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Non aveva dormito molto negli ultimi dieci giorni, ma quella notte cadde in un sonno così profondo che il mattino seguente quasi non si sarebbe alzato dal letto se Cassie non l'avesse svegliato. Rimase sorpreso da quel gesto. Non si parlavano da tempo eppure lei adesso era in piedi, davanti a lui, e l'aveva svegliato.
Le aveva chiesto se voleva essere accompagnata alla cerimonia ma lei aveva semplicemente scosso la testa. E allora quella brutta sensazione allo stomaco che lo aveva torturato per tutti quei giorni era ricomparsa. Non era cambiato nulla.
Quando andò in cucina ebbe appena il tempo di vederla uscire dalla porta. Si sedette al solito posto e sospirò senza speranze.
– Ha detto che voleva stare un po' da sola prima della cerimonia – gli disse Robert non appena Cassie era abbastanza lontana da non poter sentire. Sembrava molto turbato dalla situazione, proprio come lui.
Non capiva perché non riusciva più a comunicare con lei e come erano arrivati a quel punto. Pensava che finalmente lei si fidasse, che avesse accettato il suo aiuto, ma tutto era cambiato dalla sera in cui si erano baciati.
La mattina dopo la visita dei lupi, dopo aver sistemato tutto quel casino, erano tornati a casa insieme e dopo aver raccontato a Robert cos'era successo, si era chiusa in camera sua. Era uscita solo dopo parecchie ore e aveva chiesto a Robert se poteva fare due passi. Nate pensava che lui gli avrebbe detto che non era opportuno o che, se voleva uscire, Nate doveva andare con lei, ma non fu così. Con sua grande sorpresa non solo le aveva dato il permesso di uscire, ma aveva anche vietato a lui di seguirla. Nate obbedì ma non riuscì a chiudere occhio fino a quando lei non era tornata a casa qualche ora dopo.
Le cose non erano migliorate nei giorni successivi. Si alzava prima di lui e andava all'Accademia ad allenarsi da sola. Quando si allenava con lui rimaneva impassibile, non lo guardava neanche. Era migliorata molto nel corpo a corpo ed era brava anche con le armi ma quando lui glielo disse, lei si limitò ad un alzata di spalle.
– Ancora non ti parla, vero?
– No e non capisco perché...
– Hai provato a parlare? – Nate scosse la testa – E allora come fai a dire che non capisci? Non so cosa sia successo e non voglio neanche saperlo, ma secondo me è meglio che ne parliate. E' un momento particolare per lei, lo sai benissimo – Robert si era affezionato molto a Cassie. La trattava come una figlia ed era evidente che le volesse bene – Penso che si senta un po' sola.
– Sola? Ma se non faccio altro che starle accanto!
– Le stai accanto ma non vi parlate! – sottolineò l'uomo guardandolo negli occhi – E' andata da Maia ieri.
Nate sgranò gli occhi – Cosa? Da Maia? E perché?
– Penso che avesse bisogno di parlare con una donna visto che io non so come trattarla e, a quanto pare, neanche tu.
– Credi che sia stato uno sbaglio portarla qua da noi? – Si stava facendo quella domanda da un po' di tempo ormai, ma non aveva mai avuto il coraggio di farla a voce alta.
– Santo cielo, no! Nessuno meglio di noi poteva proteggerla.
– Il branco l'avrebbe protetta e lo sai!
Robert alzò un sopracciglio – Ti stai forse tirando indietro Nathan?
– No, è solo che...
– E' complicato, non è vero?
Il ragazzo annuì – Troppo complicato...
– Basta così – disse l'uomo alzandosi in piedi – Forse sono l'ultima persona a questo mondo che dovrebbe dirti una cosa del genere, soprattutto data la situazione, ma se provi qualcosa per lei, continuare a comportarti in questo modo non ti porterà a nulla di concreto. Peggiori le cose se fai il suo stesso gioco..
– Rob, ti stai sbagliando! Io non prov...
– Ma chi vuoi prendere in giro, ragazzino? – Gli sorrise teneramente e fece il giro del tavolo per sedersi al suo fianco – Ho notato come la guardi, sento i battiti dei vostri cuori quando siete vicini e persino la notte prima che vi addormentate – Nate si sentì avvampare e si rese conto che era la prima volta che arrossiva, ma Robert sembrò non farci caso – Apri gli occhi Nate! Provi qualcosa per lei e tutto ciò che desideri è proteggerla e non perché è una missione, ma perché vuoi stare con lei, perché ti piace. Credi che io non abbia mai provato una sensazione simile? Sembrerò anche un vecchio scorbutico, ma sono stato giovane un tempo e non ho mai dimenticato come ci si sente ad essere innamorati...
Non ne avevano mai parlato, ma Nate sapeva a chi si riferisse. Sorrise e lo ringraziò.
Doveva parlare con Cassie, spiegarle come si sentiva e capire se anche lei si sentiva allo stesso modo. Aveva finalmente una persona con cui si sentiva davvero bene e non voleva perderla per nessun motivo.

La cacciatrice ibridaWhere stories live. Discover now