Diamond 14

646 35 6
                                    

Tutti hanno un passato.
Tutti hanno sofferto.
Quello che conta è la reazione.
Perdono, vendetta o indifferenza?
Scegli.
Mira Light

Polvere, polvere e ancora polvere.
La maggior parte delle stanze di questa casa erano piene di polvere, come se fosse rimasta inabitata per anni. Altre stanze, invece, erano perfettamente pulite e ordinate.

Lo psichiatra n. 7 uscì con Brayan, Roman e i ragazzi e ancora non fece ritorno. Victoria salì al piano superiore e ancora non scese. Io, invece, mi sedetti davanti alla finestra, continuando a osservare la strada di fronte a me.

Chiusi gli occhi e inspirai il profumo di Emilien nella felpa che indossavo, la stessa che avevo preso dal suo armadio prima di raggiungerlo qui in Inghilterra.

Sorrisi e avvolsi le braccia attorno a me, con il volto di Emilien impresso nella mia mente.

<Anch'io ero come te.> mi voltai all'udire di una voce femminile. Victoria si avvicinò a me, indossando solamente una canottiera nera e dei pantaloncini rossi. Il suo viso mi apparve più luminoso senza tutto quel trucco che aveva prima.

<Al solo ricordo del suo nome o del suo volto, sorridevo.> disse, guardando anche lei fuori dalla finestra. I suoi capelli rosa le cadevano sulla schiena, creando onde simili a quelle di un mare in tempesta.

Forzò un sorriso, immersa nei suoi pensieri. <L'ho amato così tanto da tradire persino mio padre... Sono stata un'idiota.> disse, voltandosi verso di me. Poi, con un ghigno, aggiunse <Ti userà, ti piegherà al suo volere e ti getterà via come ha fatto con ogni altra troia che si è scopato.>

Alzai gli occhi al cielo e la superai ignorandola, dirigendomi verso la cucina.

<Sono la figlia dell'Alpha, di Peter. Mi chiamo Victoria.>

A quelle parole mi fermai immediatamente, chiudendo gli occhi mentre sentivo il battito del cuore accelerare e la sudorazione aumentare.

Ho stretto la pistola, sono stata io a puntarla verso Peter, sparando e uccidendolo. Strinsi i pugni, percependo i suoi passi avvicinarsi a me. Mi irrigidì nel momento stesso in cui la sua mano si posò sulla mia spalla.

<Non ho nulla contro di te, non ti conosco, per questo voglio avvertirti.> disse, mettendosi di fronte a me e guardandomi con i suoi occhi azzurri. <Non legarti a lui, non fare il mio stesso errore.> fece una pausa, poi continuò con enorme sicurezza. <È vero, può sembrare perfetto: attraente, potente, ricco. È in grado di conquistare anche le donne più innocenti e pure del mondo. Ma non farti ingannare, è anche un bastardo.>

Cercai di superarla, ma lei si mise davanti a me, bloccandomi. <Dove vai? Ti sto parlando.> disse, inclinando leggermente la testa per guardarmi meglio.

<Sono stanca, voglio riposare.> mentii, cercando di superarla per poter allontanarmi il più possibile.

Non potevo parlarle in quel momento, non senza che lei sapesse che sono stata io a uccidere suo padre.

<No, non andrai da nessuna parte.> affermò, stringendo il mio mento per costringermi a guardarla. Feci alcuni passi indietro, cercando di allontanarmi da lei. <Non mi toccare.> affermai, alzando una mano nella sua direzione nel momento stesso in cui cercò di avvicinarsi.

<Quelli sono tagli?> chiese, inclinando la testa per vedere meglio il mio polso. Instintivamente, lo strinsi. <Ti tagli per lui?> domandò, iniziando a ridere.

<Ascolta, non voglio problemi con nessuno. Ora salirò al piano di sopra e ognuna rimarrà nella propria stanza fino al ritorno di Emilien.> dichiarai, sciogliendo la presa sul polso e fissandola con sicurezza.

The Promise 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora