Quel posto era pieno di mocciosi intellettuali che si aggiravano veloci, in preda a un panico e, un nervosismo disumano per i giardini di quel posto.
Alcuni dialogavano tranquilli in piedi, sparsi sporadici un po' dappertutto. Taluno rideva sereno, seduto sulle panche in legno dei tavoli esterni. Altri ancora, invece, piangevano tormentati evidentemente da lezioni andate male...malissimo a vederli messi così. Insomma mi parve di essere apparso in un manicomio.
Strano da dirsi ma Mike si era da poco fatto una di loro. La ragazza del Diux che, a quanto stava dalle sue parole, doveva essere una maturanda presso questa facoltà di medicina.
Ricordo che il giorno dopo si era messo a blaterare qualcosa, durante la nostra solita marcia mattutina, su quanto la loro scopata fosse stata fantastica, grandiosa, piena di orgasmi e infine...si erano innamorati. Tipo storia di Biancaneve. O era cenerentola? Insomma, a prescindere...una stronzata del genere.
Io, nel frattempo, me ne stavo appoggiato a un albero, con le mani nelle tasche costretto ad aspettare le loro effusioni d'amore, praticate nel dormitorio di lei. Perchè? Non ne avevo idea. Eppure ero lì. Forse di supporto, o più probabilmente perché non avevo niente da fare.
