Non sei come le altre

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"Adesso entriamo in questo!" esclamò Vicky trascinandomi dentro il negozio davanti ai nostri occhi.
Ovviamente la mia migliore amica appena aveva sentito "Festa di primavera" mi aveva costretta a concederle un pomeriggio di shopping.

Prese alcuni vestiti e mi spinse dentro al camerino incitandomi a provarli. Sbuffai sonoramente slacciandomi le scarpe e vestendomi per provare i vari vestiti. Cominciai con uno giallo ocra lungo senza spalline che mi andava esageratamente stretto quindi lo bocciai immediatamente. Passai al secondo vedere acqua con la scollatura a cuore, ma invece questo era troppo corto.
"Ma che taglie hai preso?" domandai facendo sbucare la mia testolina dalla tenda del camerino.

"Provati l'ultimo!" mi spinse la testa dentro ridacchiando.
Era un tubino rosso, non troppo corto ma neanche esageratamente lungo. Scoperto sulla schiena ma non era troppo volgare.
"Che ne dici?" feci una giravolta per mostrare l'abito alla mia amica. Alzò il pollice all'insù. "Stai alla grande!"

Sospirai di sollievo tornando dentro per rimettermi i miei adorati comodi vestiti.

"Adesso possiamo concederci un milkshake." disse Victoria prendendomi a braccetto e portandomi in uno dei piccoli bar del centro commerciale.
"Me lo sono meritato!" esclamai sedendomi ad uno dei tavolini.

"Come sei pesante!" sbuffò sedendosi nella sedia di fronte alla mia. "Guarda chi ce li!" mi indicò qualcuno alle mie spalle e mi girai per vedere chi fosse. Alex e Logan, un suo compagno di football. Victoria cominciò a sbracciarsi per farsi notare e i due ragazzi ci raggiunsero in un attimo.

"Che ci fai qui?" domandai al mio ragazzo dopo avergli stampato un bacio sulle labbra.

"Sentivo la tua mancanza." mi sorrise sedendosi al mio fianco.

"Certo come no." alzai un sopracciglio tirandogli un pugno leggero sulla spalla.

"E va bene. Logan aveva bisogno di comprare una camicia nuova per il ballo." ammise indicando il ragazzo di fronte a sé.

"Avete già ordinato?" ci domandò Logan. Anche lui era un bel ragazzo. Capelli castani e occhi color nocciola ma doveva avere sicuramente anche lui un bel fisico per via del basket.

"Non ancora." rispose la mia migliore amica cercando successivamente l'attenzione di una cameriera. Riuscì ad attirarne una dopo un paio di minuti. Ordinammo quattro milkshake, due al cioccolato e due alla fragola.

"Ma il cioccolato ti piace da qualunque parte?" domandò il mio ragazzo poggiando la sua mano sulla mia coscia. Rabbrividii a quel contatto.

"Dovresti saperlo ormai." ridacchiai sorseggiando il contenuto del mio bicchiere.
Rubai successivamente il milkshake di Alex per poterlo assaggiare.
"Ehi!" mi schiaffeggiò la mano e gli regalai un sorriso compiaciuto. "Anche fragola non è male."
Alzò gli occhi al cielo mentre gli altri due ridacchiarono per la scena.

"La tua ragazza è più simpatica di te." esclamò Logan facendogli l'occhiolino e guadagnandosi un'occhiataccia dal mio ragazzo.

"Torni a casa con me?" mi domandò successivamente quest'ultimo. Guardai per un secondo Victoria per ottenere la sua approvazione. "Solo se accompagnerete anche me."

"Posso accompagnarti io, se vuoi." si intromise Logan. "Ti ringrazio." la mia migliore amica gli sorrise.

******

"Stai scherzando vero?" continuai a ridere come una pazza. Ero in queste condizioni da circa quindici minuti.

