16: Meg

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Il mio cellulare vibra, leggo il messaggio e saltello per la gioia. 

<Grace, sono libera :) sto tornando a casa>

Compongo in fretta il numero che mi è apparso sul display.

<Meg, sei fuori? Ti hanno scarcerato? Tesoro che bella notizia> 

Mi trema la voce mentre parlo con lei. Non mi sembra vero. E' uscita prima del previsto. Sono talmente contenta che mi metterei a ballare. Mi dispiaceva saperla ancora dentro. Iris e Jo sono fuori da mesi e si sono riappropriate delle loro vite. Soffrivamo per lei, sola senza di noi a confortarla e rinchiusa tra quelle quattro grigie mura. 

<Da non crederci, mi hanno condonato un anno. Incredibile!> 

Piange e ride mentre parla con me al telefono. La capisco è una gioia indescrivibile!

<E' stato Hank Sullivan ad occuparsi del tuo caso?>

Sono curiosa da morire. Sarei disposta a giocarmi qualsiasi cosa su Hank. Sono certa che sia stato lui. E' il migliore!

<No, Grace. Non è stato lui. Mi hanno assegnato un avvocato d'ufficio. So solo che la procura ha deciso di riaprire il mio caso. Per fortuna hanno capito che non c'entravo nulla con la rapina fatta dal mio ex fidanzato. Mi è arrivata una notifica in carcere. Mi ha informata il nuovo direttore riguardo alla sentenza>

Ascolto il racconto di Meg e quello che dice cattura la mia attenzione. Logan non è più il direttore? Che fine ha fatto? Lo hanno licenziato oppure ha rassegnato le sue dimissioni? Molte domande mi frullano nella mente. 

<Logan Jordan non dirige più il Detention?> 

Sento la mia voce tremare leggermente e non so perché. 

Possibile che il pensiero di non sapere che fine abbia fatto mi stia turbando?

<E' andato via da mesi. Poco dopo la tua scarcerazione Grace. Il nuovo direttore è anzianotto, ma molto più umano. Devo dirti che ci abbiamo guadagnato nel cambio>

Se ne andato poco dopo la mia scarcerazione? Strano mi sembrava a suo agio nella figura di odioso carceriere. 

<Hurra è arrivato mio fratello. Grace ti lascio. Avverti Iris e Jo da parte mia. Domani le chiamo. Non credo che avrò tempo stasera. Conosco mia mamma, avrà invitato tutto il quartiere>

La sento ridere e chiamare ad alta voce suo fratello. E' serena e tranquilla. La saluto con la promessa di organizzarci per rivederci il prima possibile. 

Sembrerà strano, ma la invidio. Suo fratello si è catapultato a Las Vegas ed i suoi genitori festeggeranno il suo rientro con vicini ed amici. 

I miei non hanno mandato neanche un messaggio del tipo sei ancora viva. Tecnicamente potrei essere morta e loro non lo saprebbero. 

Controllo l'orologio. La mia pausa è terminata. Mi incammino verso il museo. Devo dire che la telefonata di Meg da un lato mi rallegrato, ma dall'altro mi ha scosso. 

Nella mia mente vedevo un Logan di mezz'età con i capelli bianchi dirigere il centro fino alla pensione. La cosa positiva è che non mi ha denunciato dopo il nostro ultimo colloquio prima della mia liberazione. Ho tremato per mesi e la sera il lampeggiare della segreteria telefonica mi procurava una fitta al cuore. Ero certa che si sarebbe vendicato, non è il tipo da dimenticare un'offesa ricevuta. Mi sarò sbagliata. Meglio così!

  Mi siedo sul divano e chiamo Jo con Leo spaparacchiato sulle mie gambe.

<Ho una bella notizia da darti. Meg è fuori> le dico in tutta fretta senza chiederle prima come vadano le cose anche perché conosco la risposta. E' andata a convivere con un ragazzo favoloso ed è in dolce attesa. 

<Davvero? Dobbiamo festeggiare, Grace> mi risponde allegra come una bambina.

<Potremmo organizzare per domenica prossima. domani chiamo la truppa e ti faccio sapere. Adesso ti lascio devo avvisare Iris> la saluto agganciando il telefono.

Jo è molto cambiata, non è più la ragazza scontrosa del Detention, ma una giovane mamma  scrupolosa e, soprattutto, molto innamorata del suo compagno.

A quanto pare la brutta esperienza ha cambiato profondamente le nostre esistenze. Jo convive, Iris è tornata con suo marito, Luna e Vic fanno coppia fissa con i due ragazzi conosciuti al lago e Meg è tornata in famiglia contornata dall'amore dei suoi genitori.

Come dire tutti felici tranne la sottoscritta. Abbasso gli occhi e vedo Leo stiracchiarsi. Rifletto per un istante sulla mia situazione. Non me la passo male. Ho Ann e Jack che ormai hanno sostituito in tutto e per tutto i miei genitori, zia Meg che ogni weekend viene a Phoenix per stare un poco con me, Leo che mi adora e le mie amiche che non mi lasciano mai sola. 

Luna e Vic mi vorrebbero più presente, ma alcune volte fingo di avere un impegno e le lascio uscire da sole con i loro fidanzati. Ted e Mark mi hanno rimproverata più volte, loro non vogliono essere la causa del mio allontanamento. 

Sono due ragazzi splendidi e bravissimi, ma fare da reggi-candela non è il massimo per me.  

<Magari anch'io un giorno incontrerò un marito come quello di Jo. Che ne dici, piccoletto?>

Lo stringo forte a me e me lo accoccolo tendolo stretto stretto.

<Dai piccoletto, bando alla tristezza, andiamo a mangiare>

Si alza dalle mie ginocchia rapido come un velociraptor e si dirige in cucina. Da quando ho lui ho iniziato a cucinare qualcosa.

Apro la scatoletta per Leo e nel frattempo apparecchio per me. Bistecca ai ferri ed insalata. Niente male per una che fino a poco fa utilizzava i fornelli solo per riscaldare il latte ed prepararsi il caffè!

Accendo la televisione e seguo il notiziario, ma dopo due minuti cambio canale. Le brutte notizie mi provocano l'ansia e gli incubi notturni. Mi metto a vedere lo show di Ellen ospite c'è Justin Bieber. Finisco di vedere lo spettacolo ridendo a crepapelle per le loro battute.

Lavo i piatti, sistemo la cucina in pochi minuti e poi subito a letto. La sveglia suona presto.  

Mi addormento velocemente. Sono stanchissima e gli occhi si fanno pesanti. Un sonno regolare senza incubi ne sogni. 

Finalmente!





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