Capitolo 18

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Pov Carlos

E' di nuovo domenica. Siamo a Monaco, la casa del mio teammate. E' un circuito impegnativo, per questo sono molto chiuso in me per dedicarmi alla massima concentrazione. Vengo da tre giorni a Roma dove ho completamente staccato la testa, ho fatto da turista camminando e visitando i monumenti visti solo poche volte dall'esterno. Ho conosciuto qualche fan romano divertendomi a restare cinque minuti in più del solito per 'imparare' il loro dialetto, inutile dire che non sono riuscito a terminare mezza frase. Mercoledì siamo atterrati qui ma non abbiamo fatto molto, il bello sarà a partire da questa sera: Charles ci ha chiesto di trascorrere una vacanza solo noi quattro, tra yacht, mare, divertimento e amore, in questo splendido posto. Attualmente sono nel mio box che mi infilo le scarpe, finito di indossare la scarpa sinistra rimanendo seduto sul tavolino fischio per attirare l'attenzione della mia ragazza che ha lo sguardo perso tra i meccanici al lavoro. Mi sorride e le faccio segno di raggiungermi, sto per chiederle di sedersi sulle mie gambe ma mi arresto quando mi rendo conto che ancora non abbiamo parlato con Piero e che quindi nessuno ancora può e ahimè deve sapere nulla <<va tutto bene?>> a questo punto mi alzo restando difronte a lei

<<si, pensa a te piuttosto>>

<<io sto bene>> dico convinto e vengo subito chiamato, rilascio un soffio per scacciare l'ansia <<devo andare>> le stampo un veloce bacio sulla tempia e mi avvicino frettolosamente alla mia monoposto. Nella qualifica di ieri mi sono classificato quinto, due posti dietro Charles. In pole position Hamilton, seguito da Alonso. Fisso intensamente il semaforo, aspettando che inizi anche questa gara, aspettando di schiacciare il piede sull'acceleratore per sentirmi vivo. Via.

Siamo al decimo giro, forza Carlos ne mancano solo altri 68 <<cazzo>> le gomme si stanno usurando a causa della temperatura alta 'box box'. Con questo Pit Stop scendo di due posizioni 'non ti preoccupare hai ancora 64 giri Carlos'

Quarantesimo giro 'ottimo lavoro' sorpasso sia Lando che Perez tornando al quinto posto. Ocon che sulla griglia di partenza occupa il quarto posto raggiunge l'ottavo a causa di problemi al Pit Stop lasciando quindi il quarto posto a Verstappen che ora è davanti a me. E' sempre una battaglia tosta con questa scuderia, un duello nel quale si rischia sempre di perdere ma anche il più forte può cedere alla pressione 'fantastico!' esclama Vasseur quando al ventesimo giro riesco a superare la RedBull.

Più passa il tempo più i giri diminuiscono. Ne mancano dieci <<ma che cazzo! Verstappen mi ha superato!>> 'ora ti darà vantaggio, ti ha sorpassato dall'esterno, fuori dal tracciato' <<coglione>> commento assicurandomi che la radio sia spenta, che razza di idiota supera in quel punto? Era palese sarebbe uscito fuori se la sua intenzione era quella di sorpassarmi.

Mancano 5 giri. Alonso rallenta notevolmente, presumo abbia problemi con il motore, esce del fumo. Sono terzo <<vedo Charles>> 'sei a due secondi da lui' <<e tra lui e Hamilton?>> 'uno e mezzo' <<puoi aprirmi la radio con lui?>> sussegue il silenzio e poi capisco di poter parlare <<Charles>> 'Carlos' <<sono a due secondi da te, cercherò di mantenere questa distanza, vinci>> gli faccio capire che il suo obiettivo ora è quello di superare Lewis per ottenersi la pole position a casa sua 'sei un fratello' sorrido, Ferrari è famiglia no?

Tre giri. La macchina di Charles sparisce dalla mia visuale e dopo una curva appare la Mercedes, ce l'ha fatta. Sui rettilinei cerco di dare il massimo mantenendo un ottima distanza da Hamilton e poi eccola, la bandiera a scacchi 'P1 per Charles P3 per Carlos'.

Tornato al box neanche il tempo di togliere il casco che una figura mi viene incontro stringendomi forte <<grazie, te ne sarò per sempre grato lo sai vero?>>

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora