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Arrivare in Cattolica a bordo di un'auto super sportiva forse per qualcuno non è una novità, ma per noi lo è di certo.
La laureanda è seduta di fianco al conducente, che non si trattiene dallo sgasare ogni volta che può.
Parcheggiamo e ci dirigiamo verso l'aula Magna, dove ci sarà la proclamazione della nostra futura dottoressa.

"Forse è il caso che ti tiri su il cappuccio" suggerisco al britannico ed entriamo in aula.
I tre ragazzi stanno in fondo in un angolino, sempre per la solita questione del non dare nell'occhio.

"Per i poteri conferitemi dalla Legge, dichiaro Anna Galbiati dottoressa in Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo con votazione 103 su 110"
Un applauso invade l'aula. Non riesco a smettere di sorridere, sono così fiera della mia amica!
Fatta la foto di rito con il Rettore, corro verso di lei e le do un abbraccio così forte che penso di averla soffocata.
Usciamo nel cortile a festeggiare, bottiglia di prosecco aperta e qualche pasticcino sono gli accompagnatori di questa mattinata.

Delle voci iniziano a distrarci:
" Lando Norris?"
"Ma è quello della Formula 1?"
"È un pilota"
"Sì guarda su Instagram"
Mi accorgo che la gente ha iniziato a notarlo. Glielo sussurro all'orecchio, non capisce l'italiano, ma gli sguardi che la gente ha iniziato a riservargli lo avevano già insospettito.

Lando inizia a fare foto e a firmare autografi, chiedendo gentilmente di rimanere il più calmi possibile e portare rispetto al suo momento di vita privata con degli amici.
Per fortuna non c'è tantissima gente e presto ce ne liberiamo.
Gli si avvicina Anna: "Scusami tantissimo, non pensavo che anche in Cattolica la gente potesse darti fastidio"
"Sono stati abbastanza gentili, ormai sono abituato a queste situazioni, però poi cerco sempre di mettere un confine"

La neo laureata saluta parenti e compagni di corso e ci dirigiamo verso la macchina, pronti per andare in un rifugio poco sopra il lago di Como che regala una vista fantastica.
Samuele e Luca prendono la dottoressa sotto braccio e la sollevano, lei spaventata tira un urlo così acuto da fare invidia ai pipistrelli e scoppiamo tutti a ridere.
Lando viene per darmi una spallata, ma prima che io possa perdere l'equilibrio, mi prende per mano.

Mi sento un' adolescente. Non che abbia un piede nella fossa, ma dopo quello che ho passato con Matteo, sentire di nuovo questa sensazione di testa tra le nuvole mischiata a serenità ed elettrizzazione mi fa pensare alle prime cotte che si hanno quando varchi la soglia del liceo.

"Dopo il Texas dove sarai?"
"A Monaco. Presentiamo una nuova collezione del merchandising per la McLaren"
"C'è posto anche per me?"
Si gira di scatto con gli occhi spalancati: "Davvero dici?"
"Sì, ti raggiungo lì"
"Certo, certo. Chiamo Charlotte le dico di organizzare tutto!"
"No, aspetta. Non voglio sempre approfittarmi della tua generosità e del team. Verrò con un aereo o con un treno. Tu dimmi solo dove dovrò farmi trovare"
"Sei proprio carina" e mi stampa un bacio sulla fronte.

"Quando i piccioncini hanno finito di parlare potrebbero gentilmente aprire l'auto?" È di nuovo il tono rude di Samu. Probabilmente ha qualche trauma di una vita passata per cui non riesce ad accettare i sentimenti o forse è solo fatto così...

Risaliamo in macchina, ci cambiamo tutti velocemente mettendoci un outfit più comodo per la montagna, beh tutti tranne Lando, che non avendo capito a cosa sarebbe andato incontro in questi giorni in Italia si è portato solo felpe e jeans.
Dopo un'ora e mezza di strada e una piccola passeggiata di mezz'oretta arriviamo al rifugio: una vista mozzafiato ci accoglie.

Dopo un'ora e mezza di strada e una piccola passeggiata di mezz'oretta arriviamo al rifugio: una vista mozzafiato ci accoglie

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Tiriamo fuori dei panini e ci godiamo il resto della giornata. Sembra che intorno a noi il mondo si sia fermato e che la nostra amicizia valga più di qualsiasi altra cosa.

"Dai raga, facciamo una foto" esordisce Luca.
Mettiamo l'autoscatto e io mi lancio tra le braccia di Anna, l'amica di una vita che raggiunge il suo primo grande risultato. Sento però che i nostri piedi si sollevano da terra: i ragazzi si sono messi d'accordo per tirarci su in spalletta.
L'equilibrio precario ci fa quasi cadere di faccia, ma per fortuna riusciamo a salvarci in qualche modo.

Questa volta sono io a saltare al collo di Norris e a stampargli un bacio sulla guancia.
"Oooooh" gridano in coro gli altri tre.
"Va bene, va bene, non succederà più" rispondo imbarazzata.
"Come no?" Aggrotta le sopracciglia Lando.
Abbasso lo sguardo perché so di aver detto una stupidaggine.
Tenendo il viso basso alzo gli occhi per vedere la sua espressione: mi sta fissando con espressione divertita, porta due dita sotto il mio mento e me lo alza verso di lui.
"Non dire mai più una cosa del genere" e, questa volta, mi bacia delicatamente sulle labbra.

Dopo questo teatrino imbarazzante per i miei amici decidiamo di scendere verso il parcheggio: si sta avvicinando il crepuscolo ed è meglio dirigersi verso casa.

Siamo di nuovo a casa di Luca, ceniamo con un piatto di pasta e ci mettiamo tutti e cinque vicini vicini sul divano a guardare un film. Credo che nessuno di noi sia riuscito a vedere oltre la metà: ci siamo addormentati l'uno addosso all'altro.

A piccoli passiWhere stories live. Discover now