11: un mostro travestito da angelo

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<<vuoi davvero vestirti così per un appuntamento?>> alza un sopracciglio la mia migliore amica. Siamo in camera mia, o meglio...la camera che mi hanno assegnato i gemelli, e tra nemmeno un ora Ray Peterson mi passerà a prendermi per il nostro primo appuntamento. Credevo che uscire con una rock star fosse possibile solo nei libri, invece è la cruda verità. Sto per avere un infarto per quanto sono agitata.

<<no, Lena. Io non ce la faccio, sto per soffocare, voglio morire>> sclero. Chi non ha mai avuto una crisi di panico prima di un'uscita con un ragazzo? Penso che nessuno possa dire di essere stato tranquillo. Mi affloscio sul letto coprendo la faccia con le braccia.

<<sei davvero così agitata?>> perchè non lo capisce?

<<non sono mai uscita con una rockstar, come potrei non essere nervosa?>> sbuffo sonoramente.

La giornata di ieri si è concluse con noi ragazze quasi morte per il caldo e per il mal di testa, nessuna ha cenato e ci siamo rimessi a letto. I gemelli non si sono fatti vedere, ma erano più pimpanti che mai questa mattina; tutte le divergenze della festa sembrano scomparse di colpo, hanno cominciato ad urlare e cantare mentre noi tutti facevamo gli zombie bevendo caffè e mangiando uova strapazzate e bacon. Kat gli ha urlato addosso che se non si davano una calmata li avrebbe usati come pulisci pavimenti, per la prima volta anche Lena era d'accordo con lei.

Addison e Kat, dopo colazione, sono andate in spiaggia insieme a JJ e William, Russel e Dylan li hanno seguiti dopo aver ricevuto una strigliata dalla nonna per aver rotto una finestra giocando a calcio con una patata-sì, avete capito bene, stavano proprio usando una patata.

Io e Lena, invece, abbiamo preferito rimanere qui per scegliere l'outfit della giornata.

<<pensa a quando dovrai raggiungerlo senza farti beccare da Cintya>> ride.

<<perché?!>> mi alzo di scatto <<non è più uscita?>> secondo le mie fonti sarebbe dovuta andare allo yacht club con alcune amiche.

<<la discussione con i gemelli le ha fatto venire il mal di testa ed è rimasta qui>> merda. E io come faccio ad uscire con Ray senza che mi veda?

<<vedi?! È destino che non devo andarci>> piagnucolo.

<<ma stai zitta>> Lena tira fuori dall'armadio una tutina a righe bianca e azzurra con un fiocco sul retro <<non esiste il destino>> lei sì che è una persona realista <<che ne pensi di questa?>> mi mostra il capo, avevo proprio scordato di averlo nell'armadio.

<<oh sì che esiste e mi sta dicendo che non devo...>> abbasso il tono della voce <<uscire con Ray>> la mia amica alza gli occhi al cielo e mi lancia il completo.

<<provalo>>

<<ma ascolti quello che dico?!>> credo di star per avere un attacco di panico.

<<ti sto ascoltando, ma è impossibile discutere con te quando sei in ansia, quindi ora và a cambiarti e io penso a come risolvere la questione "Cintya">> sia lodato il cielo; se dovesse riuscire a trovare una soluzione per quest'ostacolo gliene sarei per sempre grata.

La bruna mi spinge verso il bagno-non so se ho già descritto la stanza, ma è enorme, con tanto di vasca idromassaggio-e chiude la porta mentre sono all'interno. Sospiro cercando di calmare il turbinio di emozioni che mi pervade. Dovrebbe andare tutto bene no? Dovrei riuscire ad uscire con un ragazzo senza fare qualche casino giusto?

Perché non ne sono così convinta?

Perché ho questa bruttissima sensazione che succederà qualcosa di brutto?

Le cronache dei fratelli ClarkeWhere stories live. Discover now