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05/06/2024
Capri

D'estate Capri diveniva una delle mete preferite non solo da parte degli italiani,ma anche da parte degli stranieri.
I quali volevano staccare la spina e stare in santa pace.
I ristoranti pullulavano di gente e le spiagge erano stra piene.
Giugno era appena iniziato e la città stava già vivendo un clima di serenità e felicità grazie ai turisti.
Capri era famosa in particolare per una famiglia che viveva lì da secoli, generazioni su generazioni:la famiglia Massaro.
In quella famiglia c'era una ragazza molto ma molto particolare.
Era affetta da mutismo selettivo,che si portava da quando aveva quattordici anni.
Proprio per quello aveva abbandonato le superiori e aveva iniziato a studiare a casa con un insegnante privato,almeno per prendere il diploma.

Il suo era stato un esame di maturità molto particolare,aveva solo fatto lo scritto visto che l'orale non era possibile farlo.
Matilde,quello era il suo nome,era brillante molto brillante e la popolazione di Capri ripeteva che quella ragazza era uno spreco.
Così bella e intelligente ma con quel problema,che la bloccava dal aver delle conversazioni normali con degli sconosciuti.
Sull'isola molti ragazzi le andavano dietro,persino qualche adulto.
Alcuni avevano provato ad approcciarla ma lei andava nel panico e scappava oppure sorrideva,senza dire una parola(la seconda opzione la usava quando cercava di non esternare quel panico).

Matilde viveva in una villetta abbastanza grande con i suoi zii e nonni.
Casa sua era un rifugio,era come se fosse stata inserita in una campana di vetro.
Usciva pochissime volte e ogni tanto si faceva vedere alle feste di paese.
Le poche volte che si recava in piazza,tutti i ragazzi si vestivano in modo elegante e le portavano regali su regali.
Una volta,durante la festa del patrono,aveva ricevuto miriadi di mazzi di rose e ognuno le parlava, ovviamente provandoci.
Aveva buttato le rose a terra ed era scappata diritta a casa.
Vi starete chiedendo se questi ragazzi sapessero del problema di Matilde,eccome se lo sapevano.

Ognuno riteneva che sarebbe riuscito a farla parlare.
La maggior parte diceva che con una 'bottarella', l'avrebbero fatta parlare.
Tutti desideravano fare sesso con lei e nessuno riusciva ad avverare il proprio desiderio.
Da tutti quei dettagli si poteva capire che su quell'isola c'era tanto di quel maschilismo.
Fortunatamente,per Matilde,vivere a Capri non aveva solo lati negativi.

Quel giorno il sole picchiava forte su Capri,facendo uscire gli abitanti per recarsi nelle spiagge.
Matilde Massaro si trovava distesa sul tetto della sua villetta.
Tra le dita aveva una sigaretta, precisamente dal pacchetto di Marlboro Gold.
I suoi occhi erano socchiusi per il troppo sole.
La gonna del vestito le scopriva di poco le gambe,per farle abbronzare.
In giardino aleggiava leggera Ancora Ancora Ancora di Mina,dedusse che l'aveva fatta partire sua zia Rita.
"Signorina Massaro,il pranzo è quasi pronto"annunciò la domestica della famiglia, Renata.
La biondina spalancò gli occhi e spense la sigaretta, buttandola di sotto.
"Signorina non mi dica che si trova di nuovo sul tetto!"la rimproverò la donna.

La diciannovenne scivolò lentamente fino a cadere sul pavimento del balcone, dopodiché entrò in camera.
"Gliel'ho detto un milione di volte, potrebbe cadere e farsi molto male"si mise a braccia conserte.
Renata era una donna bassa e grassottella,aveva i tratti abbastanza delicati e due fossette le decoravano gli angoli della bocca.
Ma quando era arrabbiata,sapeva farsi rispettare.
La biondina sbuffò e fece dondolare le braccia,come se fosse una bambina che aveva appena litigato con i propri genitori.
"Lo faccio per il suo bene, signorina"sorrise leggermente.
"Comunque il pranzo è quasi pronto:insalata,pennette aumm aumm e alici marinate"informò la donna battendo le mani.

Matilde sorrise e indossò le ciabatte,che aveva tolto prima di salire sul tetto.
Renata uscì dalla stanza e con passo veloce scese le scale,per raggiungere il giardino.
Dopo tre secondi anche la ragazza uscì dalla stanza.
Si guardò intorno,sembrava che la casa splendeva grazie alle pulizie minuziose delle domestiche e maggiordomi.

