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Il silenzio in casa Massera regnava,Matilde si guardava attorno per vedere se ci fosse qualcuno mentre camminava per raggiungere la porta.
Aprì la porta e si ritrovò in giardino,in venti anni non era mai uscita di casa senza il permesso.
Beh in fondo non usciva mai,quindi che regole doveva rompere?
Avvicinandosi al cancello, trovò il riccio che stava camminando mentre aveva una sigaretta tra le labbra.
Lo si poteva notare da una nuvoletta di fumo che aleggiava attorno al suo volto.

Prese un gran sospiro e aprì il cancello, dopodiché si ritrovò fuori dalla villa.
Era appena uscita dalla sua zona comfort,da sola e per di più senza cellulare per poter chiedere aiuto.
Lo iniziò a seguire.
Non era un atteggiamento proprio giusto,ma non riusciva ad aprire bocca per parlare.
Ad un tratto,Mida si fermò accorgendosi che qualcuno lo stesse seguendo.
Lentamente si girò e Matilde si pietrificò.
"Ehi..."sul volto di Christian comparve un gran sorriso,era contento di vederla.
La bionda alzò la mano e sorrise dolcemente.
"Stavo andando al mare,se vuoi ti puoi unire"le propose, facendo un altro tiro.
La ragazza annuì e si mise al suo fianco.

In confronto a lei,il moro era veramente alto.
Per guardarlo doveva alzare la testa, rischiando di farsi male al collo.
Mida non si chiese nemmeno cosa ci facesse la ventenne in giro a quell'ora,era meglio così.
Addosso aveva la sua camicia da notte,si vergognava leggermente e poi faceva anche freschetto.
E le ballerine non la aiutavano di certo a riscaldarla.
Ogni tanto gettava uno sguardo al volto di Mida, così concentrato mentre fumava la sua sigaretta e guardava l'orizzonte.
Il mente le balenò il momento in cui si era data piacere pensandolo.
Scosse velocemente il capo e le sue guance divennero rosso porpora.
Doveva smetterla di ricordare quel particolare,era stata solamente una debolezza.

Arrivarono alla spiaggia di Marina Piccola, splendida come sempre.
Matilde l'aveva vista poche volte di notte.
Probabilmente solamente da piccola,quando insieme ai suoi zii e nonni guardavano la luna dopo una lunga giornata sullo yacht.
"È raro trovare spiagge senza sabbia"commentò Christian,mentre camminavano sulla lunga sponda fatta di ciottoli.
Raggiunsero quasi la riva del mare,poi si sedettero.
"Sei una ragazza di poche parole,sei molto timida"
La biondina sorrise dolcemente e si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Da quello che ho capito tu sei una Massera,appartieni alla famiglia più ricca e famosa di Capri"
Matilde annuì.
"Io sono di Milano,sono venuto qui con la mia ragazza per una vacanza"

La ventenne lo guardò interessata,per fargli capire che stesse ascoltando.
"La mia ragazza...forse siamo entrati in un periodo di crisi.
E pensare che questa dovrebbe essere una vacanza rilassante,senza problemi"sbuffò il riccio, spegnendo la sigaretta su un sassolino per poi buttarla in un fazzoletto che aveva portato.
Dopodiché decise di accendersene un'altra,quando era nervoso fumava più del normale.
"Ne vuoi una?Ti vanno bene le Chesterfield Blue?"le domandò il moro, mostrandole il pacchetto.
Matilde annuì e la sfilò dal pacchetto con le sue lunghe dita sinuose.
La posizionò tra le labbra e Christian le passò l'accendino.

La ragazza mise le mani a coppa e la accese,fare il primo tiro era sempre un qualcosa di meraviglioso.
Mida l'aveva guardata per tutto il tempo,i suoi gesti erano lenti ma di una delicatezza unica.
La bionda gli diede l'accendino, così anche lui poteva accenderla.
La luna rifletteva sulla distesa cristallina,era come se i due giovani si trovassero in un tipico dipinto di Monet.
"Dio...tutto ciò è meraviglioso"continuò a parlare Mida.

Forza Matilde,parla.
La sua mente stava cercando di convincerla a parlare.
Anche se Christian emanava tranquillità,non ci riusciva lo stesso.
Era più forte di lei.
La ragazza fece un nuovo tiro e buttò la testa all'indietro.
La serata era migliorata, probabilmente l'aveva migliorata anche al ventiquattrenne.
Rimasero in silenzio,non si poteva ottenere una conversazione vera e propria se parlava solo Christian.
La ventenne si maledì mentalmente,quanto voleva riuscire a parlare come una persona normalissima.

Passarono all'incirca dieci minuti di puro e totale silenzio.
Mida sembrava essere più tranquillo,era pronto a tornare a casa e cercare il perdono da Lucrezia.
"Io ritorno a casa,in un certo senso è stata bella la tua compagnia"si alzò da terra e guardò la ragazza con un mezzo sorriso.
La biondina annuisce.
"Matilde"disse ad un tratto la ragazza.
Il riccio si girò,confuso.
"Mi chiamo Matilde"
Era riuscita a parlare,stava per scoppiare di gioia.
Bhe aveva detto solamente il suo nome, però era un grande passo.
"Christian,ma puoi anche chiamarmi Mida"anche il moro si presentò,si poteva notare che era sorpreso.
"Bhe...spero che ci rivedremo,Matilde "aggiunse per poi allontanarsi.

La ventenne sorrise e si distese sui sassolini.
Ancora non ci poteva credere,era riuscita a parlare con uno sconosciuto.
Ma non era un semplice sconosciuto,era il ragazzo che alloggiava di fronte a lei.
Potrebbe essere l'inizio di una buona amicizia.

MISTERY OF LOVE-𝐦𝐢𝐝𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora