20. Sulla verità e sul tempo

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Caro lettore (o caro ascoltatore, a seconda della piattaforma che stai utilizzando e del formato di questo piccolo manuale che hai adesso davanti a te), spero di averti tenuto buona compagnia, in questo breve viaggio.

Con questa lettera si chiude un percorso ... e forse se ne apre uno nuovo! Ma di questo ne riparleremo in chiusura. Per adesso, ti ringrazio di avermi seguito fino a questo punto e di avermi supportata attraverso condivisioni, like, voti e quant'altro.

Spero davvero che il mio manuale abbia suscitato in te un qualche interesse, se non addirittura la voglia di conoscere te stesso più a fondo. Io non so quanto sia stata brava o utile come guida, ma credo e spero di averti perlomeno messo sulla strada giusta.

Come ho detto più volte, e come sento di dover ripetere anche adesso, quello che hai cominciato in queste pagine è un viaggio lungo da compiere per lo più da soli. Per quanto la spiegazione di Jung sia perspicace e accurata e per quanto io abbia tentato di mantenere la mia pulita e chiara, certe cose non si possono spiegare o insegnare: la verità, infatti, può essere soltanto intuita e, specie quella su noi stessi, possiamo scoprirla e conoscerla solo noi.

Io, infatti, posso fare delle allusioni e cercare di offrire brevi spiegazioni, o tutt'al più dare qualche consiglio o indicazione. Ma se tu che mi stai leggendo o ascoltando non ti prendi il tempo necessario di assimilare, intuire e capire davvero ciò di cui sto parlando, allora la tua comprensione rimarrà solo di tipo concettuale e avrai sempre la sensazione di brancolare nel buio, o di camminare su un terreno terribilmente franoso.

In questo capitolo, in questa lettera conclusiva, caro lettore o ascoltatore, vorrei parlarti di due cose molto importanti, prima di lasciarti a riflettere in silenzio e a proseguire da solo nel tuo viaggio. Queste due cose sono, per l'appunto, la verità e il tempo: due parole importanti, impegnative, spesso abusate, se non del tutto fraintese.

Che cos'è la verità? O meglio, cosa intendo io quando parlo di verità? Come sempre, cercherò di essere chiara e concisa il più possibile.

Innanzitutto, bisogna fare una distinzione fra la realtà e la verità: la prima è quella materiale, concreta, è il divenire, è ciò che esiste. La seconda è astratta, trascendentale, è l'essere, è ciò che è. In apparenza possono addirittura sembrare la stessa cosa, ma non è affatto così, anzi, spesso avere un'attitudine per una delle due rende quasi del tutto ciechi all'altra e incapaci di comprenderla. Questo, comunque, non ci impedisce di capire almeno a livello concettuale quella delle due che per noi è più ostica.

Parlando dell'essere umano, la realtà è ciò che egli è a livello fisico e culturale: il suo aspetto e il rapporto che egli ha con esso, i suoi gusti, le sue ambizioni, i suoi talenti, i suoi desideri, le sue paure, la sua storia personale, la sua evoluzione, le sue credenze, la sua cultura, tutto questo, insomma, fa parte della sua realtà.

La verità, invece, è l'anima eterna che si nasconde dietro tutto ciò. È l'essere umano, o l'individuo, nella sua essenza più pura, al di là del suo divenire, al di là di come il tempo e le esperienze lo hanno plasmato e lo plasmeranno ancora.

La verità è come il vento: non puoi fare un disegno del vento, o scattargli una foto, o chiuderlo in un barattolo. Puoi solo ritrarre un albero un po' inclinato, o scattare una foto a una persona con i capelli arruffati, o tutt'al più farne un disegno simbolico, una rappresentazione ideale. Puoi persino soffiare, o costruire una ventola, ma anche queste saranno semplici imitazioni, allusioni, figurazioni.

La verità è così. Ed è questo ciò che intendo quando dico che quella dei Tipi Psicologici è una verità.

Nell'analizzare e nel comprendere i Tipi Psicologici bisogna fare molta attenzione a non lasciarsi accecare dalla sola percezione della realtà concreta o, peggio ancora, lasciarsi sviare dall'idealizzazione, dai propri desideri personali, dalle proprie paure e dai propri scopi.

Tipi Psicologici, una guida un po' insolitaWhere stories live. Discover now