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La conversazione avvenuta con Amanda l'aveva scossa un po'. Dunque era vero, ci sarebbe stata una vera e propria rivolta prima o poi. Non voleva mettere in pericolo le persone a cui voleva bene, ma se andare via era la cosa giusta da fare, allora lo avrebbe fatto. Che ironia della sorte però! Lei era andata in quella città per salvarli e ora doveva tornare a Holding!
Non aveva più visto suo nonno dopo quella volta. Pensava che si occupasse lui di assegnare le missioni ma non era così, quel compito spettava a Morgan, e non solo quello. Suo fratello si occupava di parecchie cose contemporaneamente e ogni giorno che passava lo vedeva sempre più pallido e stanco.
Era stato molto gentile con lei, forse anche troppo secondo gli altri cacciatori. Incredibile come nessuno avesse notato che si somigliassero, lui compreso. In un primo momento Cassie aveva pensato che voleva proteggerla perché aveva capito che era sua sorella, ma poi si rese conto che lo stava facendo solo per rimediare al male che le aveva fatto uccidendo sua madre.
Quella sera non le erano state assegnate missioni fuori, doveva solo occuparsi di sorvegliare il palazzo. Non era davvero necessario, quale delinquente avrebbe attaccato un palazzo come quello? Ma, al contrario di Cassie, c'era chi pensava che fossero necessarie delle misure di sicurezza anche per i cacciatori che rimanevano a palazzo. In fin dei conti non le dispiaceva rimanere al calduccio per una sera. Era molto raffreddata e sicuramente le stava salendo anche la febbre ma non aveva detto nulla a Morgan, non voleva che la considerasse debole.
Ethan non era con lei, bastava un solo cacciatore per ogni piano e a lei era stato assegnato proprio quello in cui si trovava il suo appartamento. Stava camminando avanti e indietro da un po'. Guardò nuovamente l'orologio e sospirò. Era già mezzanotte e non avrebbe potuto tornare a dormire prima delle sei del mattino.
La sua attenzione venne catturata da una strana figura. Stava camminando lento per i corridoi, scrutando una porta dopo l'altra.
- Cerchi qualcuno? - Il suo viso era coperto del cappuccio della felpa ma era chiaro che si trattasse di un ragazzo - Hey! Dico a te! - Ma lui non le diede retta e, quando Cassie si avvicinò, cominciò a correre. Cassie lo seguì per qualche metro, ma lui era molto più veloce e, quando svoltò l'angolo che portava al suo appartamento, di lui non c'era nessuna traccia. Cassie strizzò gli occhi e si chiese se lo avesse visto davvero o se era la sua mente a fargli degli strani scherzi. Cominciava a sentire caldo e le gambe le tremavano un po' per via dello sforzo.
Sentì un rumore dietro di lei e quando si voltò andò a sbattere contro qualcuno - Che cosa ci fai qua? Dovresti essere al piano di sotto!
Ethan le sorrise e si grattò la testa - Ero solo venuto a vedere come te la passavi qua...
- Se si accorgono della tua assenza ti puniranno, lo sai vero?
Lui alzò le spalle - Come mai hai il fiatone? Ti senti bene? - Le mise le mani sulle spalle in modo affettuoso procurandole uno strano brivido lungo la schiena.
- Si... è solo che...- Il viso di Ethan le sembrava stranamente troppo vicino. Aveva dischiuso le labbra e stava stringendo un po' di più le mani attorno alle sue spalle.
- Cassie... - disse in un sussurrò.
Lei rimase lì, a guardare i suoi grandi occhi castani che si socchiudevano e il suo viso che si avvicinava sempre di più.
Avevano passato praticamente ogni ora insieme da quando lei era arrivata, non si erano persi di vista durante le varie missioni e si erano sempre coperti a vicenda, erano sempre vicini, forse un po' troppo. Una parte di lei aveva sempre pensato che sarebbero arrivati a quel punto, prima o poi. Sapeva che Ethan la guardava quando lei era distratta e percepiva la sua agitazione quando le stava accanto.
