16. Sensazione introversa: ISTP e ISFP

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Prima di concludere il libro, che ormai si avvicina ai suoi ultimi capitoli, credo sia il caso di parlarvi di un argomento interessante, fumoso e delicato dei Tipi Psicologici; vale a dire, le cosiddette funzioni ombra. Mi sarebbe piaciuto dedicargli un capitolo a parte, ma poiché Jung ha scritto molto poco sulla disposizione delle funzioni cognitive, e poiché anch'io nutro ancora qualche dubbio in merito, preferisco menzionare quest'idea solo di sfuggita, invitando anche voi all'osservazione e alla riflessione.

Cosa sono le funzioni ombra (o fantasma)?

Dette anche funzioni fantasma, le funzioni ombra sono una sorta di proiezione delle nostre funzioni proprie. Esattamente come un'ombra, infatti, hanno un'origine chiaramente legata alle nostre funzioni proprie, ma una silhouette distorta e priva di colore. Siamo noi, ma non siamo noi. Funziona così: hanno la stessa identica disposizione delle nostre prime quattro funzioni, quindi:

· Se abbiamo: S-T/F-N, come funzioni proprie o reali

· Avremo: S-T/F-N, anche come funzioni ombra

Aggiungendo la dicotomia introversione-estroversione, quindi, possiamo avere, ad esempio:

· Funzioni proprie: Se-Te/Fi-Ni

· Funzioni ombra: Si-Ti/Fe-Ne

A prima vista, può dare un'impressione di illogicità e schizofrenia e, in effetti, se si accetta l'idea dell'MBTI secondo la quale possiamo "sviluppare" tutte le funzioni con la forza di volontà, lo è e non poco! Un sistema simile si trova nel Socionics che, partendo dalle stesse basi errate dellMBTI, impasticcia i Tipi Psicologici in un modo ancora più confuso e privo di senso. La sua idea di base è, peraltro, persino più utilitaristica di quella dell'MBTI. Quindi, ancora una volta, leggete e dimenticate subito. Sulle funzioni ombra, o fantasma, vi basta sapere questo:

· Un Soggetto può manifestarle, sia esteriormente che dentro di sé, ma solo per breve tempo e in modi poco efficaci. Non essendo le sue funzioni proprie, infatti, si stancherà presto di muoversi attraverso quelle strutture.

· Se vicine alle funzioni consce, possono essere percorse ed esplorate per svago o per adeguarsi a una particolare situazione (come nel caso degli introversi che cercano di comunicare con gli estroversi attraverso i loro codici).

· La funzione dominante del conscio, essendo molto differenziata, è quasi totalmente slegata dalla sua ombra, che sa riconoscere come tale, come un qualcosa di simile, ma al contempo totalmente estraneo.

· La funzione ausiliaria del conscio, invece, tocca con più decisione la sua ombra, per cui il dialogo tra queste due funzioni è più fruttuoso e costruttivo.

· La funzione ausiliaria dell'inconscio è parzialmente fusa alla sua ombra, per cui il Soggetto fatica un po' a distinguerle una dall'altra.

· La funzione dominante dell'inconscio, infine, è così indifferenziata da essere totalmente fusa con la sua ombra, tanto da rappresentare quasi un'unica, gigantesca funzione mista.

· Più un individuo è dissociato e vicino alla nevrosi, più il dialogo tra le sue funzioni proprie e le loro ombre è infruttuoso e conflittuale.

· Le persone più equilibrate mostrano invece un comportamento che sa giostrarsi più o meno facilmente fra i due diversi sistemi.

· Le funzioni ombra restano comunque una parte di noi che tendiamo a percepire come falsa, volatile, inaffidabile, inconsistente, irreale, immatura, incontrollabile, inutile, ecc., per cui il contatto con essa, sia fuori che dentro di noi, tende ad essere di breve durata e abbastanza sporadico.

Tipi Psicologici, una guida un po' insolitaWhere stories live. Discover now