Capitolo. 12

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Harry.


Era passata una settimana dalla morte del piccolo Timmy e di conseguenza dalla vista del corpo di Louis segnato in quel modo e dal suo incubo, infatti, dato quest'ultimo decisi di non tirar fuori l'argomento.


In quel momento mi trovavo alla pista da Skate poco lontana da casa mia.


Era isolata, come sempre, nessuno più osava andarci, troppo impegnati a giocare con quei maledetti aggeggi elettronici. Gioventù bruciata.


Era mio solito andarci quando ero confuso o preoccupato.


In quel caso entrambi.


Lì riuscivo a non pensare, la mia mente si liberava. Quando saltavo con lo skate, quando i miei piedi non toccavano più il suolo con la tavola, mi sembrava di volare, di potere far tutto. Senza esitazione, ripensamenti o quant'altro.

Avevo la testa leggera ed era quello che contava.



Dopo una buona mezz'ora sentì dei rumori, delle rotelle che strusciavano sull'asfalto. Sorrisi capendo chi potesse essere e mi girai.


-Sapevo che ti avrei trovato qui.-disse gettando la sigaretta e fermando lo skate.


-Malik.-dissi solamente sorridendo.


-Styles.-disse lui per poi abbracciarmi, cosa che ricambiai subito.


Io e Zayn eravamo amici da vecchia data, non come me e Louis, ma comunque di vecchi data.


-Devo parlarti.-mi disse.


-Sediamoci.-dissi dandogli una pacca sulla spalla.


Ci dirigemmo alle panchine di cemento, ormai piene di graffiti, ci sedemmo su una delle tante e ci vollero alcuni minuti di silenzio prima che il moro iniziò a parlare.


-Mi piace un ragazzo.-disse, come se si fosse liberato di un peso. Sapevo della sua omosessualità, quindi non rimasi scosso dalla sua dichiarazione.


-E chi è? Lo conosco? Viene nella nostra stessa scuola?-domandai a raffica. Lui iniziò a ridere e mi fermò con un gesto della mano.


-Si, si e si-disse sorridendo con occhi sognanti.


-Mi dici chi è o devo aspettare il prossimo Natale per saperlo?!-sbuffai incrociando le braccia al petto.


-Louis.-disse sorridendo come un'adolescente alla sua prima cotta.


Sgranai gli occhi e strinsi forte i pugni.


-No...lui no Zayn...lui no.-dissi quasi urlando.


-Che c'è di male Harry? Ho intenzione di dichiarami...tu che ne dici?-mi chiese abbassando lo sguardo pensieroso.


Io rimasi in silenzio pensando ai vari modi per compiere un'omicidio perfetto senza essere scoperto dalla polizia.


-Harreh!-piagnucolò.


-Cosa Zayn, cosa?!-urlai.


-Cosa ne pensi di Louis...insomma è il tuo migliore amico, si anche il mio ma, voi vi conoscete da anni...Potresti dirmi qualcosa in più su di lui...non trovi.-disse facendo gli occhi in stile bambi.


-No Zayn, non ti dirò niente. Sai già tutto quello che ti serve.-dissi freddo.


-Ma poi, come fai a non diventare Gay con Louis Tomlinson davanti agli occhi. Come fai a essere etero Harry, come?-mi chiese. Peccato che io non lo ero. Ah, povero illuso.

-Ce ma l'hai osservato bene? I suoi occhi, i suoi capelli, il suo fisico asciutto, le sue gambe, il suo culo così sodo. Sai come ci starebbe bene il mio cazzo tra quelle natiche, potr-


-Avvicinati a Louis e sei morto Zayn.-gli urlai stufo in pieno viso, interrompendolo. Vidi i suoi occhi sgranarsi. -Lui è mio.-continuai marcando per bene la frase.


Le sue labbra si spalancarono e iniziò a balbettare, ma non gli diedi peso.


Presi il mio skateboard e mi diressi verso casa.



A My Queen:


Non sarai mai suo.

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Tu sei solo Mio.

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Mio e di nessun'altro.

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My Best Friend ||Larry Stylinson||Where stories live. Discover now