Capitolo 3

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Durante il pranzo io e Andrea continuavamo a scambiarci sguardi ed evidentemente Lucia se n'è accorta dato che con un gesto mi chiede di allontanarmi e parlare.
L.B:"Cos'è successo?" Mi chiede una volta allontanate da tutti.
Io:"Al supermercato ho visto quella stronza baciare un altro e ho portato via Andrea, mi chiedo con quale faccia tosta si sia presentata qua." Lo dico a bassa voce per non farmi sentire da nessuno e fortunatamente riesco nel mio intento.
L.B:"Sei sicura? Magari era un'altra persona."
Io:"No, sono sicura, era lei, l'ho vista in faccia." Lei annuisce e torniamo dai ragazzi. Andrea ha ancora lo sguardo fisso su di me ed io non riesco minimamente a guardarlo negli occhi.
D.V:"Volete una stanza?" Chiede quel deficiente facendomi diventare rossa come un peperone.
Mar:"Ti ricordo che Andrea sta con me!"
D.V:"Purtroppo!" Dice Dusan sussurrando facendoci scoppiare a ridere, tutti ovviamente tranne Andrea e Marina.
Io:"Va bene ragazzi io vado a casa, devo sistemare un po' di cose. Grazie per l'ospitalità Dudu, ci vediamo!" Saluto tutti e, dopo aver rifiutato un passaggio da Timothy, torno a casa tranquilla.

Metto la musica in TV ed inizio a pulire tutto, lavo i pavimenti, la cucina, il bagno, sistemo la camera, innaffio le piante e, mentre sto per finire, suona il citofono. Chi diamine è? Dalla telecamera posso chiaramente vedere il viso di Andrea, cosa ci fa qui? Ma soprattutto, come fa a sapere dove abito? Gli apro il portone e successivamente la porta, chissà che vuole.
Io:"Qual buon vento ti porta qui?" Gli chiedo appena entra.
A.C:"Quando la smetterai di prendertela con la mia ragazza?" Chiede incrociando le braccia.
Io:"Che moccioso. Talmente succube che nemmeno ti rendi conto di tutto quello che fa!" Ops, forse devo imparare a stare zitta.
A.C:"Lei è la persona migliore del mondo, non farebbe mai niente per ferirmi! Non ti mettere in mezzo Maya, per favore. Tu non sai cosa significa lei per me."
Io:"Non devo sapere niente! Se non ti rendi conto di che persona è non sarò io ad aprirti gli occhi dato che non siamo nemmeno amici. Non ti sopporto proprio, non capisco come tu faccia ad essere così amato!"
A.C:"Potrei dire lo stesso di te! Sei solo una bambina viziata!"
Io:"Bambina viziata? Ma cosa ne sai tu di cosa significhi crescere senza genitori e dover cambiare paese quasi ogni anno perché nella vita hai solo tuo fratello e quindi devi seguirlo per forza? Stai zitto Andrea e sparisci dalla mia vista, non ti voglio più vedere!" Lui mi guarda come se fosse ferito dalle mie parole ma a me non interessa niente, una persona del genere non la voglio vedere nemmeno in fotografia, se non si rende conto che non passa più dalle porte è un problema suo.








Dopo la litigata con Andrea decido di andare a fare una passeggiata, quando sono nervosa mi aiuta sempre camminare un po'.
Mi fermo in un parco a prendere un gelato, come quando ero piccola e poco dopo vedo Nicolò che mi saluta, così mi tolgo le cuffie.
Io:"Ciao Nico! Come stai?"
N.F:"Bene, spero che questa stagione sia fantastica sia per me che per la squadra! Tu come stai? Hai una faccia."
Io:"Ho litigato con Andrea, di nuovo. È un idiota che non si rende conto della vipera che ha accanto."
N.F:"Beh, effettivamente ci staresti meglio tu accanto a lui." Dice alzando le spalle. È impazzito?
Io:"Nico hai bevuto? Io insieme a lui nemmeno sotto tortura!"
N.F:"Sarà, ma secondo me ti piace e anche tu piaci a lui." Gli tiro una gomitata scherzosa e rimaniamo un'oretta a parlare del più e del meno.

N.F:"Vuoi venire a mangiare a casa?" Mi chiede dopo aver guardato il telefono. Io accetto volentieri e ci dirigiamo a casa sua.
G.B:"Ciao tesoro! Come stai? Sono contenta tu sia qui, almeno non devo sopportare due calciatori insieme!" Alzo un sopracciglio e guardo Nicolò che mi sorride innocente, non l'ha fatto veramente!
Io:"Nicolò io ti ammazzo!"
N.F:"Dai Maya, l'ho fatto per voi!"
A.C:"Cos'hai fatto?" Il sorriso gli muore in volto quando mi vede e potrei dire lo stesso di me.
Io:"Mi ha ingannata, non sarei mai venuta qua dopo oggi."
G.B:"Cos'è successo?" Giusto, lei non sa nulla.
A.C:"Ovviamente abbiamo litigato, la bambina viziata non sa stare al suo posto. Ma perché non torni da tuo fratello?" Istintivamente gli tiro uno schiaffo. Non sono una persona violenta, ma questa volta ha esagerato.
Chiedo scusa ai padroni di casa e vado via, non voglio respirare la sua stessa aria un minuto di più.






Pov's Andrea

N.F:"Ma che problemi hai? Perché le hai detto quelle cose?"
Io:"Perché non la sopporto! È solo una bambina viziata abituata ad avere tutto e tutti ai suoi piedi!" Non sono mai sereno quando c'è lei nei paraggi.
N.F:"Ma perché invece di litigarci non provi ad ascoltarla? Guarda che noi la conosciamo bene, non è affatto come dici tu. Conoscila e renditi conto della persona meravigliosa che è." Le parole di Nicolò mi smuovono qualcosa dentro, non so esattamente cosa ma mi sento terribilmente in colpa per come l'ho trattata.

Alla fine ceno veramente a casa loro per poi andare a casa di Maya e chiederle scusa. Quando entro mi rendo conto che è al telefono con suo fratello e credo si stiano mettendo d'accordo per vedersi a Roma quando l'Atletico giocherà contro la Lazio, lei ha gli occhi lucidi, credo le manchi molto suo fratello.


M.M:"Cosa sei venuto a fare?"
Io:"Sono qui per chiederti scusa, mi rendo conto di essere stato intrattabile e mi dispiace, solitamente non sono così. Vorrei provare ad essere tuo amico se anche tu lo vuoi." La vedo sorridere lievemente e mi fa segno di sedermi sul divano, ha veramente una casa bella grande.
Io:"Non ti senti sola a vivere in questa casa grande?"
M.M:"Certo che mi sento sola, ma questa era la casa in cui vivevo con mio fratello quindi non la lascerò mai." Dice alzando le spalle.
Passiamo la serata a parlare tranquillamente, per la prima volta da quando ci conosciamo, magari riusciremo veramente a diventare amici.

Il numero fortunato/Andrea Cambiaso Where stories live. Discover now