2.

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Sono appoggiata al bancone in cucina mentre sorseggio una tazza di latte fumante. Nunzio è appena entrato e si è diretto nella sua nuova camera per posare le valigie.
Non so cosa mi lasci più turbata: se il ritrovarmi con lui nella stessa casa o il fatto che manchino esattamente due puntate al serale, con classifiche quotidiane che potrebbero interrompere il percorso di uno di noi da un momento all'altro.

« Come stai? » mi chiede Serena, dopo essere rientrata in casetta.

Alzo le spalle. « Un po' in ansia per queste ultime puntate. » rispondo, ma so che si sta riferendo ad altro.

« Parlo di ciò che è successo oggi. » precisa mentre si siede sullo sgabello difronte a me. Lega i capelli ricci in uno chignon disordinato e poi incrocia le braccia. « Non pensavo che Raimondo avrebbe accettato un altro latinista dopo Mattia. È quello che aveva detto a tutti. »

In quell'esatto momento vedo entrare Carola e Nunzio in cucina che ridono e scherzano tra di loro. Sembra esserci tanta sintonia e questo, per qualche strana ragione, mi fa storcere il naso. Sono legati ed è chiaro, solo un non vedente potrebbe dire il contrario. È come se si conoscessero da sempre.

Nel momento in cui i nostri occhi si incrociano, sento il cuore accelerare. Lui mi fissa per qualche istante, poi abbassa gli occhi e sul mio viso prende posto un sorriso amaro. A quanto pare sono l'unica ad essere rimasta ancorata al passato.
« Una meraviglia. » rispondo alla mia amica che osserva la scena in assoluto silenzio « Non potrebbe andare meglio di così. » aggiungo e lascio cadere un'ultima occhiata sui due ragazzi che avevano raggiunto la cucina.
Poi mi dirigo nella mia camera.

Chiudo la porta e mi butto sul letto. È qui da quanto? Cinque minuti? E già la convivenza è difficile.
Fisso il soffitto in religioso silenzio constatando che da quel momento in poi non ci sarebbe stata più pace per me.
Vedere il modo in cui é passato avanti mi fa venire il mal di stomaco. A malapena riesce a sostenere il mio sguardo, come se la colpa di tutto fosse la mia. Sicuramente nessuno dei due si aspettava di rincontrarsi dentro questa scuola, anche perché quando Nunzio fece i casting per la prima volta io non c'ero ancora; sono entrata in merito ad una sfida qualche giorno dopo.

È incredibile che dopo tutto il tempo che è passato, le cose tra di noi continuino a sgretolarsi senza sosta. Non c'è mai stata una fine, è come se avessimo continuato a logorarci a vicenda: non riusciamo nemmeno a guardarci.
Ho sempre pensato che io e lui fossimo legati da un filo invisibile che, qualsiasi cosa noi facciamo o in qualsiasi posto andiamo, ci tira sempre l'uno verso l'altra, facendoci scontrare violentemente. Ed è quello che è successo oggi.

Ma mantenere la distanza da lui, per me, è fondamentale: in questi sei mesi lontana da Nunzio mi sono convinta di aver superato la questione, che è acqua passata, non mi avrebbe più influenzato ciò che è successo ad Agosto passato.
Ho iniziato a proteggermi e ho una tremenda paura di non riuscire a farlo più.

Passa una buona mezz'ora ed io sto quasi per chiudere gli occhi, quando bussano alla porta ed io sono costretta a ricompormi. Mi siedo e appoggio la schiena alla testata del letto.
« Avanti. » rispondo e con mia sorpresa appare Luigi con un grande sorriso.

« Scusami se ti disturbo, ma Maria ci vuole tutti sulla gradinata per una comunicazione. »

« D'accordo, sto arrivando. » dico e mi alzo dal letto sistemandomi la felpa dorata.

Entrambi arriviamo dagli altri e sento un vuoto nel petto quando noto che Carola e Nunzio sono seduti vicini e la testa di lei è appoggiata sulla spalla di lui. Rilascio un lamento, ricevendo un'occhiata confusa da parte di Luigi. Poi prendo posto in attesa che Maria parli.

« Va tutto bene? » mi chiede il mio amico ed io annuisco, anche se infondo so che non è così.

La voce della conduttrice risuona in casetta: ci viene spiegato come si svolgerà il serale. Non è molto diverso da quello dello scorso anno, con la possibilità aggiunta di poter fare duetti. Per di più, ci informa che a breve si formeranno le squadre e già alcuni dei ragazzi hanno iniziato a fare ipotesi sulle possibili opzioni.

