19. punizione,non sei piu sola

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Pov Dimitri

<<eccomi,eccomi!>>
Aprì la porta di casa di Luna con le chiavi che mi aveva dato di riserva e chiusi la chiamata.

Della ragazza nessuna treccia.

<<Lulu sono io,vieni fuori forza>>
E in un attimo una serratura scattò e fui travolto in un abbraccio.

<<ei piccola tranquilla>>

<<i-io veramente....>>

<<tranquilla, spiegami un attimo bene cos'è successo>>
Le ordinai velatamente accarezzandole i capelli per farla calmare.

<<i-ieri mattina siamo a-andate in libreria .....ci siamo separate prima di pranzo e ci dovevamo vedere oggi alla stessa ora ma....non lo so....non risponde al telefono ,ho provato a bussare e non risponde nessuno.....inizialmente temevo fosse svenuta visto che ....l'hai vista anche tu no? .....mhh..in questo ultimo periodo è così pallida ....però ieri sera dal suo appartamento si sentivano dei rumori....e anche oggi ogni tanto......non volevo usare il passaggio.....a-avevo paura..e...e...non sapevo chi chiamare.....veramente scusa.....i-io....>>
Ascoltai attentamente non potendo far altro che muovere appena il capo.
Luna aveva ragione ,l'avevo notato anche io,quando le vedevo,che Melissa fosse più pallida e spenta dei nostri primi incontri.....avevo attribuito la cosa al fatto che fosse ancora in ripresa,ma in effetti dopo quattordici giorni non poteva essere ,a meno che.......non si fossero infettati i tagli,cazzo!

Nonostante sentissimi come se Luna stesse nascondendo qualcosa ,le lasciai un bacio sulla fronte.

<<chiuditi in camera,finché non torno>>

Infatti,al contrario di quanto mi aspettassi ,non oppose resistenza,anzi praticamente volò in camera.

Strano.

Inarcai un sopracciglio e senza aspettare un ulteriore secondo un più mi diressi in soggiorno ,e da lì, tramite "il passaggio" ,coperto dal solito mobile ,facilmente spostanile ,nella cucina dell'altro appartamento.
Nonostante fossero solo le quindici lì dentro era tutto buio.
A tentoni trovai l'interruttore ed accessi la luce.

Ciò che mi si presentó davanti mi lasciò sconvolto.
Una pila di piatti,posate,bicchieri,tazze e chi più ne ha più ne metta ,messi disordinatamente nel lavello,tutto il piano cucina e quello dell'isola coperto da confezioni di cibo da asporto o in scatola,dietro una scopa,raggruppati alla meglio e peggio dei frammenti di un bicchiere ,seppur anche un occhio non troppo attento potesse notare le schegge ancora sparse per il pavimento.

Inarcai un sopracciglio ma non feci in tempo a formulare un pensiero che fui distratto da un rumore quasi impercettibile,seguendo quest'ultimo,mi portò in soggiorno.

Era tutto buio,anche qui le persiane erano chiuse.

Una sola luce era accesa,quella sopra il tavolo da pranzo,su cui erano disposti fogli su fogli ,e libri,e fogli e penne e......Melissa,china su uno di questi,seduta a gambe incrociate sulla sedia.

I capelli scompigliati ,le borse sotto gli occhi,sgranati ,spalancati ,la carnagione pallida.
Poi il mio sguardo si posó su altri dettagli ....i cuffioni in testa che riproducevano una musica ad un volume troppo alto.

rowWhere stories live. Discover now