Non ho mai creduto nelle coincidenze. Più che altro ho sempre immaginato una realizzazione di ciò che viene chiamato...destino. E in quel momento lui fu il mio.
Quella mattina i pensieri mi logorarono la mente. Dopo la discussione avuta con mia madre il pomeriggio precedente, ero giunta a una conclusione. Il mio umore era come se stesse oscillando su un'altalena sempre in movimento. Stavo davvero andando incontro al mio futuro? Avrei davvero ripreso gli studi, la mia vita in mano? Pensandoci, visitare l'università dove studiava mia sorella sarebbe potuta essere un'occasione, un'azione che probabilmente mi avrebbe rischiarato le idee.
Anche se non era quella da me scelta, la potevo considerare come un pretesto per riprendere in mano la situazione. E poi Crystal mi aveva promesso una giornata diversa dal solito. Un momento per me che mi avrebbe solo fatto del bene, dunque acconsentii.
Uniformando il vestito al corpo mi guardai allo specchio. Un'agitazione generale andò dilagando dentro il petto, scacciando i brutti pensieri sul mio fisico che, avrebbero di certo fatto capolino non fosse stato già un momento di pura irrequietezza.
Guardai la scrivania sospirando sollevata. I miei due libri preferiti erano lì. Li avrei portati, così mi sarei tenuta impegnata nei momenti di stallo o di indecisione. Anche loro fungevano da medicine, mi calmavano mente e anima, facendomi smarrire in un mondo alternativo. In fondo l'amore contenuto nelle loro storie, mi spingeva a credere un pò di più nella mia.
