3. Dicotomie: Introversione ed Estroversione

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Cosa sono le dicotomie?

Come abbiamo avuto modo di vedere nei capitoli precedenti, Jung ebbe due grandi intuizioni di partenza: l'esistenza di una parte conscia e di una inconscia (sia personale che collettiva) in ogni individuo e l'esistenza di una tendenza di base all'introversione o all'estroversione fin dalla nascita. Entrambe queste intuizioni riguardano delle dicotomie: ossia, due concetti fondamentalmente opposti, che tendono a reprimersi e osteggiarsi a vicenda, ma che ciononostante sono indissolubilmente legati, tanto che non possono esistere se non in compagnia dell'opposto che faccia da contrappeso. Ricordate la metafora dei due secchi d'acqua? Ottimo!

Visualizziamo

Ora, come si concretizza tutto ciò nell'individuo? Per maggiore chiarezza, facciamo un semplice schemino con le informazioni che abbiamo. Dunque, sappiamo che l'individuo è una medaglia a due facce, una conscia e una inconscia:    

Sappiamo anche che sia il conscio che l'inconscio dell'individuo hanno un'attitudine di base che può essere introversa o estroversa

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Sappiamo anche che sia il conscio che l'inconscio dell'individuo hanno un'attitudine di base che può essere introversa o estroversa. Sappiamo inoltre che, essendo una dicotomia, questi due concetti tendono a reprimersi a vicenda, perciò abbiamo due Tipi di individui, al mondo: gli estroversi e gli introversi:

 Sappiamo inoltre che, essendo una dicotomia, questi due concetti tendono a reprimersi a vicenda, perciò abbiamo due Tipi di individui, al mondo: gli estroversi e gli introversi:

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Come potete vedere, entrambe le tendenze sono presenti in ognuno di noi, ma solo una delle due può essere conscia, altrimenti le funzioni entrerebbero in conflitto fra loro e non potrebbe esserci nessuna attitudine e quindi nessuna direzione dell'...

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Come potete vedere, entrambe le tendenze sono presenti in ognuno di noi, ma solo una delle due può essere conscia, altrimenti le funzioni entrerebbero in conflitto fra loro e non potrebbe esserci nessuna attitudine e quindi nessuna direzione dell'attenzione, o interesse. L'attitudine repressa, o inconscia, funge da contrappeso per quella principale, ma non può mai scomparire del tutto.

Ora, vi avevo promesso una lista di differenze fra i Tipi Introversi e quelli Estroversi e, adesso che abbiamo chiarito a che cosa si riferiscono questi due termini, e cioè a una realtà che va bel al di là del comportamento e della personalità, posso farlo senza rischiare di essere fraintesa. Dunque, eccovi due brevi liste di caratteristiche opposte che contraddistinguono questi due Tipi:    

 Dunque, eccovi due brevi liste di caratteristiche opposte che contraddistinguono questi due Tipi:    

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Contestuale vs Universale

Spero che queste due liste possano esservi utili sia per capire a quale dei due Tipi appartenete voi, sia per riconoscere il Tipo degli altri, in modo da potervi relazionare meglio con loro, senza giudicarli. Ovviamente, non bisogna per forza avere tutte le caratteristiche di un Tipo: la differenziazione delle funzioni varia da persona a persona e, specie nei più giovani, può essere molto difficile capire da che parte pende l'ago della bilancia.

Inoltre, è bene sottolineare come l'introversione, nonostante concentri la sua attenzione verso il soggetto stesso (per questo appare più lenta, inespressiva e meno reattiva), sembri avere una connotazione universale, oltre che personale. Laddove gli estroversi tendono ad adeguarsi, ad assimilare e a condividere i valori, i comportamenti, i metodi, gli interessi ecc. della collettività e dell'epoca in cui vivono, gli introversi sembrano aderire a una sorta di valori, codici, metodi, storie e interessi universali e astratti, che non necessariamente esistono anche nella realtà oggettiva, anzi.

Il fulcro dell'incomprensione fra introversi ed estroversi, infatti, sta appunto nel fatto che gli estroversi non credono nell'esistenza di ciò che non viene mostrato o che non può essere percepito esternamente; gli introversi invece, percepiscono l'oggetto esterno come un'intrusione, un'oppressione, un'illusione, o, al massimo, come mero stimolo e punto di partenza per raggiungere una realtà interiore e universale. Per questo estroversi e introversi hanno comportamenti, personalità e stili di comunicazione così diversi: perché percepiscono il mondo in due modi completamente diversi, non per scelta, non per educazione, ma per una tendenza di base innata, istintiva e biologica.

Infine, come abbiamo già detto nel primo capitolo, essendo lo stile di comunicazione estroverso il preferito, nella cultura occidentale, tutti gli introversi tendono a sentirsi diversi, fraintesi e incompresi, essendo il loro stile comunicativo intensivo, piuttosto che estensivo.

Tipi Psicologici, una guida un po' insolitaWhere stories live. Discover now