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20/06/2024

"Silvana la metto insieme a Teresa?"le domandò zia Rita,scribacchiando sul foglio i due nomi.
"Hanno litigato"le ricordò Matilde, poggiando la testa sulle sue ginocchia.
"Ah oddio è vero,me n'ero completamente scordata"sbuffò, cancellando i nomi.
"Fare i tavoli per il matrimonio è veramente complicato, c'è chi ha litigato oppure chi non si parla proprio"scosse il capo,sua nipote le rivolse un dolce sorriso.
Quello era un tipico problema dei matrimoni del sud.

"E per che cosa,Mati?"aggrottò le sopracciglia, cercando di ricordarsi il motivo.
"Teresa voleva comprare un lampadario antico che cercava da anni, però Silvana l'ha comprato prima"disse,per poi bere un sorso di aranciata.
"Gesù queste due donne mi sorprendono sempre di più"
La bionda accennò un sorriso.
"Direi uguali a zia Deborah"
Rita annuì.
Da lì calò un momento di silenzio.

"Grazie per aiutarmi con i preparativi,insomma so che non impazzisci per Massi..."la donna le spostò qualche ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Se sei felice tu,lo sono anch'io"
A quella frase Rita sorrise ampiamente.
Prese un girasole dal vaso, staccò una parte di gambo e posizionò il fiore dietro l'orecchio di Matilde.
La ragazza tolse il fiore e lo mise dietro l'orecchio di sua zia.
"Mhm secondo me per il matrimonio dovresti farti fare una corona di fuori"inclinò di poco la testa.
"Dici sul serio?"
"Si zia,sarai ancora più bella"la ventenne la abbracciò.
"Dio Mati...come farei senza di te?"
La biondina sospirò pesantemente e il suo sorriso scomparve dal volto.
"Ti verrò a trovare appena possibile,di certo non mi scordo...e non ti potrei mai e poi mai abbandonare"poggiò le mani sulle guance di sua nipote.

"Io non sono come loro Matilde...non lo sono"abbassò il tono della voce,come se fosse una cosa segreta che nessuno doveva sapere.
Matilde se lo sentiva,prima o poi sarebbe rimasta da sola in quell' immensa villa di Capri.
Era il suo destino.
Annuì lentamente, solamente per tranquillizzare sua zia.
Quel momento venne interrotto da un bussare.
"Vado io!"si prenotò Renata,correndo verso la porta.
"Salve signore,la signora Massaro è in salotto"disse la domestica,parlando con il futuro marito di Rita.
"Grazie mille Renata...amore eccomi qui"Massimiliano fece la sua entrata in salotto.
"Amore mij"la donna si alzò e baciò il suo futuro marito.
Prese il fiore e lo mise dietro il suo orecchio.
"Ciao Matilde,ho stile vero?"le domandò l'uomo, indicando il girasole.

La bionda annuì,mentre si risiedeva al suo posto piegando le ginocchia.
"Che stavate facendo?"chiese il romano,guardando il cartellone color bianco.
"I tavoli per il matrimonio, è veramente complicato"sbuffò Rita,anche lei si sedette di nuovo al suo posto.
"Silvana e Teresa hanno litigato di nuovo?"
"Si, solamente per un insulso lampadario antico...quando fanno così non le sopporto proprio"si mantenne la testa con la mano.
"Non invitarle allora"fece spallucce lui.
"Purtroppo ho inviato gli invitati e hanno già risposto che vengono"

Matilde si alzò e uscì dal salotto, lasciando la coppia da sola.
Erano affari matrimoniali e lei non c'entrava niente.
Si ritrovò in giardino,la biondina ne approfittò e si accese una sigaretta.
Fece un tiro e sorrise,fumare la rilassava.
Ovviamente nuoceva alla sua salute e doveva smettere,ma era più forte di lei.
Il suo sguardo cadde su un albero di albicocche.
Aveva piantato il nocciolo insieme a suo nonno Anselmo,in una calda giornata di fine maggio.
Se lo ricordava come se fosse ieri.
Quando era abbastanza alto,lei ci saliva sopra e mangiava i frutti.

