Diciassette.

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Pettegoli.

Osservo il cielo triste di Roma, anche se a vederlo triste probabilmente sono solamente io. Le lezioni oggi sono andate male e la maestra mi ha consigliato di tenere lontano i miei pensieri durante le prossime lezioni perché danneggiano solamente il mio percorso.

Avevo annuito, senza provare a giustificarmi e senza dirle il motivo per cui stavo così. Le ho assicurato che non sarebbe più successo e sono tornata a casa con l'umore sotto ai piedi.

L'aria fredda di novembre mi costringe a stringere il mio corpo tra le braccia. Mi lascio accarezzare dal vento il viso, mentre la conversazione avuto con Gianmarco mi ritorna alla mente. Chiudo gli occhi cercando di rendere regolare il mio respiro, ma il rumore di numerosi passi mi costringono a riaprirli.

Ramon, Maddalena, Ludovica, Rita e Samuele prendono posto sulla panchina vuota e al mio fianco. I loro sguardi bruciano sulla mia pelle, mentre mi soffermo qualche secondo a guardare ognuno di loro.

"Vi prego no"
Esclamo, portando la testa all'indietro e corrugando la fronte. Passo le mani sul volto, sbuffando rumorosamente. Quella sera, la nostra sessione di gossip sarebbe stata interamente concentrata sulla sottoscritta.

Maddalena, seduta alla mia sinistra, mi dà una leggera pacca sulla coscia, dicendomi che sono lì per aiutarmi e non per farmi il terzo grado.

"Beh, più o meno"
Sussurra Ramon, facendo uscire la loro vera anima: quella di pettegoli. Lo osservo, alzando il sopracciglio destro ed incrociando le braccia al petto.

"Siamo solo preoccupati per te"
Ammette Samuele, lanciando una veloce occhiata al suo compagno di stanza. Quest'ultimo scrolla le spalle, guardando confuso Ludovica.

"Soprattutto dopo che ieri sera sei crollata in un pianto disperato"
Aggiunge Rita, accavallando le gambe. Corruga leggermente la fronte, realmente preoccupata per il mio stato d'animo.

Mi mordo l'interno guancia. So che esternare ciò che sento mi aiuterà a non esplodere, ma dare voce ai miei pensieri fa sempre male, in qualche modo. Soprattutto far emergere quelli che sotterro giornalmente.

Provo a giustificarmi per la sera prima, ammettendo che la conversazione con Gianmarco aveva riportato alla luce dei turbamenti che volevo tenere sepolti. Ma loro iniziano a farmi domande a cui io non vorrei neanche rispondere. Speravo solo di poter passare una serata tranquilla, preferibilmente da sola. L'ultima cosa che volevo era essere sotto ai riflettori.

"È andato così male il tentato chiarimento di Gianmarco?"
Domanda dolcemente Samuele, quasi frenato nel pormi quella domanda. Scuoto la testa, sincera.

"Non è per questo che sto giù. È che adesso che ho avuto le mie risposte, non devo più pormi mille interrogativi sulla nostra relazione e sulla sua fine"
Ammetto. Maddalena e Rita mi guardano confuse, mentre Ludovica, che mi conosce da più tempo, sembra aver capito ciò che intendo dire.

Una smorfia triste appare sul suo volto, cercando probabilmente le parole giuste da buttare fuori. Anche gli altri si sono accorti della sua espressione e, in silenzio, attendono un suo intervento.

"Non sei pronta a metterci una pietra sopra? — prende finalmente parola — Adesso che hai le tue risposte, è come se non avessi più un motivo che ti porta, in un certo senso, a rincorrerlo"

Annuisco sospirando. Non ho mai rincorso letteralmente Gianmarco. L'avrei fatto, probabilmente, se non mi avesse piantato in asso senza alcuna spiegazione, a quel tempo. Ma mentalmente i miei pensieri tornano sempre a lui, nonostante tutto.

"Non sei costretta a metterci una pietra sopra, se non vuoi farlo. Lui è qui e ti aspetta, ti ha sempre aspettata"
Aggiunge Maddalena, con il suo tono dolce. Mi si forma un nodo stretto in gola, l'ennesimo da quando sento parlare di lui.

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⏰ Last updated: Mar 28, 2023 ⏰

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Smettila di aspettarmi | Gianmarco PetrelliWhere stories live. Discover now