Arrivò in giardino,la tavola era apparecchiata tralasciando niente.
Matilde si sedette,vicino a suo nonno Anselmo il quale stava leggendo un giornale.
"Nennerella,sei contenta del pranzo di oggi?"le domandò l'anziano,con un mezzo sorriso il quale era nascosto dai suoi grossi banfi incolti.
Matilde annuì.
La bionda parlava con i suoi parenti, ovviamente non tantissimo ma qualche parola la scambiava.
Sua zia Rita fece la sua entrata, cantando con voce dolce la canzone di Mina.
Prese per mano sua nipote e la fece alzare dalla sedia, iniziarono insieme a ballare.
Anselmo batté le mani a tempo di musica e sorrideva.
Nel frattempo arrivarono anche gli altri.
Dopodiché il cameriere portò in tavola il primo, cioè le penne.
"Forza,forza tutti a tavola!"esclamò Nina,sua nonna battendo le mani per chiamare a tavola Matilde e Rita.

Christian Prestato e Lucrezia(la sua ragazza)erano appena arrivati a Capri, avevano finalmente messo piede sulla terra ferma.
"Dio... è meraviglioso"commentò Lucrezia,con la bocca spalancata.
"Già,passeremo tre mesi magnifici"il ragazzo guardò la fidanzata e sorrise.
Tre mesi di tranquillità e soprattutto puro amore.
La coppia avrebbe alloggiato in una casa, che avevano affittato qualche mese prima.
"Stasera ho già in mente un bel programmino"la biondina si sfregò le mani e sorrise.
Christian stava trasportando i bagagli con grande difficoltà,visto che quelli della sua ragazza erano esageratamente pesanti.
"E cosa hai pensato Lulù?"le domandò il riccio, iniziando ad avere il fiatone.
"Cena in una pizzeria sulla spiaggia e poi...poi si vedrà"le ultime parole le disse con un sorrisetto malizioso.
"Non so se il tuo ragazzo sopravvivrà con tutte queste valigie"
"Oh oddio scusa amore,mi sono fatta prendere e ho dato tutto a te"prese le sue valigie in mano e Christian si sentì meglio.
"Allora è promosso il mio programmino? ripeté Lucrezia, mentre salivano.
"A pieni voti"rispose il moro.

[...]
Era notte fonda.
Il programmino di Lucrezia era andato a buon fine,avevano fatto sesso per ben tre volte.
Entrambi erano distrutti ma soddisfatti,la sua ragazza riteneva che Christian fosse il fidanzato perfetto.
Dolce, gentile, simpatico, premuroso e soprattutto bravo a letto.
Il riccio era seduto sul letto,la sua schiena era poggiata sulla testiera del letto.
Il suo sguardo era posato sul dolce viso della sua ragazza,che dormiva profondamente.
Il lenzuolo copriva solamente le caviglie.

La sua mano iniziò ad accarezzare il volto per poi andare verso la schiena,la quale era martoriata da graffi ,e infine sul sedere.
Il ragazzo avvicinò le sue labbra all'orecchio.
"Sei perfetta"le sussurrò per poi baciarle la mandibola e la morse leggermente.
Ad un tratto Lucrezia mugolò.
"Amore...ti prego sono stanca, l'abbiamo già fatto tre volte."disse con gli occhi chiusi,poi si girò dall'altra parte.
Christian sospirò e lasciò perdere,dal cassetto prese il suo pacchetto di Chesterfield e l'accendino.
Prima di alzarsi indossò le mutande, dopodiché andò ad aprire le ante del balcone.

Uscì fuori e accese una sigaretta.
Il panorama era strepitoso,Capri era l'isola napoletana più bella.
Fece un tiro e buttò la testa all'indietro.
Appena la rimise a posto i suoi occhi si puntarono su una casa anzi una villetta,la quale si trovava davanti alla loro casa affittata.
Era veramente grande,dedusse che i proprietari dovessero essere ricchi.
Poi vide una figura, distesa sul tetto.
Strizzò gli occhi e poté riconoscere che era una ragazza.
Aveva addosso una camicia da notte bianca e i suoi capelli biondi erano sciolti,stava fumando.
Lo si poteva notare da una nuvoletta grigiastra che fuoriusciva dalla sua bocca.
Gli dava quelle vibrazioni da persona intrigante,in un certo senso misteriosa.

Christian appoggiò i gomiti sul davanzale,era rimasto incantato da quella figura.
Matilde si accorse che qualcuno la stava fissando, così si mise seduta e vide un ragazzo abbastanza alto che la stava guardando.
Subito andò in panico.
Fece un ultimo veloce tiro e buttò la sigaretta a terra, dopodiché con un salto finì sul bancone e rientrò in casa.

Il moro inclinò di poco la testa,confuso.
Fece qualche tiro per poi rientrare in casa,con ancora in mente la ragazza misteriosa del tetto.

Ci riprovo,questa è la terza storia su Mida che pubblico.
Comunque benvenuti nel primo capitolo di Mistery of Love,da quello che avete capito la protagonista è molto complicata.
Se non sapete cos'è il mutismo selettivo: è una problema che colpisce bambini e adolescenti(in certi casi anche gli adulti),i quali volontariamente smettono di parlare e non riescono a spiccicare parola con gli sconosciuti, solamente con i parenti stretti(in caso non parlano proprio).
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo!

Giulia🍓🖤

MISTERY OF LOVE-𝐦𝐢𝐝𝐚Where stories live. Discover now