Capitolo 4

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Mi sveglio di soprassalto sentendo un peso sul mio fianco, mi giro piano e vedo Andrea dormire tranquillamente, ci siamo addormentati mentre parlavamo probabilmente.
Io:"Andre, svegliati, hai gli allenamenti." Lo muovo un po' ma lui non sembra avere intenzione di svegliarsi, così inizio a fargli il solletico, magari lo soffre.
A.C:"Maya! Sei impazzita?"
Io:"Hai gli allenamenti!"
A.C:"Oh cazzo! Grazie di avermi svegliato!" Dopo esserci lavati ed aver mangiato qualcosa velocemente scendiamo insieme per andare al campo, salgo in macchina e aspetto che lui parta con la sua ma così non è, così scendo.
Io:"È successo qualcosa?"
A.C:"Non parte la macchina, non è che potremmo andare con la tua?" Annuisco e prende tutte le sue cose per metterle nella mia macchina.
Io:"La tua ragazza non sarà gelosa?" Chiedo tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
A.C:"Anche se fosse, lei non ha la patente quindi non potrebbe darmi un passaggio."
Io:"Se hai bisogno anche al ritorno non farti problemi, tanto mi hai detto che abitiamo vicini." Dico parcheggiando.

N.F:"Allora l'avete capito che siete la coppia perfetta!" Nicolò arriva con un sorriso smagliante ma fraintende tutto.
A.C:"Mi ha accompagnato solo perché non mi parte la macchina, siamo solo amici."
N.F:"Beh, meglio di niente! Dai Andre andiamo, ci vediamo dopo Mayetta." Saluto entrambi e mi dirigo al bar del campo a prendere un caffè, non riesco ad iniziare la giornata senza.
Domani i ragazzi avranno la partita in casa contro la Lazio e ovviamente io sarò allo stadio.
Mentre bevo il mio caffè tranquillamente il capitano entra, così chiacchieriamo un po'.
Io:"Ciao capi!"
Dan:"Ciao piccola, come stai?"
Io:"Bene, tu? Domani vengo allo stadio." Lui annuisce contento per poi salutarmi e andare al campo, cosa che faccio anche io poco dopo.












Il giorno tanto atteso è arrivato, sarà la mia prima allo stadio quest'anno dato che nelle partite precedenti ero in sessione e non potevo venire, ma sono super elettrizzata!
Ovviamente ho messo la maglietta con il mio nome ed il mio numero fortunato, ovvero il 27, che è anche il giorni del mio compleanno. Lo stadio è pieno e si sentono un sacco di cori, quest'anno dobbiamo seriamente provare a vincere lo scudetto dato che giochiamo una volta a settimana.
L.B:"Tesa?"
Io:"Come una corda di violino, tu?"
L.B:"Pure, quest'anno è una grande occasione per Fede."
L'anno scorso Federico ci è mancato tantissimo, dopo l'infortunio avuto a Roma avevamo paura non potesse più tornare ai suoi livelli ma sicuramente pian piano ce la farà.

La partita inizia ed è subito magia, Dusan su assist di Manuel segna il gol dell'1-0, un bellissimo gol di destro, siamo avanti noi!
Salto in piedi per esultare e vedo Lucia e Thessa strabuzzare gli occhi quando vedono la mia maglietta.
Io:"Ragazze tutto bene? È la mia solita maglia." Dico sbattendo gli occhi, non le capisco.
T.L:"Dopo capirai." Annuisco un po' confusa e mi risiedo.
Al minuto 26 Fede raddoppia, su assist di Adrien, sono così felice per lui!
Io:"Te l'avevo detto Lucy!" Urlo abbracciandola.
Il primo tempo si chiude in nostro vantaggio ed io approfitto della pausa per andare a prendere una bottiglietta d'acqua.

X:"Ehi ventisette, ti sei persa?" Mi giro e vedo Andrea sorridermi.
Io:"Ciao Andre, sto andando al bar. Tu che fai qua?"
A.C:"Sto andando in spogliatoio, proprio là davanti a te."
Io:"Come davanti a me? E il bar dov'è?" Chiedo un po' spaesata.
A.C:"È dall'altra parte dello stadio. Dai entra con me, ti do io l'acqua." Annuisco e, prima di entrare, si assicura che nessuno sia mezzo nudo.
Io:"Scusate ragazzi, mi sono persa e volevo l'acqua."
Dan:"Ecco a te Mayetta, auguraci buona fortuna!"
Io:"Spaccate i culi ragazzi!"
Mi giro per andarmene e, poco prima che la porta si chiuda, sento qualcuno dire che ho lo stesso numero di maglia di non ho capito chi, mah tutti strani sono.


Il secondo tempo inizia ed al 59° entra anche Andrea, là mi rendo conto a cosa facevano riferimento tutti: entra con il numero 27, Andrea Cambiaso.
Non ho parole, abbiamo veramente lo stesso numero?
La partita va avanti e purtroppo per noi Luis Alberto segna, ma pochi minuti dopo ci pensa un'altra volta Dusan a ribadire il pallone in rete.
Partita terminata, ha vinto la Juve.
Con le ragazze scendiamo nello spogliatoio ma, prima di entrare, sento un tonfo enorme davanti a me così alzo lo sguardo e vedo Andrea tirare calci al muro e mi avvicino.
Io:"Andre? Che succede? Abbiamo vinto, non sei felice?" Chiedo cercando di fermarlo.
A.C:"Felice? Hanno segnato per colpa mia! E se avessero raddoppiato?" Gli prendo le mani e lo faccio fermare davanti a me.
Io:"Andre, ascolta. Conosco questa squadra abbastanza bene per dirti con certezza che nessuno ce l'ha con te per l'errore, alla Juventus il singolo non si attacca mai, è come una famiglia. Abbiamo vinto, conta questo. Poi le prestazioni possono migliorare e miglioreranno perché sei valido, ma non devi abbatterti tu in primis."
A.C:"Questa è la mia grande occasione ed io ho paura di sprecarla." Ammette, forse più a sé stesso che a me, così presa dalla tenerezza lo abbraccio. In fondo ha solo un anno più di me anche se sembra molto più grande.
Io:"Andrà bene, lo so, io credo in te." Gli posso le mani sulle guance finché una voce da gallina spennata rimbomba nel corridoio, così stacco le mani e mi giro.
Mar:"Cosa ci fai con il mio ragazzo?"
Io:"Quello che dovresti fare tu, ma evidentemente del suo stato emotivo non t'importa niente." Lascio un ultimo sguardo ad Andrea per poi andare dai miei amici che nel frattempo sono usciti puliti e profumati.

N.F:"Vi siete abbracciati, vi ho visti!" Mi dice Nicolò una volta arrivati al bar dove abbiamo deciso di festeggiare la vittoria.
Io:"Nicolò, sei una pettegola!" Dico ridendo al 44, mi volto e vedo Andrea che mi sorride e mi mima un "grazie", così ricambio il sorriso e sento le guance diventare rosse.
Ho decisamente bisogno di un confronto con mio fratello, Paulo e le rispettive consorti, solo loro sanno aiutarmi in questi casi.

Il numero fortunato/Andrea Cambiaso Where stories live. Discover now