;5

470 17 1
                                    

Per fortuna non era successo nulla il giorno del suo compleanno.
Dopo aver mangiato la pizza,aveva chiamato sua zia Rita per sicurezza.
Ogni giorno si ricordava dell'incontro avuto con il moro, purtroppo si erano 'scambiati' solamente qualche parola.
Voleva incontrarlo di nuovo,da quel 12 giugno capì che non provava una semplice attrazione sessuale per lui.
Ma era troppo presto per pensarci.

Quel giorno, precisamente il 16 giugno,Matilde si trovava su una sdraio a prendere il sole nel giardino di casa sua.
Alle orecchie c'erano le sue amate cuffiette,stava ascoltando N'ata poesia di Matteo Paolillo canzone che adorava alla follia.
Era letteralmente una dichiarazione d'amore.
A casa non c'era nessuno.
Anselmo,suo nonno,era andato in piazza a giocare a carte con i suoi amici.
Sicuramente si saranno rifugiati in un qualche bar di fiducia.
Rita stava con Massimiliano,alle prese con il matrimonio.
Sua nonna era al mercato e infine zia Deborah non sapeva dove fosse,non le interessava più di tanto.
"Signorina Massera,le ho portato una freschissima e buonissima limonata"

La bionda sorrise,stoppando la canzone e togliendosi le cuffiette.
Si mise seduta e aiutò Renata a poggiare il vassoio sul tavolino.
Con un cenno la ventenne la ringraziò.
"Se le serve qualcos'altro, vienimi a cercare"la informò la donna,per poi allontanarsi.
Matilde annuì e si versò un po' di limonata nel bicchiere.
Il suo sguardo,poi, finì sulla casa del ventiquattrenne.
Nessun membro familiare sapeva l'esistenza di quel ragazzo,la ragazza non aveva detto nulla o meglio non ci aveva provato.
Ma voleva parlarne con qualcuno,doveva togliersi quel peso che la stava schiacciando.
"Renata"Matilde parlò,non seppe nemmeno lei come ci riuscì.
Aveva solo aperto la bocca e il suono del suo nome era uscito da solo.

La domestica si girò di scatto,i suoi occhi luccicarono e sorrise.
Finalmente le stava rivolgendo la parola,era da tre lunghi mesi che non sentiva la sua dolce e sottile voce.
"Si signorina?Ha bisogno di qualcosa?"a passo veloce ritornò dalla bionda.
Matilde fece di no con la testa,le prese la mano facendola sedere.
"La sera del mio compleanno,quando sono andata a mangiare la pizza con Diego,sono andata fuori a fumare e...sono stata insieme a un ragazzo.
Lui ha detto tre parole in croce,ma mi sono sentita bene stando con lui.
Non avevo paura o ansia,volevo che quella conversazione durava per sempre"solo poche volte prese il respiro.
Renata guardava Matilde con un largo sorriso,lei sapeva cosa le stava succedendo.
"So solo che vive oppure alloggia nella casa di fronte alla nostra"indicò l'appartamento,di fronte all'immensa villa Massera.

"Si è innamorata?"le domandò Renata,con un sorriso divertito.
"È una parola grossa... comunque non lo so"fece spallucce e fece un sorso della sua limonata.
"I suoi occhi dicono tanto signorina"
Renata aveva una specie di super potere, solamente dagli occhi riusciva a capire i sentimenti delle persone.
Anche Matilde voleva riuscirci.
"Dammi del tu,ci conosciamo letteralmente da quando stavo nella pancia di mia madre"
Mia madre
Mia madre
Mia madre

Le ultime due parole rimbombarono nella mente della biondina,il suo umore cambiò totalmente.
"Sua madre ancora non ha chiamato e nemmeno suo padre"le informò.
Matilde annuì lentamente e bevve l'ultimo sorso di limonata.
"Va tutto bene,Renata"le prese le mani e la domestica sorrise mestamente.
"Signorina...Matilde,i tuoi genitori non ti hanno abbandonata"si corresse subito, chiamandola con il suo nome.
"Tu dici?"alzò il capo e poi lo riabbassò,per non scoppiare a piangere.
"Si,ti giuro che torneranno"annuì, convinta delle sue parole.
Tutti l'avrebbero abbandonata, sarebbe rimasta da sola in quella immensa villa.
"Eccomi qui!"Nina fece la sua entrata,con in mano due buste pieni di delizie del posto.
Per fortuna sua nonna fermò quel momento così malinconico e triste.
"Signora Solari,prendo le vostre buste...saranno pesantissime"con uno scatto si alzò dalla sdraio,con una leggera corsetta raggiunse l'anziana.
"Grazie mille Renata"

