3: noi vogliamo te

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<<abbiamo qualcosa da proporti>>

Avere un brutto presentimento è plausibile quando ti ritrovi circondata dai due energumeni più pericolosi della città, vero? Non sono strana io, giusto? No perché mi sembra di tremare; le mie gambe non credo riusciranno a reggersi in piedi ancora per molto, e penso le mani faranno la stessa fine-non nel senso che cadranno ma...va beh, avete capito.

In questo momento il silenzio piomba nelle mie orecchie; la festa non si è fermata, oh no, però è come se uno scudo magico abbia sbattuto tutti quanti fuori dal mio mondo, facendo rimanere soltanto noi.

Non so cos'abbiamo in mente, e non voglio nemmeno saperlo in effetti. Rifiuterò qualsiasi cosa diranno, devo essere ferma e decisa sulle mie idee, senza farmi nuovamente condizionare da un bel faccino. Rimani ferma sulle tue idee Kayla, puoi farcela, non è così difficile.

<<non...posso...>> non ce la posso fare, vorrei dire. Ma com'è che quando hai più bisogno di parlare sembra che la voce ti abbandoni e, invece, quando non ne hai bisogno inizi a sparare cazzate? Cioè, non credo che sia una cosa giusta, soprattutto per la mia persona. Già devo sopportare una famiglia che non appoggia le mie scelte e che non mi farà mai diventare una musicista, in più ora devo anche affrontare una richiesta fattami dai gemelli sanguinari. Sembra che la vita mi stia dando dei segnali, segnali veramente incomprensibili che mi fanno dubitare del mio ruolo nell'universo. È, per caso, venerdì tredici e me lo sono persa?

<<shh, Kitty. Lascia parlare i grandi>> Russel è troppo minaccioso, oppure è soltanto a me che sembra così. Ma davvero, posso giurarvi, che mi stanno spaventando a morte. Non posso farcela. Non sopravviverò ancora per molto.

<<stavamo pensando...>> continua il fratello <<...che sei la persona adatta per risolvere il nostro problema>> problema? Perché, i ragazzi più popolari del pianeta hanno dei problemi? Certo, ci sono state delle voci sul loro conto negli ultimi mesi, però non credo che abbiamo davvero qualcosa di cui preoccuparsi, non come me almeno.

<<abbiamo un grosso problema, Kitty>> si alternano tra di loro. Se prima è stato Dylan a parlare, ora è Russel che continua. Mi chiedo se si mettano d'accordo quando devono fare delle discussioni serie. <<e tu sei la brava ragazza che ci serve per venirne fuori>>

<<ci sono tante brave ragazze>> dico di getto <<non penso...>> ma non riesco a continuare la frase perché la mia bocca viene coperta da una mano. Davvero maturo da parte loro. Questo non è per caso sequestro di persona? No, non penso lo sia. Violenza su minore? Mmh, nemmeno. Violenza di qualche tipo? Forse...ma non credo. Cioè, si o no? Sono leggermente confusa.

<<prima ascoltaci, vedrai che ti conviene>> anche questa è una giusta affermazione in fondo.

Abbasso la mano del ragazzo e rispondo <<ma non ci conosciamo>>

<<proprio per questo sei perfetta!>> Dylan si sposta davanti a me <<sarai un' ottima copertura!>>

<<copertura per cosa?>> mi acciglio. La situazione si sta facendo sempre più strana o sbaglio? Cosa potranno mai volere da me i gemelli più conosciuti della scuola, sono una comune mortale di cui fino a quindici minuti fa nemmeno sapevano l'esistenza, è troppo singolare per essere vero. Magari mi sveglierò da un momento all'altro rendendomi conto di aver solo fatto un brutto sogno.

<<quest'estate andiamo in vacanza negli Hamptons>> anche Russel si allontana, ha un sorrisetto compiaciuto in volto, come se la scelta appena presa gli piaccia, e anche molto. <<devi solo venire con noi>> come mai ho l'impressione che ci sia un qualche trucco? O che non mi stiano raccontando tutta la verità almeno. Potrebbero scegliere chiunque, hanno un intero gruppo di amici al seguito, non gli servo io.

Le cronache dei fratelli ClarkeWhere stories live. Discover now