di un compito che ci ha dato Lorella, vero?>>
<<Vero..>> reggo il suo gioco, ho bisogno di vedere dove vuole arrivare.
<<Devo andarmene?>> domanda.
<<Sarebbe meglio, ti raggiungo dopo>> lo tranquillizzo.
Con la scusa dell'interruzione, ho sistemato al volo i fogli nel mio cassetto. Per lo meno adesso non sono più a vista d'occhio.
<<Quindi?>> domando, insistendo.
Voglio sapere cosa, insomma, deve dirmi..<<Sei curiosa eh?>>
<<Io? No, ma che dici>>
<<Ti va di farla insieme, e poi di tornare in casetta?>>
Qui la situazione sta degenerando, decisamente. Alessandro Rina, in arte Alex Wyse, che chiede a ME ragazzi, a me..di passare del tempo insieme a lui.
Lo stesso ragazzo che fino all'altro ieri sera lasciava la sua noiosa insalata incustodita sul tavolo, appena passavo..
<<Per me va bene, ma tu sei sicuro di quello che mi stai chiedendo?>>
<<Io, credo di sì>>
<<Va bene, ma tu sei pronto? Perché abbiamo nemmeno dieci minuti per uscire da qui e arrivare..>>
<<Cazzo! Muoviti, andiamo>>
La sua mano che avvolge la mia, lui che mi trascina così davanti agli occhi increduli di tutti, fino ad uscire.
Dev'essere un sogno, o forse un incubo. E poi penso, cos'è cambiato? È stato obbligato, magari dalla produzione?
E sarà, ma nonostante la stranezza della situazione, mi sento a mio agio, leggera. Più di quanto io lo sia con gli altri..
<<Siamo in ritardo?>> domanda lui alla customista, che ci accoglie con un grande sorriso.
<<No, tranquilli. Non mi aspettavo di vedervi insieme..>>
<<Nemmeno->> mi ha appena colpito con il gomito, questo stronzo.
<<Beh, iniziamo?>> dice lo stronzo, guardandomi e trattenendosi dal ridere.
-
Alessandro, perché è meglio chiamarlo così, risulta talmente stupido quando finge di sfilare!
Non è credibile, quasi impacciato.
Ho riso fino allo sfinimento, per tutta la mezz'ora che siamo stati qui dentro.<<Mi hai preso in giro per tutto il tempo!>> cerca pure di fare la vittima.
<<E tu mi hai dato una gomitata! E mi hai pure fatto male!>> gli rinfaccio.
<<Dovresti evitare di dire determinate cose, sai?>>
<<Posso farti una domanda?>> dico, di punto in bianco.
<<La fai lo stesso, anche se ti dico di no, quindi vai>>
<<Continuerai ad odiarmi oppure ti sto un pochino simpatica, adesso?>>
<<Io non ti ho mai odiato, Giulia>>
<<E invece sì>>
<<E invece no. Non odio te, odio quando fai quelle battutine del cavolo, perché fanno ridere. Odio quando mi rispondi male, perché sai tenermi testa ed è questo che cerco in una ragazza. Odio quando sorridi, quando canti, quando mi prendi in giro o mi guardi, perché..mi piaci quando fai queste cose>>
<<Alex, dove stai andando?>> sono scioccata.
<<Dimentica tutto, quello che ti ho detto e tutto, cazzo, TUTTO!>>
Ripartiamo da zero, ma forse con qualche consapevolezza in più.
E senza ombra di dubbio, tante difficoltà in più.<<Lo so, dovrei evitare di dire determinate cose..>>
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Magnifico difetto// Alex Wyse
Romance«E invece no. Non odio te, odio quando fai quelle battutine del cavolo, perché fanno ridere. Odio quando mi rispondi male, perché sai tenermi testa ed è questo che cerco in una ragazza. Odio quando sorridi, quando canti, quando mi prendi in giro o m...