23. colazione al primo piano

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Pov Dimitri

Il mattino seguente mi svegliai che erano già le nove,cosa rarissima per me.
La vita militare mi aveva portato ad avere una solida routine con sveglia alle sei,anche quando facevo più tardi la sera,il giorno dopo mai più tardi delle sette e mezza.
Eppure quel giorno no,sarà stata la stanchezza mentale e fisica derivata dalla sera precedente, sarà stata la sensazione di benessere che inavvertitatmente mi faceva sentire il dormire con Melissa fra le mie braccia,non so.
La osservai prendendomi tutto il tempo necessario per farlo,ora non era più rannicchiata a riccio,anzi,assomigliava tanto a una stella marina,completamente spalmata su di me,mentre io le cingevo un fianco con un braccio e più su con l'altro,che finiva con la mia mano fra i suoi capelli,un po sporchi devo dire.

Chissà quanto ti sei trascurata eh piccolo kótik?
Da quanti non te li lavi per bene?
Se me lo permetterai da ora in poi ci sarò io per te,tranquilla.

Mentre la guardava mi accorsi di un altro particolare che inavvertitatmente mi fece sorridere,tra le labbra teneva stretto il proprio dito indice,facendole rimanere le labbra semi-socchiuse.

Ridacchiai e,proprio un attimo dopo, fecero la loro apparizione due grandi occhi color smeraldo, Melissa si stava svegliando.
<<ei piccolo kótik>>

A quelle parole le sue guance si tinsero velocemente di rosso e,come se avesse preso coscienza solo in quel momento di dove si trovasse e di quanto accaduto la sera precedente girò il volto nascondendo lo contro il mio petto e tirando su le coperte fin sopra il suo capo.

Ridacchiai senza potermi trattenere e con una mano tirai giù il lenzuolo,le accarezzai piano i capelli.

<<buongiorno>>

<<mh mh...g-giorno>>
Mormorò con voce bassa.

<<Sei in imbarazzo?>>

Annuì piano.

<<non devi esserlo,capita di alzare un po troppo il gomito...soprattutto quando si è giovani ed incoscienti>>
Le spiegai con calma continuando a carezzarle la schiena.

Scosse il capo.

<<mh?>>
La guardai in attesa di una risposta,a parole possibilmente.

<<non è per quello...>>

<<e per cosa kótik?>>

Non rispose,alche ,dopo qualche istante,ripresi io parola.

<<se non parli non posso aiutarti lo sai?>>

Ancora niente.

<<ed io vorrei tanto aiutarti,permettimi di farlo,little kótik>>

<<i-io...>>
Iniziò esitante ma in un attimo si fermò.

<<tu?>>
La incitai dolcemente.

<<io mi vergogno>>
Buttò fuori tutto d'un fiato.

<<e fin qui ci siamo arrivati>>
Le feci notare scherzando,ottenendo solo di farla arrossire ancora di più.

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