« Secondo me, potrebbe esserci un plot twist. » comincia Albe « Celentano Cuccarini, ad esempio. »

« Mh, non credo sai? » ora è Dario a parlare mentre coccola dolcemente Sissi, seduta al suo fianco « Saranno le stesse dell'edizione passata, quindi Zerbi Celentano, Pettinelli Peparini e Todaro Cuccarini. »

« Vedremo appena ce lo diranno. Ho lezione con Montesso, devo andare. » dico e lascio cadere gli occhi su Nunzio che si sta alzando e sta venendo nella mia direzione.

« Ho lezione anche io, Umberto mi sta aspettando. Mi avvio assieme a Val, ci vediamo dopo. »

Lo guardo qualche secondo prima di incamminarmi verso la porta senza attenderlo. Dobbiamo stare lontani se vogliamo che nessuno dei due si faccia male.
Lui dopo poco mi ha già raggiunta e mi affianca. Sta in silenzio per un po' prima di parlare.

« Hai fretta? » domanda notando il mio passo svelto. In effetti no, non ho fretta. Mancano ancora circa quindici minuti alla lezione. La verità è che avevo bisogno di uscire fuori a prendere aria perché vederlo così appiccicato a Carola mi stava tormentando. E so che non dovrebbe infastidirmi così tanto.

« Non starei correndo altrimenti. » rispondo secca.

Ancora silenzio. Poi sospira. « L'ho guardata la tabella degli orari. Sei in anticipo di un quarto d'ora. » precisa « Quindi, cosa c'è che ti infastidisce? »

Non gli parlerò ancora. Non gli è dato sapere nulla e non serve neppure che faccia il finto preoccupato. Dopotutto non l'ha fatto quando ha pensato bene di baciare un'altra.
Continuo a camminare fino a raggiungere la porta della sala di danza. Mi blocca appena appoggio la mano sulla maniglia per aprirla ed entrare.

« Non deve andare per forza così. »

« Così come? » chiedo. Sono già esausta e non ho ancora cominciato ad allenarmi.

« Così. Che non mi parli neanche. » incrocia le braccia al petto e abbassa lo sguardo. Tipico modo di fare di Nunzio quando è nervoso. « Val, ti ho già chiesto scusa un centinaio di volte, cosa devo fare di più? »

« Non mi sembra il caso né il luogo adatto per parlarne. Per favore, lasciami andare. » tento di liberare il polso dalla sua presa, ma non riesco.
Voglio solo che mi stia il più lontano possibile.

« Non volevo perderti. Non ho mai voluto. Sai benissimo quanto tu sia importante per me, Valentina. » comincia « Non credi che se ci siamo ritrovati qui, significa qualcosa? Non passa un minuto senza che io non pensi a te e vederti così vicina in casa e non poterti parlare mi distrugge. »

Sento gli occhi formicolare e il nodo alla gola stringersi sempre di più. Odio che abbia ancora quest'effetto su di me, dopo ciò che mi ha fatto dovrei detestarlo.
Trattengo tra i denti il labbro superiore e mi concentro per calmare sia il mio respiro accelerato che i battiti del cuore.

« Guardami, almeno. » se non conoscessi chi ho davanti, potrei dire che sembra quasi che mi stia implorando di farlo. Ma so anche che lui è bravo a colpire i miei punti deboli e purtroppo il mio unico punto debole é lui. Ancora.

« Nunzio, devi lasciarmi andare. Non voglio sentirti parlare e non voglio vederti. È già difficile così, non c'è bisogno che complichi le cose. Io ora ho la mia vita e tu hai la tua. Pensa al tuo rapporto con Carola che vedo andare a gonfie vele. » asserisco acida e quando la sua mano scivola via dal mio polso, entro in sala e mi chiudo la porta alle spalle.

So che quella è stata la cosa giusta da dire, allora perché mi fa così male?
È la persona che mi ha ferito più di tutti, non so se sarei in grado di perdonarlo. Ma quando lui mi è vicino, sento cadere tutte le barriere che ho alzato per proteggermi.
La sua mano sul mio polso mi ha provocato una scarica di brividi su tutto il corpo e sarei disonesta a dire che non mi è mancato il suo contatto. Il problema è che sono al corrente che per quanto possa farmi bene, mi ferirà sempre il doppio ed io non voglio soffrire di nuovo.

a un passo da te | nunzio stancampiano. Where stories live. Discover now