La domestica sparì in casa e Nina si avvicinò a sua nipote.
"Piccrè,cosa hai fatto per tutto questo tempo?"le domandò.
La bionda le mostrò la limonata e il suo telefono con attaccate le cuffiette.
"Fai bene a rilassarti Mati,posso un goccio?"indicò la brocca piena di limonata.
La ventenne annuì.
"Grazie tesoro,al mercato faceva proprio caldo"si versò la bevanda in un altro bicchiere e bevve un lungo sorso.
Appena finì di bere l'anziana signora portò una mano al petto e fece una smorfia di dolore.
Matilde si alzò di scatto e le prese le mani.
"Tranquilla piccolina,ho avuto solo un affaticamento...ora vado un attimo in camera a riposarmi"annuì.
"Nonna..."
"Mati,che bello che hai parlato... è da molto che non ti sento"sorrise dolcemente,con due dita accarezzò la sua guancia.
"Stai bene?Devo portarti in ospedale?"si impanicò la biondina.
"Sto benissimo,vado a riposarmi in camera"ripeté,con più sicurezza.

La ventenne annuì,incerta.
Nina si allontanò da Matilde,la osservò fino a quando non sparì dentro casa.
La ragazza si mise una mano sul cuore e fece un gran respiro.
Si era presa un colpo, sembrava che il cuore avesse perso qualche battito.
Da sopra il tavolino prese il suo pacchetto di sigarette insieme all'accendino.
Ne sfilò una e la accese,mentre la teneva tra le labbra.
Alzò la testa e strizzò gli occhi,vide la figura del riccio attraverso la finestra.
Stava parlando con la sua ragazza,poi incominciarono a baciarsi.
Matilde sospirò pesantemente.
Prese il cellulare insieme alle cuffie e ritornò in casa.

[...]
La famiglia Massera era riunita a cena,quella sera c'era un clima abbastanza mite.
L'argomento principale matrimonio di sua zia Rita,ormai era agli sgoccioli.
Per carità voleva un mondo di bene a sua zia però nessuno si stava preoccupando della salute di sua nonna.
Potrebbe essere stato un semplicissimo colpo di lavoro, però potrebbe essere anche qualcosa di più serio.
Prima della cena,Nina aveva avvisato Matilde di non dire nulla riguardo quello che era successo.

"Tesoro questa sera c'è una festa in spiaggia,non lo sapevi?"le domandò sua zia Deborah, uscendo dall'argomento 'matrimonio'.
La bionda fece di no con la testa.
"Secondo me dovresti andarci, sicuramente ci sarà anche Diego"provò a convincerla,mentre tagliava un pezzo di bistecca.
Matilde sbuffò.
"Dai Mati,per la miseria hai venti anni...divertiti cavolo!"esclamò la donna.
"Deborah se non vuole andarci,non ci va"Anselmo si mise in mezzo, difendendo sua nipote.
La ragazza sorrise.
"Papà ti prego non cominciare,volete veramente tenerla rinchiusa qui?"rise amaramente.
"Noi non la stiamo tenendo chiusa qui dentro,Matilde è adulta e può decidere cosa può fare"aggiunse Nina, tenendo la mano di suo marito.
"Eh invece si!A quaranta anni sarà zitella e avrà visto solo queste quattro cazzo di mura!"alzò la voce Deborah.
"Vi prego,finitela"Rita cercò di calmare la situazione.

Matilde aveva la testa abbassata e fissava il cibo dentro il suo piatto,come se fosse la cosa più interessante del mondo.
La bionda strinse i pugni,le sue unghie premettero sui palmi delle mani.
"Va bene,ci vado!"esclamò, alzandosi di scatto dalla sedia.
Voleva solamente che smettessero di litigare, sicuramente sarebbe rimasta per poco tempo e poi sarebbe ritornata a casa.
Calò in silenzio assordante.
I suoi nonni e zia Rita guardarono Matilde un po' scioccati(sia per la scelta sia perché aveva parlato),invece Deborah stava sorridendo.
"Su che spiaggia si fa la festa?"le domandò.
"Marina di Mulo"rispose prontamente.
La bionda annuì lentamente per poi ritornare seduta al proprio posto,quella sera avrebbe combattuto contro il suo mutismo.



Finalmente ho pubblicato,non ci posso nemmeno credere.
Il prossimo ci sarà la festa, sennò questo capitolo sarebbe uscito troppo lungo.
Comunque spero che vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo!

Giulia🖤🍓

MISTERY OF LOVE-𝐦𝐢𝐝𝐚Where stories live. Discover now