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Quei due erano un continuo litigare. Un continuo tenersi testa. Si scannavano senza mai risparmiarsi. Si distruggevano a vicenda. Ma si amavano, si amavano tanto. Erano strani quei due, sì, a vederli sembravano pazzi. Di pazzia ne avevano tanta infatti. Così tanta da odiarsi. L'eterna lotta tra odio e amore. Parole fatte di odio e occhi, cuore ed anima stracolmi d'amore. Erano tipo: non ti voglio, ma se te ne vai vengo con te.

<<Un orsacchiotto, chi lo ha mandato secondo te?>> Maria, non lo so proprio.

<<Forse mamma, oppure papà.>> rispondo, perché nessun'altro potrebbe interessarsi a me, per lo meno al di fuori.

<<C'è un filmato, con una piccola lettera scritta per te. Goditi il momento, dopo parliamo per bene.>> ho seriamente paura, perché moralmente sono a pezzi. Potrei piangere, ed è proprio quello che non voglio accada.

Ciao piccola, siamo mamma e papà.
Come regalo, abbiamo deciso di acquistare il tuo tanto amato e desiderato orsacchiotto, sì, quello che costava sempre troppo.

In casa c'è silenzio, ma ancora il tuo profumo. Ci manchi tantissimo, la tua assenza è molto pesante. Però, questo ed altro pur di continuare a vederti là, a realizzare il tuo più grande sogno.

Lulù sta abbastanza bene, gira per la tua stanza alla ricerca di un oggetto di tua appartenenza, forse perché è confusa, sicuramente perché le manchi.

Non ci crederai, ma qui fuori sono tutti fieri di te, felici perché finalmente possiedi il sorriso, quello vero e spontaneo che ti mancava, che ci mancava.

Continua così, ad essere te stessa.
Sei preziosa, unica nel tuo genere, sei roccia. Noi ti aspettiamo e facciamo il tifo per te. Un bacione, speriamo che il peluche ti piaccia. A presto.

<<Lulù è la tua cagnolina, giusto?>> no, questo non potete farmelo.

<<Sì, è la mia ancora di salvezza e non averla con me è straziante.>> non immagini quanto, Maria.

<<Quando i tuoi genitori dicono "che costava sempre troppo", cosa intendono? Vuoi parlarne?>> è ora di trasmettere qualcosa a chi ti segue. Giulia, è questo il tuo momento.

<<Non sempre, i gran lavoratori, vengono premiati. In questo caso, mio padre non veniva premiato molto spesso, io ci soffrivo molto.>> brava, continua così.

<<Erano più i no, che i sì. Non potevo pretendere la maglietta bella e di marca, perché non rientrava nelle nostre possibilità. Mi sentivo diversa dagli altri e in qualche modo derisa.>> forza, un ultimo sforzo.

<<L'orsacchiotto costava troppo, non solo perché il prezzo era elevato. Fondamentalmente non era un oggetto indispensabile e poi così utile, quindi automaticamente non mi veniva comprato.>> è stato estremamente complicato, ma soddisfacente, lo ammetto.

Maria mi guarda, mi accarezza la testa delicatamente e poi mi manda al posto. Senza dire niente, perché niente in questo caso può essere detto. Il pubblico applaude e si alza in piedi.

C'è un problema, però. Non mi interessa, vedo ma non realizzo. Perché? Sto pensando ad Alex.
All'ennesimo filmato, riguardante lui e la sua amatissima fidanzata Cosmary.

<<Giulia...>> cosa? Che?

<<Alex...dimmi.>> mandami a casa, ti prego. Lasciami in pace, sono esausta ormai di sopportarti.

<<Non hai intenzione di rimanere qui e ti conviene andartene.>> vabbè, come al solito. Routine, presente?

<<Grazie.>> e vado via, perché non voglio ascoltare la sua voce, qualsiasi cosa abbia da dire. Non lo voglio sentire.

Una settimana dopo.

<<Aadesso apriamo i regali, chi vuole incominciare? Luca?>> momento tanto atteso, alcuni credo debbano essere spaventati..

<<Giulia, vieni tu!>> ti pareva.

<<Cinque pacchi di carote, per bambini però. Non riesci a vedere mai niente, quindi ecco a te la soluzione! Tutti più felici e vedenti.>> ok, l'ultima battuta faceva pena.

<<Grazie, è il regalo più bello e brutto che io abbia mai ricevuto.>> mantengo la linea, se mangio solo carote. Quindi quando uscirò da qui, spero il più tardi possibile, la prova costume non sarà un problema.

Dopo una lunga serie di regali, per lo più bizzarri, tocca di nuovo a me.

<<Per la migliore amica meno migliore che esista, ti amo..?>> molto carina, Serena.

<<E comunque sono la migliore, sia chiaro.>> tutta questa autostima? Da dov'è uscita?

<<Che cos'è?>> ma veramente, che diamine...

<<Un vocabolario italiano, personalizzato solo per te. Perché il coso che sta sul coso, dove? Vicino al coso...NON È COMPRENSIBILE!>> genialata, mi piace.

È il turno di Alessandro, chiamarlo così mi rende più...credo indifferente. Il mio cervello dice che devo fare così, quindi lo faccio. Per tutti gli altri è Alex, per me semplicemente Alessandro.

<<L'ultimo è...per Giulia.>> ah.

<<È effettivamente il regalo più bello che ho ricevuto oggi, grazie.>> quarzo rosa. Non può non avere un significato, devo fare qualche ricerca.

<<Ti è piaciuto il mio regalo?>> Serena, beh.

<<Sì, ma adesso sono impegnata. Lasciami stare. Devo fare una cosa.>> molto importante, che ti interesserebbe, ma non te la dirò mai.

-Quarzo rosa significato-
Il quarzo rosa viene considerato della tradizione popolare la pietra dell'amore e dei sentimenti.
Questa gemma aiuterebbe a migliorare i rapporti sentimentali, a rimuovere eventuali blocchi e a gestire i legami personali andando oltre le apparenze.

Andando oltre la apparenze.

<<No, ho senza dubbio frainteso. Ha solo deciso di farmi un regalo, quindi scelto questo bracciale.>> magari avrà diversi significati, tipo pace o non so.
Non me ne intendo di pietre, purtroppo.

<<"Sai cosa vorrei per Natale?">>

Magnifico difetto// Alex Wyseحيث تعيش القصص. اكتشف الآن