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Maledetto il giorno in cui scelsi di dare ascolto al mio pensiero, maledetto il giorno in cui pensavo di aver trovato qualche amico..
Maledetto il giorno in cui pensavo che questo programma, in qualche modo, le cose le avrebbe cambiate.
Maledetto il giorno in cui ho capito, che probabilmente, alcune cose non cambieranno mai.

<<Ma c'è una cosa che proprio non capisco, l'accanimento nei confronti di questa povera cristiana che in un momento difficile cercava l'affetto delle persone a cui vuole bene.>>

Interviene la conduttrice, in mio aiuto, durante la registrazione di una delle ultime puntate.

<<Maria, io da professore e figura esterna vorrei dire una cosa, se possibile.>> alza la mano Zerbi.

<<Vai Rudy, puoi parlare.>>
gli dà il consenso Maria. Alzo gli occhi al cielo, che bruciano e minacciano di riempirsi di lacrime.

<<Giulia, prima di intervenire, hai condiviso con i tuoi compagni la causa della tua sofferenza?>>
faccio segno di no con il capo.

<<Vuoi dirlo oppure no?>>

<<Io non me la sento, però se vuole dirlo qualcuno al posto mio può tranquillamente farlo, anzi mi farebbe un piacere.>> ci metto un po' a parlare, la voce mi trema e le parole escono spezzate. Maria mi passa un fazzoletto.

<<Dario, tu che hai tanto da parlare, dimmi un po'. Ti chiamano e ti dicono che una persona cara, molto vicina a te, è passata a miglior vita, come reagisci?>> cala il silenzio. Io mi trattengo dallo scoppiare a piangere.

<<Io Maria, ho detto tutto quello che avevo da dire. Il fatto che nessuno di loro mi abbia risposto, spiega tutto.>>

<<Ce la fai a cantare? Se non te la senti non sei obbligata, tranquilla.>>

<<Ci voglio provare...>>

<<So che hai scritto un nuovo pezzo, lo presenti oggi per la prima volta...base.>>

Che ne sai tu di quando volevo sprofondare
Che ne sanno i miei amici delle notti prese a male
Che ne sanno i miei vicini delle grida contro il muro
Quando accanto hai nessuno, chiudi gli occhi e vaffanculo

C'ho fame di casini e non si sazia con chiunque
La vita è una puttana e in due secondi arriva al dunque
Ho sempre dato tanto e in tasca mai avuto niente
Tranne il mio dolore che non mostrerò alla gente
Resta lì, tra le chiavi e le speranze
Tra le cose che non dico e i tatuaggi sulla pelle
Nelle sere nere illuminate solo dalle stelle
Incastrate nei rimorsi di una stupida ventenne
Io ci penso e quasi mi scoppia la testa
Nonostante il tempo passi, Giulia è ancora la stessa
Io ci penso e ci ripenso mentre passano le ore
Mi rigiro dentro al letto, questa notte è una prigione
Bevo un sorso a canna dalla bottiglia
Ogni giorno in paranoia, sempre con la stessa fissa
Non mangiare, non toccare, il cibo, quello è deleterio
In vista tagli sui polsi, è successo per davvero

Che ne sai tu di quando volevo sprofondare
Che ne sanno i miei amici delle notti prese a male
Che ne sanno i miei vicini delle grida contro il muro
Quando accanto hai nessuno, chiudi gli occhi e vaffanculo

Nella vita che attanaglia, taglia i pezzi e cuce male
Nei rapporti chiusi in fretta con niente di personale
Delle corse in auto folli verso mete sconosciute
Dei mesi chiusa in casa in compagnia del mio computer
Non mi va di uscire e dire "ok va tutto bene"
Accetto le mie pene, ci convivo e mi conviene
Tanto il mostro non lo uccidi fingendoti felice
Devi prenderlo per mano come l'abisso fece con Nietzsche
Scrivo flussi di coscienza per placare il mio tormento
Tu che ascolti disgustato, non ti vedo e non ti sento
Ho bisogno di parlare di un disagio personale
Che tartassa i miei giorni e non mi lascia respirare
Tra le mura di una stanza c'è il mio spettro che mi parla
Fissa il vuoto dei miei occhi mentre scorrono i rintocchi
Nella testa metto al rogo ogni singolo pensiero
Il sangue prende fuoco come D'Arco al medioevo

Che ne sai tu di quando volevo sprofondare
Che ne sanno i miei amici delle notti prese a male
Che ne sanno i miei vicini delle grida contro il muro
Quando accanto hai nessuno, chiudi gli occhi e vaffanculo.

<<Posso dire una cosa?>>

<<Certo Giulia, certo che puoi.>>

<<Ho sbagliato forse, perché avrei potuto condividere il mio stato d'animo con i miei compagni, andando dritta al punto e spiegando loro la realtà dei fatti. Ma era un momento difficile, la notizia a me arrivata ha svoltato tutto. Mi sono sentita semplicemente sola, quando non dovevo esserlo. Ho reagito d'impulso magari, e a loro ha dato fastidio non lo nego, a prescindere però trovo tutto un tantino esagerato. Insomma, se mi vuoi bene vieni da me a cercare spiegazioni, poi ho detto tante volte che nei confronti di Alice non ho problemi, anzi. Alex e lei sono stati gli unici a darmi sostegno.>>

<<Giulia fidati di me, non devi dare spiegazioni a nessuno. Hanno fatto una figuraccia e fuori sono tutti a favore tuo, vedranno quando utilizzeranno i social il putiferio che si è creato contro di loro.>> dice Rudy.

Il pubblico è in delirio, e Alex in piedi. Sorrido e torno al posto.

Zitta e nuota.

Magnifico difetto// Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora