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Era alquanto raro che a Capri piovesse,l'isola era sempre colpita da un caldo sole e ogni tanto da un fresco venticello.
Proprio quel giorno stava piovendo a dirotto.
Matilde Massaro si trovava seduta sul suo letto,con la testa poggiata sulle ginocchia.
Era passata una settimana da quando Diego e gli altri avevano picchiato Christian.
Lei era scappata come un'idiota,una codarda.
Adesso l'avrebbe odiata,lo aveva lasciato in balia dei calci e pugni di Diego.

Si sentì una stupida.
Si era impegnata così tanto per dire qualche parola con lui e adesso l'avrebbe odiata.
Zia Deborah,alla scoperta della notizia(sull'isola tutti i gossip si scoprivano subito),si era incazzata come una iena.
Manco se Diego fosse stato quello picchiato.
La donna aveva proibito a sua nipote di non vedere più Christian, definendolo un attaccabrighe(anche se lo era Diego).
Ma Deborah stravedeva per il rosso,nessuno le avrebbe fatto cambiare idea.

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta, flebilmente Matilde lo fece entrare.
In camera sua entrò Renata,con uno sguardo dolce.
"Mati tutto ok?"le domandò la donna, avvicinandosi lentamente alla ventenne.
La biondina non disse nulla,rimase a guardare il poster sulla prevenzione al mutismo selettivo,tra i bambini e adolescenti.
Ecco,dopo l'accaduto in spiaggia Matilde aveva smesso di parlare persino con i suoi familiari.
Si sedette sul letto, accanto alla ragazza.
"I tuoi nonni sono in pensiero Matilde, pensano che tu stia avendo una ricaduta"delicatamente le poggiò una mano sulla spalla.

Ed era vero,Matilde aveva avuto una ricaduta.
Aveva paura che diventassero sempre più frequenti.
Con il trasferimento di Rita a Roma insieme a Massimiliano,tutto sarebbe cambiato.
Non l'avrebbe più protetta da zia Deborah, però in compenso c'erano i suoi nonni.
"Mati, tranquilla, Christian sta bene...mentre Diego lo picchiava c'era un ragazzo che passava di lì e ha fermato la rissa."
Per un secondo i suoi occhi si illuminarono,poi penso che probabilmente lui stava odiando per non aver chiesto aiuto.
"Oh non riesco a vederti così"la abbracciò,Matilde sospirò sulla sua spalla.
Si staccò dall'abbraccio.
"Io ritorno in cucina,magari tra poco scendi così gli altri non si preoccupano più di tanto"la informò, avvicinandosi alla porta.
La ventenne annuì,Renata sorrise lievemente per poi uscire dalla camera.

Si alzò dal letto con in mano il suo pacchetto di sigarette e l'accendino, aprì leggermente il bancone e si appoggiò a un'anta.
Qualche brivido di freddo le percorse la spina dorsale,mise le mani a coppa e accese la sua sigaretta.
Ad un tratto vide anche Christian che stava fumando,lo poté notare dal braccio che fuoriusciva dall'anta del bancone leggermente aperta.
Solamente per non far entrare la pioggia in casa.
Matilde cacciò la testa fuori,quel gesto lo fece anche Christian in quello stesso istante.
I loro si incrociarono,la biondina abbassò subito lo sguardo.
"Non sono arrabbiato con te"la voce di Christian risuonò cristallina tra il rumore della pioggia e delle gocce che battevano sui vetri.

La ventenne alzò lo sguardo e fece un tiro.
"Anzi,sono contento di averti protetto"
Le guance di Matilde divennero leggermente rosse, sperò con tutto il cuore che non si vedesse.
"Io non ti odio"era come se Christian le avesse letto tutti i suoi ingarbugliati pensieri.
La testa riccioluta di Mida sparì ben presto,la sua ragazza lo aveva chiamato.
Matilde sorrise ampiamente ed entrò in casa,non prima di aver spento e buttando la cicca nel posacenere.

"Christian ma con chi diavolo stai parlando?"Lucrezia lo richiamò dentro casa,con espressione leggermente confusa.
"Con nessuno amore,stavo fumando...tutto qui"fece spallucce e si buttò sul letto,con la sigaretta ancora tra le dita.
"Parlando,mhm"la bionda non era tanto sicura della sua affermazione.
"Ancora non capisco chi ti abbia ridotto così,se non riuscivi a dormire potevi parlare con me"poggiò una mano sul petto.
"Dei coglioni, semplicemente dei coglioni"rispose Christian in modo evasivo.
"Chri potrebbero essere dei camorristi,credo che dovremmo andarcene e ritornare a Milano"

"No!"scattò subito in piedi.
Lasciando Capri,voleva solo dire non rivedere più Matilde.
Sì,lui voleva rivederla ancora e ancora.
"Cosa?"aggrottò le sopracciglia e si mise a braccia conserte.
"Non saranno dei camorristi, saranno stati quattro coglioni ubriachi.
E poi i camorristi colpiscono le persone di notorietà,non un semplice ragazzo"per un secondo fece una smorfia di dolore,per colpa di una ferita al braccio.
"Mhm,credo che tu abbia ragione"Lucrezia annuì lentamente.
Mida fece un sospiro di sollievo.

[...]
Era da poco che aveva smesso di piovere.
Matilde era appena uscita di casa,cercando di fare il più silenzio possibile visto che era notte e tutti dormivano.
Respirò l'aria fresca che era nata grazie alla pioggia.
"Matilde"la voce di Christian arrivò subito alle sue orecchie.
La biondina si girò e un gran sorriso comparve sul suo volto.
"Questa volta avevo semplicemente voglia di vederti"disse semplicemente il moro, avvicinandosi alla ventenne.

Il suo viso divenne rosso porpora, abbassò il capo per non farglielo notare.
"Signorina Massaro,questa volta dove mi porta?"le domandò Mida, semplicemente per non andare in spiaggia e rincontrare Diego.
"Seguimi"Matilde riuscì a parlare,il suo cuore fece una piccola capriola.
I due si incamminarono.
Christian osservò ogni cosa del paese,senza farsi scappare nulla.
Con il loro cammino,in poche parole,Matilde gli stava facendo un piccolo tour di Capri.
Attraversarono un vicolo, ritrovandosi in una piccola piazzetta.
Era un posto che non visitava nessuno,si poteva dire che quello era un piccolo posto segreto di Matilde.
"È bellissimo"commentò il milanese.
La piazza era immersa nella natura,era una caratteristica che rendeva il tutto ancora più bello.

La ventenne si andò a sedere su una panchina, Christian la seguì a ruota.
"Come l'hai trovato questo posto?"le chiese lui, incuriosito.
"Segreto"
"Ok"Mida alzò le mani in segno di resa e sorrise.
"Sai,la mia ragazza voleva che ce ne andassimo per ritornare a Milano.
Aveva paura che quelli fossero dei camorristi...per fortuna rimaniamo qui"
Matilde annuì lentamente e sorrise.

"Scusami Christian"disse la bionda flebilmente.
"Non dovevo lasciarti così,sono stata stupida"si batté una mano sulla fronte e sbuffò.
"Tranquilla Matilde, è tutto apposto.
Ripeto,non sono arrabbiato con te e non ti odio"
All'improvviso,nelle vicinanze,si sentì una musica.
Era una di quelle canzoni antiche napoletane.
Da piccola Matilde le ascoltava sempre insieme ai suoi nonni,ci ballava anche sopra.

La biondina si alzò dalla panchina e fece segno a Mida di alzarsi.
"Vuoi ballare?"
La ventenne annuì e lo prese per mano.
Iniziarono a volteggiare e muoversi a tempo di musica.
Nell'aria aleggiavano varie risatine da parte dei due.
Ogni tanto la ragazza canticchiava la canzone a bassa voce.
Fino a quando la musica non finì del tutto,Mida e Matilde smisero di ballare ma non si allontanarono.
I loro sguardi si incatenarono,per un millisecondo Christian guardò le labbra della bionda.
Così rosee e perfette.
Matilde ingoiò un groppone di saliva,in ansia per tutto quello che stava accadendo.

La ragazza si mise in punta di piedi,anche lei guardò le sue labbra.
Il viso di Mida si avvicinò lentamente,stava veramente per accadere?
"Forse è meglio tornare"enunciò Matilde.
"Sì,forse hai ragione"le diede ragione e sospirò pesantemente,per poi incominciare ad incamminarsi verso casa in religioso silenzio.





Sono viva!
Scusate se i miei aggiornamenti sono stra lenti ma per scrivere un capitolo devo essere particolarmente ispirata.
In questi giorni di vacanza cercherò di pubblicare molti più capitoli possibili,visto che il 9 aprile fino al 14 vado a Barcellona con la scuola e sicuramente non avrò tempo di scrivere.
E niente ci vediamo al prossimo capitolo,che si spera sarà domani.

Giulia🍓🖤

MISTERY OF LOVE-𝐦𝐢𝐝𝐚Where stories live. Discover now