14. Pensiero Introverso: ISTJ e INTJ

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Direi che è giunto il momento, a questo punto, di parlarvi di un aspetto dei Tipi Psicologici che forse vi sarà già balenato per la testa. Alcuni di voi si saranno chiesti, (ascoltandomi) leggendomi o scoprendo l'MBTI per conto proprio, in che modo siano distribuiti i Tipi all'interno del genere umano, se in modo omogeneo, o se alcuni siano più rari di altri. La risposta è piuttosto intuitiva: ovviamente, ci sono dei Tipi meno comuni di altri. E qui, cari lettori, si va a toccare uno degli argomenti più delicati.

Come un orologio

Volete un consiglio? Se questa notizia è per voi una novità e magari non siete ancora sicuri di quale sia il vostro Tipo, non andate a cercare le statistiche sui Tipi Psicologici. Non fatelo, fidatevi. Io, per mia grande fortuna, grazie alle mie incompetenze internautiche, le ho scoperte solo molto tardi, dopo aver riconosciuto il mio Tipo, e di recente ho capito che, probabilmente, è stato un bene. Certo, forse avrebbe accorciato di qualche anno i tempi di ricerca, ma passando per una scorciatoia che non vorrei mai percorrere.

A mio avviso, infatti, l'ennesimo, enorme problema della comunità MBTI (oltre agli stereotipi, ai fraintendimenti, agli errori palesi, all'inutile complessità di certi sistemi, alla superficialità generale, all'inaffidabilità dei test, all'utilitarismo che c'è dietro di essi, ecc.) è proprio la più o meno nota rarità di alcuni Tipi. Ora, non vorrei farvi una predica sull'egocentrismo della società moderna e su quanto, al giorno d'oggi, sembrerebbe più importante apparire che essere, ma purtroppo è la verità, quindi non posso non dirla.

La ricerca dell'unicità e della rarità è un tratto comune a moltissime persone, al di là della cultura e del sesso. Anche al di là dell'epoca storica, certo, ma il fatto di vivere in una società che esalta così tanto il ruolo dell'individuo (a discapito della comunità), favorisce notevolmente il proliferare di questo tratto della personalità. Considerate gli autoritratti, ad esempio: esistono fin dagli albori del genere umano, ma il concetto di selfie è molto recente e di moda. Selfie e autoritratto sono praticamente la stessa cosa, ma sono parole figlie di due epoche molto diverse e, dunque, presentano sfumature di colore e tratteggi diversi, almeno dal mio personale punto di vista.

Se l'autoritratto può essere visto come una ricerca, uno studio e una rappresentazione artistica dell'essere, infatti, il selfie è quasi sempre una ricerca, uno studio e una rappresentazione dell'apparire. È l'emblema di una cultura che preferisce gli stratagemmi, gli artifici, la finzione e l'ego a discapito dell'Io, dell'autenticità e della verità. È il simbolo più palese di un desiderio di ammirazione, lode e conferme che, magari, altri invece ricercano nell'accumulo di conoscenze e riconoscimenti, nello sfoggio di cultura fine a se stesso e in tutto ciò che rientra nel culto della propria identità. Persino i più saggi, di tanto in tanto, cadono o ricadono in questa trappola, per questo vi sconsiglio di cercare le statistiche.

Per alcuni, è come se la rarità fosse una qualità positiva, non neutra come in realtà è. Raro, infatti, non è sinonimo di buono, bello, vero, indispensabile, utile, speciale, unico, ecc. Avere un Tipo Psicologico raro non ci rende più speciali dell'avere i capelli rossi, le lentiggini, i capelli neri e gli occhi blu, l'eterocromia, una simmetria perfetta, o qualunque tratto fisico raro che vi venga in mente. Come abbiamo già detto, infatti, il Tipo Psicologico non è che una struttura: quello che conta davvero e che rende unico ognuno di noi è il suo contenuto. Continuate a focalizzarvi sulla struttura e rischierete di veder evaporare tutto ciò che essa contiene. Continuate a nutrire il vostro ego e farete morire di fame il vostro vero Io.

Perciò ripeto: vi sconsiglio di cercare subito le statistiche (molte delle quali risalgono persino a parecchi decenni fa), ma credo comunque che sia un vostro diritto sapere che esistono, sperando che non ne facciate uso per stabilire il vostro Tipo. Il fatto di appartenere a un Tipo molto comune non è un malus, ragazzi, anzi: il motivo per cui certi Tipi sono così numerosi è perché questi sono indispensabili alla sopravvivenza del genere umano, che trova la sua forza appunto nel numero, non tanto nel singolo.

Tipi Psicologici, una guida un po' insolitaWhere stories live. Discover now