Capitolo. 15

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Harry.


Appena entrai un'odore nauseante di sudore e alcol mi travolse in pieno, lasciandomi quasi senza fiato.

Andai verso il bancone, mi sedetti e ordinai un Blue Angel.

Ad un tratto mi sentì toccare la spalla, mi girai e vidi, con grande sorpresa, che alle mie spalle c'era il mio compagno di corso Ed.

-Hey riccio, cosa ci fai qui?-mi disse abbracciandomi lasciandomi qualche pacca amichevole sulla spalla.

-Hey carotina, ho accompagnato un mio amico e mi ha tipo obbligato ad entrare e fargli compagnia. -dissi mentendo.-Tu invece, cosa ci fai qui?-gli chiesi.

-Ma che domande fai, sono qui per lo spogliarellista, mi pare ovvio. Stasera farà un numero speciale o almeno così dicono e per la prima volta mostrerà il volto, dato che indossa sempre una maschera o un qualcosa che lo copra.-disse sorridendo ampiamente.

-Forse l'ho hanno informato della mia presenza e farà questo numero speciale per me. Data la mia unichezza.-dissi toccandomi i capelli e assumendo un'espressione da diva, che consisteva nelle famose labbra a culo di gallina e gli occhi socchiusi leggermente storti.

-Unichezza Har?-chiese Ed ridendo sotto i baffi.

-Già.-dissi vantandomi.


-Ma tu non eri etero?-chiese ridendo sotto i baffi.

-Lo sono.-dissi sbuffando.

-Tra un po' cambierai idea.-cantilenò a voce bassa.

-Credici.-dissi sorridendo.


Le luci d'un tratto diventarono più scure e in un angolo del palco, presente nel locale, vi era una figura vestina interamente di bianco illuminato da delle luci dello stesso colore.

Indossava delle vans bianche, dei jeans stretti bianchi che arrivavano fino alla caviglia, un maglione bianco di qualche taglia più grande che gli arrivava a metà coscia, degli occhiali da vista con la montatura nera e un cappellino di lana bianco, che copriva i capelli lisci.

Come ho detto prima, vestito interamente di bianco.

Il volto non era ben visibile ma si riuscivano ad intravedere due zaffiri brillanti al posto degli occhi. 

-Sembra così...puro. Sembra un angelo...-dissi osservando quella bassa e minuta figura, che in quel momento parve tanto insicura e indifesa ma allo stesso tempo anche familiare.

-Già...Sembra.-disse Ed.-Tra pochi minuti tutta quella purezza che vedi in quel piccolo ragazzo, sparirà, così POOF.-continuò facendo un movimento insensato, simile ad uno scoppio, con le dita.

-Pochi minuti e quell'angelo si trasformerà nel peggiore dei demoni.-

-è bravo?-chiesi scrutando quella piccola figura.

-Verrai nei pantaloni solo guardandolo Haz.-disse sorridendo maliziosamente, gli rivolsi uno sguardo cagnesco per poi riposare i miei occhi sulla figura. -Non centra il fatto che tu sia etero Haz.-

-Molti ragazzi qui dentro sono etero ma vedendo le sue esibizioni hanno raggiunto l'orgasmo Haz, senza toccarsi.-soffocò una piccola risata-...compreso io.-continuò.

Appena pronunciò quelle parole una melodia dolce e tranquilla si impossessò dei mie timpani.

L'angelo presente sul palco uscì dal suo angolino e andò verso il centro, non prima di aver sfilato le vans, e lanciò il berretto che indossava.

Iniziò a sbottonarsi i jeans e con movimenti sensuali li fece scivolare giù per le sue gambe per poi lanciarli in un angolo remoto del palco.

Si girò lentamente di spalle piegandosi in avanti accarezzandosi sensualmente le gambe toniche, in modo da far alzare il maglione e dare una buona visuale a tutti del perizoma nero in pizzo che avrebbe dovuto coprire il suo sedere.

O meglio dire, quel ben di Dio.

Che io conoscevo bene.

Ma speravo solo di sbagliarmi.

-Cristo.-dissi appoggiando una mano sul cavallo dei mie pantaloni, sentendoli stretti.

-E questo e solo l'inizio Harry.-disse Ed al mio fianco.

Le luci mano a mano diventarono di una tonalità rossa.

Fino alla fine del numero che divennero rosso fuoco, quando il ragazzo con il volto oscurato era piegato sulle ginocchia e sui gomiti, sul pavimento scuro, con solo il perizoma addosso e gli occhiali da vista stretti tra i denti in modo seducente.

Le luci si accesero completamente e il ragazzo si alzò dal pavimento, si girò prendendo il maglione e indossandolo, mise gli occhiali e si appoggiò alla parete lì accanto sempre tenendo lo sguardo basso.

Un uomo, che si suppone fosse il proprietario, salì sul palco e prese il microfono.

-Fate un forte applauso a questo bellissimo ragazzo.-E così fecero tutti.

-Ora ve lo presento.- Disse l'uomo facendo un cenno al ragazzo, quest'ultimo si avvicinò con il capo basso. -Ecco a voi Louis Tomlinson signori.-

Urlò l'uomo e il ragazzo alzò il volto sorridendo debolmente.

-Cazzo!-dissi togliendo la mano dal cavallo dai miei pantaloni.

-Sei venuto Haz?!-disse Ed sorridendo malizioso.

Io annui impercettibile.

-E quindi qual'è il problema. Non è così grave, sarai bisessuale, niente di che!-disse.

-Non è questo Ed...-sussurrai.

Lo vidi scendere dal palco per poi essere avvicinato da un'uomo sulla quarantina che gli accarezzò una natica da sotto il maglione.

Lo conosci?- mi chiese confuso vedendo la mia espressione sconvolta, praticamente la mia bocca era spalancata al massimo e toccava il suolo.

  Quindi è qui che lavora.  

-Si...-dissi.

  Questa è la sua professione.  

-E chi è?-mi chiese sorridendo, ma la sua espressione mutò non appena pronunciai quelle quattro parole.

Non mi sbagliavo dopotutto.

-Il mio migliore amico.-dissi deglutendo.

è una puttana.

My Best Friend ||Larry Stylinson||Donde viven las historias. Descúbrelo ahora