Come farò senza di te

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Mi appoggiai sul fianco destro. Niente da fare.
Provai su quello sinistro. Niente ancora.
Pancia in giù, pancia in su. Vaffanculo.

Strisciai con i piedi per terra scendendo al piano di sotto per concedermi una camomilla. Trovai con difficoltà la cucina di Victoria non essendoci stata molte volte a casa sua e al buio comunque non ci vedevo proprio un cazzo.

Ero a casa di Victoria per quattro semplici parole. Non volevo vedere Alex. E abitando nella stessa casa sarebbe stato molto difficile dato che mi avrebbe perseguitata a qualsiasi ora del giorno per potermi spiegare la situazione.
Avrei potuto tranquillamente rinchiudermi in camera ma in un modo o nell'altro lui sarebbe entrato.

Mi massaggiai le tempie mentre aspettai che l'acqua si riscaldasse.
Una serie di ricordi vagarono nella mia mente a raffica e io non feci nulla per mandarli via.

"Alex." rispose secco e poi fece lo stesso con mia sorella.

"Simpatico." sussurrai tra me e me ma lui comunque mi sentì e mi lanciò un'occhiataccia. "Per lo meno ci sente." continuai e questa volte non rimase in silenzio. "Bambina c'è qualcosa che non va?" mi chiese alzando un sopracciglio.

"Affatto." risposi. "E non chiamarmi bambina."

Bambina, dio, quanto lo odiavo all'inizio. Sul mio volto comparve un sorriso, non di felicità, non di gioia, ma neanche di tristezza. Un sorriso malinconico.

"Non voglio che nessuno mi si avvicini bambina." rispose e si sedette sul letto.
Andai in bagno e presi uno straccio e il disinfettante e tornai in camera. "Non ti ronzerò più intorno ma almeno fammi disinfettare la mano." me la porse e cominciai a tamponare le nocche. Sul suo viso apparve una smorfia di dolore. "Lo so che brucia."

"Il disinfettante?" chiese e io scossi la testa. "Il passato." risposi e me ne andai in camera mia.

Ero così stronzo ma altrettanto fragile...

"Sta' zitta bambina e goditi questo ballo." mi prese le braccia e me le portò attorno al suo collo per poi riportare le sue mani sui miei fianchi.

"Non ti capirò mai." mimai e lui accennò un sorriso.

"Non mi capirò mai neanche io."

Il nostro primo ballo insieme...

"Va' a dormire bambina, domani continuerai ad odiarmi." premette le sue labbra sulla mia fronte prima di afferrare la maniglia della porta del bagno.

"Non voglio odiarti." sussurrai.

BASTA!

Versai l'acqua ormai ultra bollente nella tazza rigirando il contenuto con il cucchiaino per più di mezz'ora. Guardai il vuoto. Io ero vuota senza di lui.
Mi ero innamorata di Alex per poi soffrirne di questo amore.

Mi aveva detto più volte di stargli lontano, che mi avrebbe rovinato. Perché cazzo dovevo essere così testarda?

Non permisi neanche alle mie lacrime di uscire. Avevo pianto fin troppo.

Osservai la camomilla e la versai nel lavandino. Non ne avevo neanche più voglia.

Salii lentamente gli scalini tornando nella camera degli ospiti della casa di Victoria. Mi sdraiai sul letto e fissai il soffitto. Nei film lo facevano spesso e che cosa ci trovavano di così tanto speciale? A me faceva sentire soltanto più vuota.


"Harper devi svegliarti, forza!" mi tappai le orecchie al suono di quella voce squillante di prima mattina. Affondai la faccia nel cuscino per rimettermi a dormire.
"Dobbiamo andare a scuola!" continuò a scuotermi per il braccio e mi arresi alzandomi dal letto.

"Non ci voglio venire a scuola." protestai.

"Non puoi dargliela vinta così." incrociò le braccia al petto.

"Beh ma non voglio neanche vederlo."

"Starai sempre con me o con gli altri, non ti troverai mai da sola. Ma Harper.." mi poggiò le mani sulle spalle. "Non devi mostrarti debole."

"Davanti al nemico." terminai la frase prima di lei.

"Forza, va a cambiarti. Ti do un quarto d'ora." alzai gli occhi al cielo e mi diressi in bagno. Osservai la mia figura allo specchio. Ero orribile. Occhiaie, trucco colato e una faccia da far spavento.

Mi sciacquai il viso eliminando i residui di trucco. Passai il correttore per nascondere il più possibile le mie terribile occhiaie e passai successivamente un po' di mascara e la matita.
Già andava meglio.

Tornai nella camera degli ospiti, tirando fuori dal mio zaino un paio di jeans e una felpa blu.
Mi vestii, presi al volo lo zaino di scuola e raggiunsi Victoria al piano di sotto.

"Sei quasi decente." mi sorrise appena feci la mia entrata dalle scale. La fulminai con lo sguardo.

"Andiamo." mi prese per mano e mi trascinò fuori. Prendemmo l'autobus dato che la scuola da casa di Vicky era parecchio più lontano e la mia migliore amica non aveva la macchina come Alex... Alex. Merda. Non dovevo pensare a lui.

In cortile ci unimmo al solito gruppo.
"Buongiorno raggi di sole." ci accolse Peter.

"Oggi-uno-di-noi-sempre-al-fianco-di-Harper." scandì lentamente la bionda al mio fianco. Thomas cercò di parlare ma lei lo bloccò subito. "Niente domande."

"Ehi piccoletta." un braccio mi cinse le spalle. "Perché non eri a casa stanotte?" Carter mi portò in disparte insieme a lui.

"Ero da Vicky." la indicai con un cenno del capo.

"Intendevo il vero motivo." abbassai il capo.
"Ieri Alex è tornato a casa più incazzato che mai ed era... triste. È rimasto chiuso in camera tutti il giorno."

"Lui? Lui si è sentito così?" feci una risata amara. "E io come mi sarei dovuta sentire?"

"Non so cosa sia successo ma sono sicuro che la colpa sia la sua."

"Hai centrato bene Carter." tornai dal gruppo ma fui bloccata da una figura che si piazzò davanti a me bloccandomi la strada.

"Dobbiamo parlare." la sua voce...

"Non ho niente da dirti." scossi il capo cercando di oltrepassarlo.

"Io invece si."

"Non ho voglia di sentirti."

"Lo farai."

"Va' da Lea."

"Sono qui da te."

"Beh io non ti volevo."

"Ascoltami Harper cazzo."

"Lasciami stare!" urlai attirando l'attenzione di tutti gli studenti nel cortile. Victoria mi affiancò subito notando la gravità della situazione e fulminò con lo sguardo Alex. Mi prese a braccetto e mi portò all'interno del grande edificio.
Come farò adesso senza di te Alexander Parker?



SPAZIO AUTRICE:
scusatemi ma ieri ho avuto dei problemi con il capitolo, il quale si è cancellato costringendomi a riscriverlo tutto.
Comunque spero come sempre che vi piaccia!
-Reb

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora