Capitolo 39

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Clyde's pov

Anche se Steven mi ha detto chiaramente di lasciar perdere il caso di Erik Lee, non ho intenzione di farlo. E neanche Chase. Per questo la mattina successiva ci dirigiamo a passo spedito nell'ufficio di Chloe. Io sono l'ultimo ad entrare, perciò chiudo la porta dietro di me in modo da avere un minimo di privacy.

«In cosa posso esservi d'aiuto, agenti?» La nostra collega non sposta neanche gli occhi dal computer quando ci parla. Odio il fatto che abbiamo bisogno di lei perché è l'unica che è brava con i computer. Sa rintracciare le persone dal cellulare in meno di due minuti.

Io e Chase ci lanciamo un'occhiata, poi lui le mette sotto il naso i fascicoli su Adam ed Erik. Non che di quest'ultimo avessimo trovato chissà cosa, sia chiaro. «Non se ne parla, Thanos mi aveva avvisato che avreste provato a convincermi ad aiutarmi. Non sono come voi, non mi metto nei casini.»

Mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo. Mi chiedo come diavolo abbia fatto ad esserle amico per alcuni anni senza vedere che vera razza di persona è. «Okay, adesso parleremo da persone adulte e da agenti dell'FBI.» Cerco di avere un tono calmo e amichevole, ma è dannatamente difficile. «Tu sei qui perché vuoi aiutare le persone e fare giustizia, ma come diavolo fai il tuo lavoro se non prendi il vero colpevole? Chloe, se lasciamo Erik Lee libero, le cose non cambieranno e lasceremo che una persona qualsiasi si prenda la colpa di cose che non ha fatto del tutto.» 

«Non vuoi essere una squadra come una volta? Io, te e Clyde. Le tre C.» Aggiunge Chase con un sorriso. Spero che riusciremo a convincerla. Gli altri agenti non mi aiuterebbero mai in qualcosa che Steven non approva, ma Chloe sì. E mi fido abbastanza di lei, escludendo la questione che ha una cotta per me ed è gelosa marcia di Paris.

Chloe sbuffa e sorrido anche io, come il mio migliore amico, perché sappiamo di averla appena convinta. «E va bene, vi aiuterò. Ma vi odio.» Non ci crede neanche lei. Chase l'abbraccia e lei ride. «Su, datemi le informazioni per trovarlo.» Chloe si mette gli occhiali di quando deve cercare per ore qualcosa o qualcuno davanti il computer e mi guarda con un sopracciglio inarcato.

«Dorothy Hillman farà da esca, ma cerchiamo di rintracciarlo adesso. Lei l'ha chiamato stamattina ad un cellulare usa e getta, adesso ti dò il numero e cerca di localizzarlo.» Glielo detto e mi concentro sul rumore dei tasti della tastiera premuti da Chloe per non farmi salire l'ansia. Ci vuole qualche minuto prima di avere delle risposte.

«Con mia grande sorpresa è qui a Los Angeles, ragazzi. Quando lui e Dorothy si sono sentiti lui era vicino la stazione. Si è mosso per un po', allontanandosi e poi perdo il segnale. Probabilmente hanno finito di parlare ed ha distrutto il telefonino.» Non so se essere felice che è qui oppure terrorizzato. Io e Chase ci guardiamo, non so ancora se dire a Chloe che a casa dei miei zii ci sono i due giovani Collins. «Sto cercando di trovarlo dalle riprese delle telecamere vicino alla zona. Quali segni particolari avete detto che ha?»

Mi schiarisco la voce. «Capelli arancioni naturali e una cicatrice sopra il sopracciglio destro.» Ripenso a quello che ha detto Dorothy. «Ah, e un tatuaggio di qualche tizio sulla spalla. Chase, hai la foto dell'identikit?» Il mio migliore amico annuisce e la mostra a Chloe. Lei schiocca la lingua sul palato e si concentra di nuovo sullo schermo. Starà guardando i video della sorveglianza, per cui mi avvicino alla schermata per aiutarla. «Eccolo.» Lo indico con un dito, facendo in modo che Chloe fermi il video. Ha una maglietta a maniche corte da cui sporge una parte del tatuaggio, un cappellino blu e riconosco il taglio sulla fronte. Ma non è quello a farmi corrugare la fronte. «Quello stronzo si è tinto i capelli di biondo, così è meno riconoscibile tra la folla.»

Chase spalanca gli occhi e viene a controllare. Sono sicuro che sia Erik Lee perché è identico al disegno dell'identikit e le caratteristiche che ci ha detto Dorothy corrispondono. So che è qui a Los Angeles, ma nient'altro. Ho anche paura che sia qui per Adam. Abbiamo già portato io e Chase l'identikit di Erik alla polizia per dire di non farlo entrare se vuole vedere Adam, ma è comunque un pericolo. «Siamo rovinati.» Il mio migliore amico si passa una mano tra i capelli ed io vorrei urlare. Non mi fermerò finché quell'idiota non sarà dietro le sbarre.

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