15. Un weekend insieme. [prima parte]

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Anche questa settimana è andata, dicembre si avvicina e con esso il periodo natalizio che tanto amo, il solo pensiero della casa imbandita a festa, l'albero di Natale con decine di lucine, il fuoco scoppiettante del camino ed il perenne odore di biscotti appena sfornati mi fa tornare il sorriso. Il rumore che delle nocche di mio padre che battono sulla porta della mia stanza per chiedermi il permesso per entrare mi riporta alla realtà, poggio il libro che stavo leggendo, e vado ad aprire.

"Amy ho un regalino per te."

Entra nella stanza e ci sediamo entrambi sul letto, da dietro la schiena fa spuntare una piccola busta per le lettere rigorosamente chiusa.

"Avanti aprila."

Obbedisco, estraggo il piccolo foglietto ed inizio a leggere il suo breve messaggio.

"Non ci credo."

"Ti piace?"

"Papà ma fai sul serio?"

Annuisce e d'impulso gli getto le braccia al collo nascondendo la testa nell'incavo proprio come facevo da piccola quando la mamma mi sgridava.

"Non ti è proprio passata questa abitudine vero piccola."

Scuoto la testa e lo stringo forte a me.

"Inizia ad avvisare i tuoi amici , partirete domani mattina, alle nove in punto verrà un taxi a prendervi e vi porterà a destinazione. Ho già avvisato i genitori dei tuoi amici e hanno tutti il permesso di venire, appena finisci vieni già in cucina, ho voglia di biscotti."

Gli sorrido e l'uomo esce dalla mia stanza chiudendo la porta, per prima cosa prendo il cellulare e dopo averlo sbloccato mando un messaggio indirizzato a tutti i membri del nostro gruppo.

"Ragazzi non so se i vostri genitori vi hanno già avvisato ma domani mattina partiremo tutti insieme, mio padre ci ha affittato una specie di villetta in montagna come regalo di Natale. Vi chiedo solamente di essere puntuali, alle nove davanti a casa mia dato che un taxi verrà a prenderci, detto questo vi lascio."

Saltellando ancora euforica scendo le scale e trovo mio padre intento a mettersi un grembiule per evitare si sporcarsi i vestiti, che consistono in una semplicissima tuta ed una felpa.

"Samuel dov'è finita la tua virilità? Sono proprio belle quelle renne."

"Ti avverto, smettila di prendermi in giro o non avrai la tua dose di biscotti."

Sghignazzo e dal mobile proprio afferro due ciotole ed il resto degli utensili, cioè delle formine ed un mattarello, posiziono tutto sul tavolo accanto agli ingredienti.

"Papà mi devi promettere una cosa."

"Dimmi."

"Se mai la mamma dovesse morire..."

"Piccola non dirlo nemmeno per scherzo, tornerà a casa presto."

"Stammi a sentire, se dovesse succedere e tu..."

"Cosa?"

"Sei un uomo."

"E quindi?"

"Hai i tuoi bisogni."

"Amelia dove vuoi andare a parare?"

"Di sicuro avvertirai prima o poi il desiderio di avere un'altra donna affianco."

"Questo non succederà perché Meredith non morirà."

Il suo tono di voce inizia ad alzarsi segno che si sta arrabbiando e non poco.

"Fammi finire, se dovesse succedere io non ti verrò mai contro a patto che tu non ti metta con quella strega d'accordo."

"Amelia mi stai preoccupando."

Into the storm. 《 completata 》Where stories live. Discover now