Il ragazzo si avvicinava sempre di più e l'unica cosa a cui pensava Cassie era "Ti prego non baciarmi!" . Un rumore alle loro spalle li fece sobbalzare, costringendoli di conseguenza ad allontanarsi uno dall'altra. Quando guardò davanti a sé, Cassie vide un coltello conficcato nella parete di fronte. Se Ethan fosse stato qualche centimetro più in la lo avrebbe sicuramente colpito in pieno. Si voltò, ma non vide nessuno. D'istinto afferrò l'arco e prese una freccia. Dopo quella volta, era diventato la sua arma preferita. Non lo aveva mai usato prima di quel momento, eppure le veniva naturale, come se si fosse sempre allenata con quello anziché con spade e coltelli.
Ethan si posizionò alle sue spalle - Non muoverti, vado io!
Ma Cassie non gli diede retta. Aveva sentito dei passi avvicinarsi verso la loro direzione, proprio nello stesso corridoio in cui era sparito quel tizio un minuto prima che arrivasse Ethan. Preparò la freccia e stava quasi per scoccarla quando vide Morgan avvicinarsi a lei con le mani alzate - Sei pazza per caso?
- Io? E tu che spunti così di punto in bianco?
Morgan fece un'espressione che di solito faceva quando era in imbarazzo - Stavo solo... - Cassie lo guardò socchiudendo gli occhi. Stava nascondendo qualcosa - C'è un nuovo cacciatore e lo stavo accompagnando nel suo appartamento...
- Allora non era solo un miraggio! Ho visto davvero qualcuno! - disse lei sgranando gli occhi.
Anche Morgan spalancò gli occhi per una breve frazione di secondo - Come? Quando...
- Poco fa! Pensavo che stesse cercando qualcuno e invece era un nuovo cacciatore..
- Un nuovo cacciatore? - Cassie si ricordò di Ethan e, non appena si voltò, il ragazzo arrossì - Quando è arrivato?
Morgan li guardò entrambi - Che cosa ci fai qua Ethan? Non dovresti esser al piano di sotto?
Ethan abbassò lo sguardo - Si, io... ero venuto a controllare come stava Cassie...
Morgan in un primo momento la guardò con aria dura ma poi il suo sguardo si addolcì - Torna di sotto, adesso ci sono io qua con lei.
Ethan fece un sorriso strano - Come sempre... - E poi sparì nel corridoi dando le spalle a Cassie e Morgan.
Sicuramente avrebbero dovuto parlare di quello che era successo poco prima che quel rumore li facesse sobbalzare, e Cassie sapeva benissimo che non sarebbe stato affatto semplice.
- C'è qualcosa che dovrei sapere? - chiese Morgan alzando un sopracciglio.
- No...
- No? E allora perché è arrossito in quel modo quando lo hai guardato?
Cassie sospirò. In fondo, anche se lui non lo sapeva, era sempre suo fratello, poteva dirgli la verità - Stavamo per baciarci prima che qualcosa catturasse la nostra attenzione.
Morgan fece una faccia mai vista prima, un misto tra sorpresa e...rabbia? - Stavate per baciarvi o vi siete baciati?
- Non penso che ti interessi entrare nel dettaglio...
- Certo che m'interessa! Tu sei... - Ma non continuò la frase - Da domani lavorerete separati!
- Ma...
- Nessun ma! - rispose lui secco - Non puoi metterti con lui, okay?
Il tono in cui disse quella frase le mise i brividi - Perché no...?
Morgan rimase in silenzio per qualche secondo. La stava scrutando da capo a piedi e a un certo punto la sua espressione si addolcì - Devo andare a parlare con il nuovo cacciatore - Fece un passo verso di lei e le mi se una mano sul braccio - Puoi andare a dormire se vuoi, qua ci penso io.
- Non ho bisogno di dormire! Io sto benissimo
Ma Morgan non le credeva, era chiaro. Strinse ancora un po' il suo braccio e con l'altra mano le sfiorò la fronte - Vai a dormire Cassie, hai la febbre alta!
Forse aveva ragione lui. Si sentiva stanchissima e la febbre le stava salendo ancora di più. Annuì e fece per andarsene ma dopo aver fatto un paio di passi si fermò - Chi è il nuovo cacciatore? - chiese senza guardare il ragazzo.
Lo sentì sorridere - Lo scoprirai presto.

La cacciatrice ibridaWhere stories live. Discover now