"Non c'è nulla da ridire Harper!" mi sgridò la mia migliore amica dall'altro lato del telefono.
"Ti rendi conto? Dio che figura di merda!"
continuai a ridacchiare mantenendo il telefono tra la guancia e la spalla.

Mi aveva appena raccontato di averci provato spudoratamente con Logan per poi ottenere da lui una grandissima confessione, era gay.
"Ci sentiamo domani." mi salutò prima di riattaccare la chiamata.

Sentii bussare alla porta e dalla fessura ne uscì la testa di Alex. "Bambina." richiamò la mia attenzione sedendosi al mio fianco sul letto. "Ti va di vedere un film?"

"Certo." gli presi la mano seguendolo in soggiorno e accomodandomi sul divano color panna. "Cosa guardiamo?" domandai curiosa.

"Un horror." rispose infilando il cd del film nella cassetta dvd. "Dovevo ancora realizzare il punto tre." continuò ricordandomi le mie parole.

"Dimmi solo che non me la farò sotto." incrociai le gambe afferrando un cuscino. "Non posso promettertelo." ridacchiò il mio ragazzo sedendosi al mio fianco e stringendomi tra le sue braccia. "Se hai paura ci sono sempre io." mi sussurrò all'orecchio appoggiando le sue labbra calde su di esso. Rabbrividii annuendo e appoggiando la mia testa sul suo petto.
Premette "start" sul telecomando dando inizio al mio inferno.

Non avevo mai visto un horror per un semplice motivo. Ne ero terrorizzata. Per quale motivo dovevo restare per due ore consecutive immobile su un divano in preda all'ansia e alla paura?

Quando uscì la bambina dal nulla lanciai un urlo. Alex mi guardò divertito e io lo fulminai con lo sguardo. "Per oggi può anche bastare." disse spegnendo la televisione.
Tirai un sospiro di sollievo rintanandomi di nuovo tra le braccia del mio ragazzo.

"Volevo chiederti una cosa." cercai la sua mano e la incrociai alla mia. "Per Los Angeles, verresti con me?"

"Un weekend solo noi due? E come potrei rifiutarlo." mi mise a sedere in braccio a lui separando ogni distanza. Unì le nostre labbra n un tenero bacio. Lasciai che le nostre lingue si incontrassero e si muovessero insieme. Si sdraiò sul divano facendomi sdraiare sopra di lui continuando sempre a baciarmi. Mi accarezzò la schiena da sotto la maglia e la alzò leggermente. Lo bloccai. "Io-io.." balbettai.

"Piccola se non sei pronta non c'è problema." mi accarezzò una guancia lasciandomi un ultimo bacio sulla fronte.

"Ti stancherai di me." sospirai giocherellando con le dita della sua mano.

"Perché lo pensi?" posizionò un dito sotto il mio mento immergendo le sue iridi azzurre nelle mie.

"Insomma, le tue relazione passate.. cioè.. facevate sempre.." mi bloccai un secondo nascondendo la faccia tra le mani per il rossore. "Hai capito dai!" urlai imbarazzata.
Lo sentii ridacchiare e gli tirai un pugno sul petto.

"Sei troppo insicura bambina." mi spostò la ciocca nera dei miei capelli che mi ricadeva davanti agli occhi dietro l'orecchio. "Ti amo proprio perché sei diversa. Non sei come tutte le altre. Non sei superficiale, sei semplicemente te stessa. E devi capire che proprio essendo te stessa, questo ti rende assolutamente perfetta." mi accarezzò la guancia che appoggiai sulla sua mano chiudendo gli occhi e beandomi di quel momento. "Non farti tutte queste paranoie." mi baciò sulle labbra. "Sei bellissima."



SPAZIO AUTRICE:
eccomi!
Scusatemi ma sono riuscita a pubblicarlo solo ora. Sono stata super impegnata.
Spero come sempre vi piaccia, e grazie mille per le 4000 visualizzazioni. Siete fantastiche!
-Reb

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora