Capitolo 2

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I due amici erano seduti sul divano. Emma era rannicchiata su se stessa e si stringeva le ginocchia al petto mentre, affianco a lei, Mattia era talmente scomposto da sembrare sciolto. Teneva le braccia sulla spalliera e le gambe larghe. Parlava senza mai riprendere fiato: prima si soffermava sui vestiti che erano stati scelti per gli attori, successivamente prendeva in giro le battute che si scambiavano e il doppiaggio, infine criticava la trama. Emma prese parte con piacere allo scherno di Mattia al film che trasmettevano nella grande tv, non suggerì di cambiare canale perchè l'indignazione del suo amico davanti allo scempio che guardavano era divertente. 

Il suo cellulare si illuminò e prese a vibrare, Emma se ne accorse con la coda dell'occhio e si affrettò a rispondere poiché era la seconda chiamata che le arrivava e non si era accorta della prima. Lasciò Mattia da solo sul divano, prese una felpa da poggiarsi sulle spalle e uscì fuori dalla villa accostando al porta alle sue spalle e inoltrandosi nel verde.

 "Ciao, Auri!" rispose portandosi il telefono all'orecchio.

"Sei arrivata? Tutto bene? Mattia è ancora vivo?" domandò la bionda mentre rideva dall'altro capo del telefono.

"Purtroppo si, anche se ho provato ad affogarlo..."

"Menomale che per ora non ce l'hai fatta! Ci serve domani" scherzò lei "ho sentito Ale, penso che arriveremo nel pomeriggio. Ma forse anche sera perché guiderà lui."

"Non arriverete mai!" lo prese in giro lei. Passeggiava avanti e dietro per l'ingresso e ammirava il vasto giardino della casa soffermandosi sulla piscina. Emma amava la sua stanza, ma non avrebbe disdegnato una casa con il giardino e la piscina. Sarebbe stato rilassante e lei si sentiva di aver decisamente bisogno di distendere i nervi, eppure le circostanze e le persone della sua vita pareva che facessero di tutto per renderla più nervosa di quanto già non fosse.

"Lascialo stare, vuole solo essere prudente" ribattè Aurora in difesa del ragazzo "comunque ho sentito Viola. Dice che fra qualche giorno tornano. Organizziamo qualcosa? Prima del rientro intendo."

"Però devo studiare anche. Ho prenotato due esami e voglio passarli entrambi..."

"Ovvio, al massimo facciamo un aperitivo o una cena così non perdiamo troppo tempo. Credo che voglia un po' di...supporto. Sai, no? L'estate per lei è andata alla grande e non vorrei che al campus perdesse tutto quello che ha guadagnato."

"Per colpa del coglione" annuì Emma comprensiva, ma non aggiunse altro seccata all'idea che quel capitolo non si sarebbe mai superato, come uno di quegli esami pesanti e completamente privi di qualsiasi stimolo che, dopo averli rimandati per troppo tempo, diventano degli scogli.

"Sei vicino a Mattia?" domandò Aurora.

Emma negò e, per sicurezza, si spostò ancora un po' verso il giardino allontanandosi dalla porta principale.

"Ho un dubbio, Emma. Credo che i ragazzi sappiano qualcosa che noi non sappiamo e che, soprattutto, non sa nemmeno Viola. Io capisco che loro siano amici di Edoardo da tanto tempo, ma mi fa davvero strano pensare che una volta avuta la versione di Viola e dopo aver parlato con lui che ha confermato tutto, loro vogliano ancora essere amici suoi. Cioè, va bene tutto, però lui si è comportato davvero male con una loro cara amica."

"Che pensi?"

"Penso che Edoardo non sia un tipo ostinato, ma penso anche che non lascerà perdere. Penso che ci manca un passaggio. E dobbiamo capire cos'è. Non per giustificarlo, sia chiaro, ma per avere un quadro completo della situazione. Credo che a Viola serva per mettersi l'anima in pace" spiegò Aurora.

Emma scosse la testa: "Auri, lo sai che tu che Viola ci ricascherà, no?"

"Si, ma noi possiamo aiutarla a non farlo" sospirò l'altra.

Good Positions IIWhere stories live. Discover now