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"Lo dedico a te che non hai mai mollato. Con il cuore pieno di amore, ma il sorriso sempre spento. Lo dedico a te che anche se caduta, ti sei saputa rialzare." A.S
BEATRICE
Sentii un calore lambire la pelle del mio volto.
Dischiusi lentamente gli occhi, ancora assonnati, facendo sbattere le palpebre, ripetutamente, per qualche istante.
Li sentii pesare sotto di esse, gonfi e lucidi.
Riconobbi subito la figura sopra di me, il suo profumo ancora una volta mandò in estasi i miei sensi.
Rimasi immobile, con il volto puntato sul petto e il corpo intrappolato fra le braccia che, nel frattempo, rimasero posizionate ai lati della mia testa, curve, pronte a sorreggere il possente fisico.
Mi baciò la fronte, facendo scendere il viso su di me. I nostri occhi si inchiodarono gli uni negli altri.
Un brivido di eccitazione mi percorse la schiena, mentre i nostri respiri si smarrirono confondendosi, erano caldi, delicati.
Mi irrigidii, sovrastata da lui che, nel frattempo andò a sfiorare il seno racchiuso dal tessuto della maglietta.
Schiusi le labbra senza accorgermene, avevo uno strano bisogno di sentirlo, di assaporagli la bocca, di far scorrere la lingua sulla sua.
«Gabriel.» Soffiai debolmente.
Si morse la carne interna delle guance e strinse i denti, facendo così scattare la mandibola ai lati del volto.
Si stava eccitando anche lui.
«Non volevo svegliarti.» Deglutì lentamente, parlando con voce rauca e seducente, mentre con la lingua si inumidì il labbro inferiore.
«Gabriel.» Bisbigliai ancora, ma questa volta, sembrò più una supplica che un nome.
Scoprii la mia pancia ancora fasciata dalle lenzuola, avevo bisogno di sentirlo più vicino, molto di più.
