Capitolo 24

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Clyde's pov

«La missione sta diventando un vero fiasco.» Osserva Chase, con le braccia incrociate al petto. Siamo nella sala riunioni: io, Steven, Chase e Chloe. Mi sembra il giorno in cui il signor Gonzalez mi ha confermato che sarei andato io sotto copertura e che loro tre sarebbero stati incaricati di aiutarmi. Chloe è brava in tecnologia, Chase nell'azione, e Steven è il capo, anche se il piano è stato pensato da mio padre. Beh, lui non sapeva che sarei stato io a metterlo in atto. «Per cui abbiamo un nuovo piano.»

«Cosa?» Chiedo subito, allarmato. Nuovo piano. No, io ho ancora un mese e qualche settimana con Paris. Non sono pronto a lasciarla così presto. «In che senso?»

Chloe a quanto pare è più sveglia di quel che credevo. «Tranquillo, puoi continuare a fotterti la Collins un altro po'. Non devi ancora lasciarla.» La guardo male. La dovrebbe proprio finire di dire queste cose, soprattutto prima che le dia un pugno in faccia.

«Agente King.» La riprende Steven, con del disappunto nella voce. «Basta frecciatine.» Chloe alza le mani in aria, quasi a chiedere scusa a lui, e riprende a sentire Chase. Almeno mi sono calmato un po' sapendo che Paris e William fanno ancora parte del piano.

Incrocio anche io le braccia al petto e ascolto il mio migliore amico. «Poiché sembra che i due Collins non sappiamo niente, devi cambiare strategia ed avvicinarti ad Adam. Per te è più rischioso, ci sono più possibilità che lui ti becchi, essendo comunque un criminale pensiamo sia furbo, ma è necessario. Il piano consiste in tu che ti lamenti con Paris che stai cercando un lavoro, lei teoricamente pensa che suo padre ha un'azienda con tanti dipendenti -almeno è quello che crede se non sa la verità- per cui dovrebbe proportelo.»

«E se non lo fa?» Chiedo, ma in realtà è più un "e se non lo voglio fare?". Non è il fatto che rischio una pallottola nella fronte, non mi ha mai spaventato l'idea di morire. Il problema è che stanno accelerando la missione e, se dovesse funzionare anche questo piano, mancherà poco all'arresto di Adam.

«Allora ci faremo venire un piano c.» Chloe fa spallucce e si morde il labbro, forse per evitare qualche commento velenoso davanti a Steven. Chiudo per un attimo gli occhi. Se faccio vedere che sono restio inizieranno tutti e tre a sospettare che mi piace davvero Paris, ma non ho neanche voglia di farlo. Sto perdendo sempre di più la concentrazione, sempre di più smetto di indagare sulla missione, e questo porterà solo ad una marea di guai. Mi sto rovinando la vita, e per cosa? Per una ragazza e l'amicizia di suo fratello. Ma in questo momento non me ne importa se non ne vale la pena.

Steven mi chiede se per me va bene. No, ma ho altra scelta? «Certo. Quando inizio a metterla in atto?» Tipo tra tre, quattro anni...

«Il prima possibile, anche domani. Hai detto che dopo la partita andrai a dormire a casa di Adam Collins, no? Domani inizia a parlarne alla figlia. Entro la settimana prossima Adam ti avrà detto di no per il lavoro, proprio perché è un criminale. Inizieremo quindi con il resto della procedura, ovvero che devi cercare informazioni su di lui, tipo seguirlo quando esce di casa. Su questo ti aiuterà anche Chase.» Steven crede di far un buon lavoro, ma, forse, se spiegassi al mio migliore amico la situazione mi aiuterebbe a mentire. Non ancora, però. Ne parleremo quando arriverà il momento.

Annuisco e mi alzo, salutando tutti. «Adesso devo proprio andare se non voglio fare tardi alla partita. Ci vediamo in questi giorni.» Ho i palmi che mi sudano dall'ansia quando entro in macchina. Non è più per la partita come qualche venerdì fa, ho dimostrato a tutta la scuola quanto valgo sul campo, adesso è paura. Una paura viscerale, che mi stringe lo stomaco così forte che mi vengono le lacrime agli occhi. Sto rovinando tutto, porca puttana. Ferirò Paris, non importa da che parte starò, e Steven mi caccerà dall'FBI non appena scoprirà che cosa sta davvero succedendo.

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