Eros 4

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Sono cresciuto in mezzo alla violenza.
Cosa ti aspettavi che diventassi?
Eros Knight

Isabel e Diamond sotto lo stesso tetto? Nemmeno se entrambe mi implorassero. La mia salute mentale è già sufficientemente danneggiata.

Ho fatto circondare la villa con uomini di fiducia, anche se nella realtà nessuno avrebbe osato avvicinarsi.

La mia Helianthus è pervasa da una paura comprensibile. Si sente sempre circondata dal male, lei stessa si provoca del male.

Giorni chiusa in quella stanza, consumando poco cibo e sfogandosi con quella maledetta lametta. Ho fatto di tutto per liberarla da questa sua ossessione, ma senza successo; non avrei potuto costringerla a liberarsene, avrebbe sempre trovato il modo di ferirsi, e non volevo ripetere l'errore commesso in passato.

L'avrei assecondata finché non avesse trovato rifugio altrove.

La mia rossa mi confidò di sentirsi come una foglia d'inverno, costretta a sostenere il peso della neve, dei suoi pensieri e della sua memoria. La comprendo, non posso nemmeno immaginare il dolore che cela dentro di sé dopo una vita di abusi.

Si è paragonata a una fragola morsicata, definendosi consumata, sporca di saliva, consigliandomi di disfarmene. Rispose nelle vesti di una donna che non mi conosce. Trascorse con me mesi interi, e cercai di non lasciarla sola nemmeno per un istante dal momento in cui arrivò in Brasile; non l'avrei mai considerata usata, sporca o da gettare.

Sono un capo mafia, uccido, torturo le persone e provo piacere nel vederle soffrire ai miei piedi, ma ho rispetto per le donne che amo. Non volterei mai le spalle a qualcuno che necessita del mio aiuto o a qualcuno a cui tengo particolarmente.

La mia Helianthus è ancora ignara del motivo che si cela dietro alla sua presenza in questo paese e della complessità del legame che ci unisce. Non ha ancora compreso quanto sia speciale per me. In passato, ho commesso errori che l'hanno coinvolta, diventando la causa di un dolore profondo. La mia stessa vita è stata posta in pericolo a causa di una fiducia mal riposta in un uomo che ritenevo mio amico. Mi impegnerò a non ripetere gli stessi sbagli del passato, a non abbandonarla nuovamente e ad aiutarla a liberarsi dal mostro che lentamente la sta consumando.

Le mostrerò la miglior versione di me stesso, la purezza che mi è stata sottratta. Le presenterò solamente il mio lato angelico.

La farò legare a me a tal punto da non riuscire ad allontanarsi nemmeno volendo.

Lei sarà mia.

Non bramo il suo corpo; non le imporrò mai nulla contro la sua volontà. Tuttavia, desidero che la sua mente diventi ossessionata al punto da considerarmi l'unico nella sua vita.

Le memorie di quella notte si dissolveranno dalla sua mente. La sua psiche sarà intrecciata a me, desiderando solo il mio nome e la mia presenza.

<Eros> la mia ninfetta aprì la porta e mi accolse indossando solo un reggiseno abbinato a una minigonna, entrambi in pelle nera. I tacchi altissimi tentavano di eguagliare la mia statura. Per un istante, fissai le sue labbra carnose con un rossetto rosso, e i suoi capelli sciolti che incorniciavano gli occhi nocciola.

Accolto da lei, mi sedetti sul divano centrale nel suo salotto. <Promessa mantenuta.> affermai. Avevo promesso a Isabel di farle visita questa notte, nonostante stesse ancora scontando la sua pena.

Come dimostrazione della mia giustizia, privai Isabel dell'unica cosa che ama più di sé stessa: me. Non mi avvicinai, non le rivolsi nemmeno la parola, vietandole persino di incontrare Ivan, suo fratello.

The Promise 2Where stories live. Discover now