23 Sofferenze

558 20 6
                                    

Fisso il liquido fumante nella mia tazzina e sospiro amareggiata.
La biblioteca dell'università era piena, quindi mi ero dovuta accontentare di un posto in caffetteria per finire di consultare un libro di macroeconomia per l'esame della settimana seguente. E speravo con tutto il cuore di non incontrare Xavier.
Dopo l'incontro con Daniel e le notizie che avevo trovato spulciando tutti i siti internet possibili immaginabili, l'ultima cosa che volevo era vederlo.  Io gli avevo permesso di vedere le mie debolezze, le mie paure ma lui non aveva fatto altrettanto. Non lo trovavo giusto, ma andava bene così, in fondo niente era dovuto a nessuno.
Il mio cellulare squilla. Claire. Mi affretto a rispondere, decidendomi anche a bere il the, prima che si freddi.
« Claire, dimmi.»
«Dove ti sei cacciata? Ti ho tenuto un posto in biblioteca!»
Sussurra e riesco a sentire la risata trattenuta di Lucas. Mi si stringe lo stomaco. Se c'era Lucas, c'era anche Xavier.
« Ti ho già detto che non riesco a stare nella stessa stanza con lui, Claire.»
Sospiro, sorseggiando la mia bevanda in tutta tranquillità. La sento sospirare e alzarsi dalla sedia, che scricchiola.
« Lucas mi ha detto che è a Vienna con tutta la sua famiglia, non tornerà prima di lunedì. Sa della situazione, non ti placcherà per parlarti a nome suo. E poi, scusa, c'è la tua splendida amica qui, avresti veramente la faccia tosta di lasciarla sola soletta? Lucas tra poco va via perché ha anche lezione di statistica!»
Dice con tono dolce, poi con tono da finta offesa. Mi ruba un sorriso e io mi affretto a finire il the.
« Dammi cinque minuti e ti raggiungo, stordita.»
Ridacchia e mi saluta, dicendomi dove è riuscita a trovare posto. Ripongo le mie cose in borsa e pago la mia consumazione, poi mi avvio verso la biblioteca, all'ultimo piano dell'edificio. Patricia mi accoglie con un grande sorriso, offrendomi la solita caramella al limone che accetto molto volentieri. La biblioteca è davvero piena di studenti disperati che sbuffano ogni tre per due. Gli esami potevano portare all'esasperazione e io non li biasimavo di certo. Una volta arrivata, saluto i miei amici e prendo posto intorno al tavolino di legno scuro.
« Hai trovato traffico per i corridoi?»
Scherza Lucas, sottolineando un paragrafo in verde. Ridacchio, tirando fuori il laptop e il libro di macroeconomia.
« La fila per trovare un posto in questo pozzo di cultura è lunga.»
Ribatto, riprendendo a studiare. Dopo mezz'ora, Lucas se ne va, salutandomi con un bacio sulla guancia e baciando in modo passionale la sua ragazza. Almeno loro non litigano ogni due per tre come la maggior parte delle coppie di questa università.
« Allora, sai già cosa farai quando tornerà qui? È impossibile evitarlo, Giuli.»
Mormora la bionda, prendendomi una mano. Finisco di picchiettare sulla tastiera, guardandola negli occhi.
« Lo eviterò invece. Si tratta di resistere ancora pochi mesi, a Maggio sarà tutto finito.»
Peccato che siamo solo alla fine di Febbraio.
Claire sospira, chiudendo il libro di macroeconomia. Salvo il mio lavoro sul computer. Qualcosa mi dice che ho finito qui.
« È impossibile evitarlo, lo sai anche tu. Mi dispiace per la situazione, è proprio una situazione di merda, ma non puoi evitarlo.»
Sospiro, indecisa se confidarmi o no. Come le spiegavo di averlo letteralmente stalkerato su internet?
« Tu conosci Evelin Miller?»
Chiedo con disinvoltura. Lei mi guarda accigliata, poi decide di rispondermi.
« Non l'ho mai conosciuta di persona, quando io e Lucas eravamo agli inizi Xavier si è lasciato con lei. Da quanto ne so io non andavano d'accordo già da un po'.»
Annuisco, mettendo via le mie cose. Erano le sette meno dieci.
« Perché me lo chiedi? Te ne ha parlato Xavier?»
Scuoto la testa in segno di negazione, accasciandomi sulla sedia, diventata alquanto scomoda.
« L'ho scoperto casualmente dopo aver conosciuto per mia sfortuna Daniel Lemoine. Niente di preoccupante, solo non capivo perché non me ne avesse mai parlato.»
«Oh.»
Esclama, mettendo via le sue cose.
« Da quanto ne so io, per Xavier è un capitolo chiuso.»
Annuisco, alzandomi dalla sedia.
« Giulia.»
Mi chiama, fermandomi per un braccio. La guardo, aspettando che continui.