28/05/2008
"Nonno ma quando crescerà?"gli domandò la piccola Matilde, stringendo la mano di Anselmo.
"Nennerella ci vorrà molto, però poi ne varrà la pena"sorrise lui.
"Tipo? Cinquanta anni?!"esclamò incredula la biondina,aprendo la bocca per formare una 'o'.
"Nono saranno tipo cinque anni o di meno, l'importante è che venga trattato bene"
Insieme alla nipote si inginocchiò e scavarono con le mani un piccolo fosso.
"Hai l'onore di piantare il seme"annunciò lui, porgendogli il nocciolo.
"Siii"batté le mani,con un gran sorriso stampato sul volto.
Lo prese e lo mise dentro il fosso,poi lo coprì con la terra.
"E ora?"
"Ora bisogna aspettare Mati"le rispose dolcemente il nonno,alzandosi da terra.

Matilde si allungò a pancia a terra e fissò il piccolo cumulo di terra.
Anselmo ridacchiò leggermente.
"Piccrè ci vuole tanto tempo"le ricordò,sempre con tono dolce.
La bimba sbuffò e si alzò da terra,si mise a braccia conserte.
"L'attesa è la migliore cosa,Matilde"
"Dai andiamo dentro, laviamoci le mani e poi andiamo a mangiare la crostata fatta da nonna Nina e Renata"
La bionda annuì energicamente per poi entrare dentro, insieme al nonno.

La ventenne mantenne la sigaretta tra le labbra,per provare ad arrampicarsi sull'albero.
Ci riuscì e si ritrovi tra i frutti dell'albero.
Si sedette su un ramo abbastanza robusto e prese un albicocca.
La morse e sorrise, mentalmente ringraziò il giorno in cui avevano deciso di piantare un albero di albicocche.
Dopodiché il suo sorriso svanì,si ricordò i momenti in cui non riusciva a smettere di parlare.
Da piccola Matilde aveva una gran parlantina,ogni giorno raccontava ai propri familiari cosa aveva fatto l'asilo.
Non mancava nessun dettaglio, nemmeno quello più minuscolo.
Voleva tanto ritornare ai quei tempi.
Ora non riusciva nemmeno a spiccicare parola con gli sconosciuti, solamente con i suoi familiari.
Sì,aveva quei periodi in cui non parlava nemmeno la sua famiglia ma alla fine passavano.

[...]
Come ogni sera Matilde Massaro si trovava sul tetto,a fumarsi la sua solita sigaretta Marlboro Gold.
I suoi occhi erano fissi sulla casa di Mida.
Le luci erano accese e si potevano notare due figure:lui stesso e Lucrezia.
Stranamente non erano in procinto di fare sesso,bensì stavano litigando.
Il balcone della loro camera era semi aperto, quindi la bionda poteva sentire il loro discorso.
"Ormai scopiamo solo!Vuoi passare così questi tre mesi?!"urlò lei,muovendo le braccia avanti e indietro.
"Ma se lo vuoi tu,io sto cercando di proporti qualcos'altro e tu niente"fu la risposta di Christian.
Poi il silenzio, spezzato solamente dai loro sospiri.

"Esco,ho bisogno di stare da solo"enunciò il moro,solo dopo pochi secondi.
"Ma...non mi stai lasciando vero?"il tono di voce della bionda tremò.
"Lu,ho bisogno di stare da solo...tutto qui"la tranquillizzò Mida, poggiando una mano sulle spalle della sua ragazza.
Poi la figura slanciata di Christian scomparve dalla vista di Matilde.
La ventenne fece l'ultimo tiro e spense il mozzicone su una tegola.
Le venne in mente di seguirlo,voleva tanto provare ad avere una conversazione con lui.
Glielo aveva consigliato la psicologa.

Scese dal tetto e si ritrovò sul balcone, dopodiché indossò le prime scarpe che aveva trovato in giro per la stanza(nonché delle ballerine)e con addosso la camicia da notte, uscì dalla sua camera.

SONO TORNATA,strano ma vero.
Purtroppo pochissime volte trovo ispirazione per questa storia,ma quando la trovo creo capitoli di cui sono abbastanza fiera.
Spero di pubblico al più presto e ci vediamo al prossimo!

Giulia🖤🍓

MISTERY OF LOVE-𝐦𝐢𝐝𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora