25: Russel e Violet

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Perché stai sempre nello stesso posto se puoi volare?

È questo che mi ripeteva la psicologa quando ero in terapia.

Credo che all'epoca non capissi davvero cosa volesse intendere con questa frase, cosa stesse a significare.

Però dopo, quando tutto è crollato definitivamente, ho scoperto il vero significato di quelle parole.

Perché ti ostini a rimanere ancorato in un posto, con qualcuno, se puoi aprire le ali e scappare via dalla sofferenza?

Forse le persone rimangono dove soffrono perché si sentono in qualche modo rassicurati da quel dolore, come se la tristezza fosse l'unica vera certezza.

Alcune persone credono di non meritarsi la felicità e nel momento in cui dovrebbero essere felici ecco che mandano tutto a rotoli perché il caos è meglio, sono talmente abituati alla confusione che la calma li agita e rovinare tutto è l'unica soluzione che hanno per ritornare nel loro mondo.

Ero così.

Un tempo.

Un tempo l'unica cosa che vedevo era oscurità, confusione, paura e terrore.

Un tempo ho chiuso gli occhi e quasi non sono riuscita a riaprirli.

Ero in fondo ad una voragine, ancorata al suolo con un mattone legato ai piedi.

Avevo delle mani al collo che non mi permettevano di respirare.

Ero completamente prosciugata da ogni cosa.

Un tempo non esistevo più.

Poi le cose sono cambiate: mentirei se dicessi che improvvisamente sono stata meglio, perché non è così che funzionano le cose. Volete sapere come vanno realmente? La realtà è che stai male così tanto da non riuscire a rialzarti da sola, ma l'unica cosa che puoi fare è sollevarti da terra perché non puoi aspettare che piova così da affogare sotto la pioggia; quindi ti spingi con tutte le tue forze verso l'alto, ti aggrappi alla parete della voragine e inizi a scalarla, passo dopo passo, ti rovini le unghie ma vai avanti, sali sempre più in alto fino a quando non vedi la luce.

Dopo mesi finalmente ho visto la luce.

Dopo mesi ho capito che se avessi voluto avrei potuto aprire le ali e alzarmi in volo prima che mi spingessero dentro quel buco.

Ma una volta caduta le tue ali si spezzano quindi non puoi più aprirle e scappare; quindi devi scalare e sperare di non cadere di nuovo sul fondo...perché ormai è sommerso d'acqua.

Più o meno è andata così, la mia "malattia".

Non so, non mi sarei definita una persona malata perché nella mia testa non lo ero davvero, però gli altri mi trattavano come se lo fossi e anche questo ha destabilizzato un po' la mia testa.

Però, forse, in fondo, mi piaceva essere trattata con riguardo, mi piaceva sentire di essere un po' importante per qualcuno proprio perché per altre persone non lo sono stata.

Però ormai parlarne non ha più significato: è passato tanto tempo e sono in parte "guarita".

Ora sto bene.

Forse è più corretto dire che sto meglio.

Tutto si complica quando sono molto stressata però è già un passo avanti no? Ci può essere un momento no in mezzo a tanti momenti sì.

Però grazie a Russel le cose stanno andando meglio, devo dargli credito.

Al ritorno da Chicago ha suddiviso meglio le stanze: io sono sempre nella stessa però Izzy e Will hanno una camera tutta loro mentre Cassandra è in stanza con Lena. Kat e JJ dormono nella camera/mansarda perché sono dei casinisti e nessuno vuole sentirli di prima mattina, mentre Harry è stato sistemato nella camera comunicante a quella dei gemelli ed Addison in quella comunicante con Cassandra e Lena. In sintesi? Ho ancora la stanza più bella.

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⏰ Last updated: Oct 06, 2023 ⏰

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Le cronache dei fratelli ClarkeWhere stories live. Discover now