« So cosa pensi: perché mi ha mentito? Non si fida di me?,»
Si alza, mettendo la tracolla blu sulla spalla.
« Solo lui può rispondere ai tuoi dubbi. Non ti dico che merita il tuo perdono, sono arrabbiata quanto te, ma parlarci può solo aiutarti.»
Sorride dolcemente e ricambio. Mi viene voglia di piangere.
« Sarai la prima a sapere cosa farò.»
Annuisce ed insieme usciamo dalla facoltà, prima di dividerci definitivamente, ci abbracciamo.
« Grazie.»
Mormoro, non la vedo ma sento che sta sorridendo, mentre mi stringe più forte.
« Questi occhietti tristi non mi piacciono per niente.»
Asserisce Mathis, scrutando i miei occhi in profondità. Siamo a casa sua per studiare insieme macroeconomia, visto che faremo l'esame insieme. E poi perché siamo molto amici. Sospiro, chiudendo il laptop sulle mie gambe.
« Allora? Hai intenzione di parlare o devo costringerti a farlo?»
Sorrido lievemente, era una persona fin troppo schietta.
« Ho avuto un litigio, mi passerà in fretta.»
Bofonchio, leggendo un paragrafo a caso del libro. Mathis sbuffa, prendendomi il libro dalle mani.
« Infatti riesci a leggere i libri al contrario.»
Trattengo il respiro. È troppo sveglio per essere preso in giro.
«Di cosa si tratta, Giulia? Sono settimane che ti vedo correre da una parte all'altra del campus come una pazza.»
I suoi occhi non lasciano i miei neanche a morire e mi trovo costretta a dirgli la verità.
« Ho litigato con Xavier e non voglio né parlarci, né parlarne, okay?»
Serra la mascella, incrociando le dita vicino al viso, con i gomiti sulle ginocchia.
« Lo sapevo.»
Sibila, fissando intensamente le fotocopie sul tavolino nero davanti a noi. Mi stringo nelle spalle, affondando nel divano bianco in pelle.
« Non ha importanza, ho altro a cui pensare.»
Sospira, posando il computer sul tavolino.
« Ti va un pezzo di torta al cioccolato? L'ha fatta Lewis.»
Mi propone e io accetto sorridente. Lui sì che sapeva come prendermi. Lewis era il suo ragazzo e sì, cucinava da Dio. Era uno studente della Cordon Bleu e diamine, quella scuola dava i suoi frutti.
« Se me lo chiedi così, io non mi permetto certo di rifiutare.»
Ridacchia, aiutandomi ad alzarmi dal divano. La cucina era grande e spaziosa, interamente grigia con solamente delle tende lunghe e spesse di seta bianca a fare contrasto.
« Questa annienta tutti i problemi possibili e immaginabili, anche quelli di cuore.»
Ridacchio, prendendo posto su uno sgabello intorno all'isola.
« Non è un problema di cuore.»
Puntualizzo, fissando Mathis che taglia la torta con estrema precisione .
« Ne sei sicura?»
Mormora, tendendomi una fetta enorme di torta glassata al cioccolato.
Lo guardo accigliata, prendendo un pezzo di torta.
« Dovrei avere dei dubbi?»
Scuote la testa, riempiendo due bicchieri di succo al pompelmo.
« Sei  masochista Giulia, non ho altre teorie a questo punto.»
Mi confessa e scoppio a ridere. È impazzito, non vedo altra soluzione.
« Convinto tu, convinti tutti.»
Sbuffa ma non infierisce, continuando a fare merenda. Una volta finito, torniamo alla relazione per macroeconomia, questo esame valeva parecchi crediti e andava fatto bene. Il rumore delle chiavi nella toppa attira la nostra attenzione.
« Sono tornato!»
Sorrido e nel momento in cui ci alziamo, la figura di Lewis si para davanti a noi. È sempre sorridente. I suoi occhi nocciola sprizzano allegria costantemente e il ciuffo biondo è tenuto a bada da un leggero strato di gel.
« Ciao tesoro!»
Esclama non appena mi vede, mi abbraccia forte, prima di depositare un bacio sulle labbra di Mathis. Erano i due opposti. Lewis era molto estroverso, mentre Mathis dava l'impressione di essere un grandissimo snob. In realtà è solo per pochi ed ero contenta di essergli amica.
« Ti fermi a cena? Avevo intenzione di preparare le lasagne.»
Sorrido. L'idea mi alletta ma non ho tempo.
« Vorrei, ma non posso, però tranquillo, non appena questi esami saranno finiti verrò a svuotarti il frigorifero.»
Confesso sorridente, provocando la sua risata.
« Va bene, sarò felice di cucinare per te!»
Restiamo a chiacchierare un po' e quando inizia a fare buio decido di andare. Li saluto calorosamente, prima di avviarmi verso la mia auto. L'unica pecca di Mathis era quella di abitare a Saint- Germain poco lontano dalla casa del moro.
E io dovevo evitarlo.

« Facciamo una pausa? È tutto il pomeriggio che stiamo studiando, sono stanca.»
Mugola Claire, massaggiandosi le tempie con due dita. Sospiro, chiudendo il famigerato libro di testo.
« Va bene, ma breve, dobbiamo rileggere la relazione prima di decidere se proporla o meno al professore.»
Annuisce, alzandosi dalla sedia per andare alle macchinette appena fuori dalla biblioteca.
« Questo esame mi sta uccidendo, non mi scoppiava così la testa da quando ho dato la maturità.»
Mugola, inserendo le monetine per il caffè. Ridacchio, pensando alla mia maturità. Piagnistei a non finire, io ed Eleonora avevamo addirittura acceso un cero in chiesa per precauzione.
Non si sa mai! Pensava lei e Tommaso le aveva risposto Per te il miracolo ci vuole.
Alla fine Tommaso si è beccato uno schiaffo sulla nuca.
« Dai, due giorni e abbiamo finito.»
La incoraggio, inserendo l'importo per un the al limone. Sbuffa, prima di soffiare sul caffè.
« Io ci muoio in due giorni!»
Rido, mischiando lo zucchero nella bevanda.
« Su, manca poco alle vacanze di primavera.»
Prendo un sorso di the e sospiro sollevata. Ne avevo bisogno.
« Che palle però, stiamo sempre a studia- Torniamo in biblioteca»
Sibila, strattonandomi per un braccio. La guardo stranita, voltandomi dall'altra parte.
E vorrei non averlo fatto.
Xavier sta parlando con il professor Picard.  È elegante come sempre. Da qui posso godere del suo profilo notando anche delle lievi occhiaie sotto gli occhi azzurri. I capelli sono leggermente spettinati e la camicia è appena aperta. Sembra stanco, per una frazione di secondo mi chiedo come stia, poi ritorno a guardare davanti a me. Lo stomaco mi fa male.
« Che ne dici se ricontrollo io la relazione e tu vai a casa? Hai fatto la maggior parte del lavoro.»
E so perché mi fa una simile proposta. Xavier entrerà qui e potrebbe vedermi. Sospiro e annuisco. Metto a posto le mie cose in religioso silenzio, prima di abbracciare Claire e ringraziarla. Attraverso il corridoio in fretta e tiro un sospiro di sollievo quando capisco di essere fuori pericolo. Vederlo anche solo di sfuggita mi aveva destabilizzata, figuriamoci doverci avere un incontro ravvicinato. Passeggio per le vie di Parigi e mentre imbocco il vialetto di casa, la suoneria dello smartphone mi distrae: Jane. Rispondo.
« Jane, dimmi.»
Singhiozza e io  smetto di camminare.
« È successo qualcosa?»
Scoppia a piangere e mi assale il panico. Jane che piangeva era preoccupante.
« È morto il nonno di Kirill.»
Esala, soffocando i singhiozzi.

E io non penso di poter stare peggio.







Buon pomeriggio! Come state?
Mi dispiace per la lunghissima attesa, ma la scuola mi tiene molto impegnata, in più con la quarantena è aumentata la mole di compiti ed ho veramente tantissimo da fare e, come se non bastasse, quest'anno ho la maturità e vista la situazione, mi fa alquanto paura 😅💔
Voi come state? Spero bene, qui hanno chiuso tutto a parte supermercati, farmacie, la posta. Restate a casa il più possibile ❤️❤️❤️
Cercherò di essere più attiva per farvi compagnia e cercare di rallegrarvi la giornata 🌻❤️
Se avete delle domande io sarò felicissima di rispondervi❤️
Allora, Giulia è parecchio abbattuta💔
Avete una canzone preferita? A me piacciono moltissimo parecchie canzoni, ma ultimamente sono fissata con Duemila volte di Marco Mengoni

Ad ogni capitolo aggiungerò una canzone, così da scoprirne magari di nuove. Se ne avete alcune che vi piacciono molto potreste dirmi il titolo, così da aggiungerla.

Forza ragazzi 💪
Un abbraccio forte forte ❤️
G. A.

Parigi, amori e bugie. Onde as histórias ganham vida. Descobre agora