23: il bisogno e l'amore sono due cose diverse

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Un sogno.

Sì. Dev'essere sicuramente un sogno.

Però le sue labbra sono così morbide, sembrano dei cuscini pronti a confortarmi nel momento del bisogno, nel momento in cui sono completamente persa e non riesco a trovare la strada giusta per tornare a casa.

Poggia una mano sul mio fianco attirandomi a sé e intensificando il contatto, io poggio le mani sul suo collo per sentirlo, per realizzare che è lì, che Russel Clarke mi sta baciando.

<<Kayla...>> sussurra in un piccolo istante tra un bacio e l'altro.

Questo è un bacio che sa di necessità, di bisogno e di desiderio.

Sento ogni fibra del suo corpo, ogni impercettibile movimento. Sento lui. Russel.

Il mio Russel.

Intorno a noi il silenzio: si sente soltanto lo schioccare delle nostre bocche che si intrecciano come in una danza. Nemmeno la notte fa rumore, una notte piena d'oscurità.

Sento l'alcol e il tabacco, segno che oltre ad aver bevuto ha anche fumato.

Sento che non è in sé.

Mi ricordo che ha baciato Violet prima di me.

<<Russel...>> dico spingendolo via leggermente ma senza eliminare completamente il contatto <<sei ubriaco>> gli ricordo.

<<Kayla sono lucido>> afferma con sicurezza, ma nei suoi occhi noto quel briciolo di assenza dovuta all'alcol.

<<non sei lucido>> scuoto la testa <<è meglio andare a dormire>>

È sbagliato.

Se senti che una cosa è sbagliata è sicuramente sbagliata e, in questo momento, sento che non avremmo dovuto baciarci, che tutto questo è soltanto l'ennesimo casino in cui ci siamo cacciati. Come se stessimo costantemente cercando di aggiungere guai solo per non affrontare quelli più grossi che abbiamo.

<<Kayla io voglio stare con te, stare con te per davvero>> sta dicendo che vuole...essere il mio ragazzo?

Mi stringe nuovamente il fianco come per dare un senso alla sua affermazione e davvero vorrei crederci, ma tutto in questa situazione, tutto nel suo atteggiamento, nella frenesia durante il bacio mi fanno capire che non lo pensa davvero. Lui non vuole stare con me, lui vuole me. È diverso.

<<io ti amo>> aggiunge.

Osservo il ragazzo di fronte a me, osservo i suoi lineamenti, i suoi occhi, i capelli neri. Osservo la sua figura possente e mi rendo conto che sta mentendo, che quelle parole non sono vere.

<<tu non mi ami, Russel>> a questo punto mi allontano definitivamente da lui <<tu non ami me, tu ami lei>> dico riferendomi a Violet <<e io non sono lei>> accenno un sorriso.

<<io non amo lei>> si affretta a rispondere.

<<ecco. Lo vedi? Anche in questa frase, con queste parole. Tu la ami e stai soltanto cercando di negarlo a te stesso. Ma va bene, va bene essere innamorati di qualcuno anche se non potrai mai starci insieme...se non vorrai mai starci insieme>> mi correggo <<perché lo so che il tuo amore per lei non è ricambiato>>

<<io non la amo>> dice con più calma.

<<a volte ci innamoriamo di persone che non fanno per noi, non dico che siano cattive persone...soltanto non sono giuste per noi. Però va bene. Va bene essere non ricambiati, va bene essere lasciati, va bene. Perché questo vuol dire che ci aspetta soltanto qualcosa di migliore>> tutta questa saggezza in una volta mi sta lasciando scioccata <<quindi, Russel, puoi negarlo quanto vuoi però tu sei ancora innamorato di Violet e questa cosa non cambierà>>

Le cronache dei fratelli ClarkeWhere stories live. Discover now