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- Sei un abominio e devi essere eliminata.
- No, aspettate! Io sono come voi! C'è sangue di Nephilim in me!
Un sorriso sinistro e una lunga spada che le trafiggeva il cuore. –NO!

Cassie aprì gli occhi di colpo e si ritrovò per terra, al centro della sua stanza, con le zanne scoperte e il sudore che le colava dalle tempie. Non le capitava da tempo di fare questo sogno e il fatto che le fosse capitato proprio oggi le faceva ancora più paura.
Il cellulare sul comodino cominciò a squillare all'impazzata. Riprese il controllo e rispose.
– Che fine hai fatto?
Cassie guardò l'orologio sulla parete di fronte a lei – E' tardissimo!
– Ma davvero? Non ci avevo proprio fatto caso durante i venti minuti in cui ti ho aspettata davanti casa tua! – disse sarcastico – Muovi il culo signorina, ti aspetto giù!
Mise giù e rimase per qualche secondo a fissare lo schermo sorridendo. Lui era l'unico che sapeva la verità e nonostante ciò non gli aveva mai voltato le spalle.
Dopo le scuole primarie si è scritta ad una scuola di pre-addestramento per cacciatori ma non era neanche lontanamente simile all'addestramento che avrebbe intrapreso proprio quella mattina. Fino ad ora le avevano solo insegnato a classificare i demoni e a ucciderli, ma niente di pratico. L'unica cosa pratica che ha imparato è la lotta. Aspiranti cacciatori di diversa specie (Nephilim, vampiri o licantropi) che si sfidano nella lotta corpo a corpo a patto che vampiri e licantropi mantenessero la loro forma umana.
Cassie non aveva mai partecipato a nessuna gara, non le interessavano queste cose. Cam, al contrario, era uno dei campioni della scuola, una cosa che Cassie non avrebbe mai immaginato considerando che da piccolo era un po' paffuto. Con il tempo è cambiato molto e a pensarci anche lei è cambiata.
Tutti a Holding hanno sempre pensato che loro due avessero una relazione ma non è così. Per lei non è stato affatto semplice mantenere il suo segreto in una città come quella, soprattutto considerando il lavoro che aveva deciso di fare. Non erano poche le persone che si erano stupite nel vedere quanto i suoi lineamenti fossero delicati considerando che era un lupo. Per evitare che le persone si accorgessero dei suoi occhi troppo chiari aveva iniziato a portare le lenti a contatto scure. Non aveva migliorato la situazione di molto ma perlomeno adesso i suoi occhi sembravano tendenti al castano e non verdi.
Ogni specie aveva un segno particolare. I vampiri avevano gli occhi rossi e i canini scendevano solo quando mutavano. I lupi avevano quasi tutti capelli scuri e occhi scuri. I Nephilim avevano quasi tutti capelli e occhi chiari, non sembravano tutti uguali tra loro, ognuno aveva sfumature diverse, e, a differenza di tutte le specie, avevano dei lineamenti molto delicati.
– Cassandra muoviti! – la incalzò sua madre – Cameron ti sta aspettando da mezzora!
Sua madre non era cambiata affatto, a parte qualche ruga, era quella di sempre.
Quando sono tornate a Holding le persone l'hanno riconosciuta e sono rimaste un po' sorprese nel vedere che era ancora viva ma soprattutto nel vederla insieme a Cassie. Non erano stupidi, qualcuno aveva sicuramente il dubbio che lei fosse la figlia di Jonathan Winkler nonostante lei avesse cambiato il suo cognome in Weber, ma nessuno osava fare domande. Una cosa positiva di quella città era che ognuno si faceva i fatti propri.
– Non penso che arrivare tardi sia uno dei migliori modi di iniziare il vero addestramento, non credi?
– Ti prego mamma non stressarmi!
Il vero addestramento, come lo aveva chiamato sua madre, consisteva in un addestramento che andava al di fuori della teoria. Dopo quel periodo ci sarebbe stato il giuramento e successivamente avrebbe iniziato a lavorare. Cassie non era preoccupata, sapeva che ce l'avrebbe fatta. Di solito vampiri e lupi erano molto meno abili dei nephilim. Loro erano stati creati per combattere, per cacciare. Di conseguenza, tutte le volte che le veniva la paura di non farcela, ricordava a sé stessa che scorreva del sangue di nephilim nelle sue vene.
– Fatti dare un bacio! – disse sua madre baciandola e abbracciandola forte. Era una persona parecchio affettuosa e soprattutto molto paziente e ottimista. Non era stato facile per lei crescere una figlia da sola, trasferirsi da una città a un'altra con la paura che i Winkler o chiunque altro potesse portarle via la sua bambina. Avevano vissuto in molte città umane prima di tornare a Holding, ma nessun posto è come casa quindi si trovarono costrette a tornare nella città madre di tutte le specie. Per tutti quegli anni erano state lontane da lì per paura che i Winkler potessero trovarle e ucciderle ma erano passati vent'anni da quando suo padre era stato portato via, oramai quasi tutti avevano dimenticato e il pericolo che venissero a cercarla era scampato.
Nonostante ciò Cassie non aveva mai smesso di avere davvero paura e l'incubo che aveva avuto quella notte ne era una prova. Sognava spesso di essere uccisa da quello che pensava fosse suo padre. Si, era strano considerando che lei non lo aveva mai conosciuto ma qualcosa gli diceva che colui che le puntava la spada sul cuore era un membro della sua famiglia. Non sapeva se Jonathan fosse ancora vivo o meno. Non aveva mai provato rancore per lui, sapeva che non era stata colpa sua, ma allo stesso tempo, nel caso in cui fosse ancora vivo, non aveva voglia di conoscere qualcosa su di lui, non le interessava.
– Buongiorno splendore!
Cam l'accolse con il suo solito sorrisone e con la sua gran voglia di parlare. Con il tempo Cassie aveva cominciato ad apprezzare anche questo lato del suo carattere.
– Come mai tutto questo entusiasmo? Hai dimenticato che oggi ci sarà da rompersi il culo?
– No, non l'ho dimenticato! Ma sai, questo è la mia giornata tipo!
– Giornata tipo? – chiese Cassie alzando un sopracciglio.
– Ma si! Allenamento fisico, lotta, cercare di controllare la rabbia... mi piacciono queste cose!
– Tu non sei normale!
– Senti chi parla...
La solita battutaccia che in altri casi l'avrebbe offesa. Ma era Cam, come si fa ad offendersi con uno così?


La cacciatrice ibridaWhere stories live. Discover now