Sei.

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Scarabocchi.

Raggiungiamo tutti lo studio, cantanti e ballerini, come richiesto dalla produzione, la quale ci invita anche a prendere posto per terra e a formare un semicerchio. Mi affretto, quindi, ad occupare il posto lasciato libero dalle mie due compagne di stanza, nonché quello tra Rita e Ludovica. Proviamo ad ipotizzare il motivo di questa chiamata, ma nessuna di noi ci riesce e ci arrendiamo quando ci viene mostrato il video del provino di Luigi, il vincitore dell'ultima edizione del programma.

Applaudo, insieme ai miei compagni, quando il filmato termina, con un sorriso sul volto. Lui è riuscito a realizzare il suo sogno e a vincere l'edizione, chissà l'emozione che ha provato e che sta tutt'ora provando. Lo invidio, e spero tanto che possa provare quella felicità - e con tutta la sincerità del mondo, mi basta semplicemente diventare una ballerina a tutti gli effetti!

Fermo i miei pensieri non appena il cantante entra nello studio e i miei occhi saettano sul ballerino di latino, felice di rivedere un suo vecchio compagno. Il biondo, infatti, ha un sorriso stampato sul volto e i suoi occhi brillano. Si scambiano uno sguardo complice e Luigi prende parola, raccontandoci la sua esperienza all'interno del programma e come l'ha vissuta. Poi passa la parola a noi, chiedendoci come, invece, la stiamo vivendo noi. Ci scambiamo, così, i nostri pensieri e le nostre sensazioni, comuni e non.

"In teoria io sono qua anche per cantare. In teoria... però, io vorrei che uno di voi, anche solo uno, se ha voglia di questa esternazione, cantasse prima di me"
Luigi chiede ad uno dei cantanti di farsi avanti, non appena finisce di spiegarci il significato del titolo del suo nuovo album. Tre di loro decidono di alzare la mano: Tommy, Aaron e Niveo. E ad esibirsi è proprio quest'ultimo. Rita lo guarda sorridendo, seguendo ogni suo movimento. Quindi, Marco raggiunge il centro dello studio, leggermente in imbarazzo.

"Ti presento il mio inedito, Scarabocchi, che è una canzone che ho scritto nella mia cameretta, come tutta la mia vita. Parla di paranoie, dei ricordi, quanto ti fanno male i ricordi che hai con una persona. Soprattutto riguarda l'amore. È una canzone molto intima che sto imparando, tutt'ora, ad esternare"
Spiega il ricciolino, in piedi, davanti al cantante professionista. Quest'ultimo gli consiglia di immaginarsi nella sua cameretta, facendo sì che Niveo si possa creare la sua bolla ed isolarsi da tutto il resto. Marco fa proprio come consigliato dal ragazzo, e si mette seduto al centro dello studio, dando le spalle a noi ragazzi e iniziando così la sua esibizione.

Seguo attentamente le parole della sua canzone, che, avendole sentite costantemente da Rita, ormai so a memoria. Mille ricordi invadono la mia mente, in quanto numerose sono le frasi che mi ricordano lui, i nostri momenti ormai passati e che non ritorneranno più.

Dormi con la mia maglietta e non mi scordi. Quella maledetta maglietta a maniche corte che ho rubato dal suo armadio e che non gli ho mai restituito. Non ho ancora avuto il coraggio di metterla da parte, lontana dai miei pensieri, e mai riuscirò a farlo. Me la sono persino portata ad Amici, stupida come sono! Ma che posso farci? Mi fa stare bene, mi fa sentire a casa.

Non mi hai detto che problema c'è. Mi hai lasciato per motivi che ancora non riesco a capire. Hai pensato al tuo bene, al tuo percorso e mi hai messa da parte. Fa male, eppure non riesco a darti la colpa, ad abbandonare quel sentimento.

Mi addormento senza di te. Infinite sere, sembrano, quelle che ho passato da sola, senza te al mio fianco, da quando ci siamo lasciati. Mi manca tutto di quei momenti: il tuo calore, il tuo profumo, le tue braccia che circondano il mio corpo e persino te che ti lamenti dei miei capelli in faccia. Quei capelli lunghi che tanto ti piacevano e infastidivano allo stesso tempo, e che ho deciso di tagliare. Ma tu probabilmente neanche te ne sei accorto.

Ti penso all'incirca ogni giorno, un po' di più da quando te ne sei andato. Penso che si possa commentare da sola, no? E alla fine è inevitabile che ogni mio pensiero ricada su di te, su di noi. Siamo stati insieme due anni, abbiamo condiviso tanto, ma mai troppo. Avevamo tanti progetti, tanti sogni nel cassetto che dovremmo realizzare da soli, prendendo due strade differenti.

Smettila di aspettarmi | Gianmarco PetrelliWhere stories live. Discover now