Capitolo 31

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 Pov Carlos

<<Tienici informati su tutto>> mi trovo davanti all'aeroporto dove Charles e Lando mi hanno gentilmente accompagnato. Questa mattina ho provato a richiamare Cloe ma nulla, perciò mi sono affrettato ad avvisare il mio Jet, una volta arrivato mi sono invece precipitato qui in aeroporto <<fai buon viaggio e mantieni la calma>> continuano ad assicurarsi come fossero due genitori

<<va bene, ciao ragazzi>> stringo loro le mani e poi mi dirigo a passo svelto con il borsone sul Jet. Nell'arco di venti minuti mi ritrovo già sopra le nuvole. Con lo sguardo mi perdo tra quest'ultime e una valanga di pensieri inondano la mia testa. Ripercorro tutto quello che è successo negli ultimi giorni per cercare qualche mia pecca che possa averla portata ad allontanarsi da me. Mi vorrà lasciare? Forse se non ho sbagliato ha soltanto capito che non riesce a stare al passo con la mia vita, non la biasimerei. Se le fosse successo qualcosa e non vuole dirmelo? Se fosse in ospedale? Si spiegherebbe il motivo per cui neanche Alexa non mi risponde, essendo migliore amiche si saranno concordate. Tra l'altro domani, 11 giugno, è il suo compleanno. Le avevo detto che saremmo stati una settimana lontani a causa di alcuni miei servizi e che ci saremmo rivisti cinque giorni prima del GP in Canada ma in realtà domani sarei partito per l'Italia così da farle una sorpresa. Ho il suo regalo a portata di mano, insieme al borsone. Non so cosa mi dovrò aspettare una volta arrivato e questo mi spaventa perchè non mi preannuncia niente di buono, altrimenti non si sarebbe creata tutta questa situazione.

Dopo 4 ore, due di volo e due di  uber, sono giunto finalmente sotto il palazzo di Cloe. Con il cuore che batte all'impazzata per tutti gli scenari che mi sono immaginato, salgo le scale avendo trovato il portone aperto. Bastano tre rampe e mi ritrovo davanti alla porta, ci sono stato soltanto una volta ma non potrei mai scordarmi ogni singolo momento di quella sera, quando in seguito averle annunciato che avrebbe potuto realizzare il suo sogno da fotografa abbiamo corso dal club in cui lavorava fin dentro l'appartamento, percorrendo a due a due questi scalini. Mando giù il groppone creatosi in gola e suono il campanello. Sembrano passare minuti indecifrabili e la serratura scatta, facendo scattare anche me <<o mio dio>> mi giro dandole le spalle mentre infilo entrambe le mani tra i miei capelli tirandomeli leggermente. Sento la mia anima elevarsi al cielo per il sollievo di vederla intera davanti a me <<cazzo Cloe ma si può sapere che ti prende?>> torno nuovamente di fronte alla porta <<è da due giorni che non ti fai sentire, non rispondi a messaggi e chiamate di nessuno>> sto alzando la voce ma ora ho completamente perso la testa, la paura e l'ansia avuta fino ad ora ha bisogno di uscire e sfogarsi <<cristo santo sono arrivato addirittura a pensare fossi morta>> ed improvvisamente scoppia a piangere, per la prima volta vedo le sue lacrime fare a gara sulle sue guance. Ho sempre visto il suo lato solare e solo ora soffermandomi sul suo viso noto le profonde occhiaie accompagnate da occhi gonfi iniettati di rosso. Ha il volto distrutto, quasi non la riconosco <<Cloe>> mi affretto ad entrare posando il borsone per terra. Chiudo la porta alle nostre spalle e l'attiro immediatamente al mio petto quando vedo che il pianto non ha intenzione di cessare

<<ti odio!>> sbraita lasciandomi di stucco <<odio la Formula 1! Odio qualsiasi cosa! E' tutta colpa tua!>> sputa con tono disperato mentre mi sferra dei piccoli pugni sul petto

<<Cloe>> esclamo quando si lascia abbandonare completamente al mio corpo, preso alla sprovvista, per un momento rischia di cadere a terra ma faccio in tempo prima che accada, scivolando con la schiena lungo la porta insieme a lei <<Cloe>> ripeto per la terza volta, mi sto spaventando, mi sento spaesato e terribilmente confuso <<princesa, guardami>> le afferro il viso tra le mani così da farmi guardare, i suoi occhi con fatica cercano di aggrapparsi ai miei. Sta facendo male, davvero tanto, vederla in questo stato ma adesso devo essere per lei la corda a cui aggrapparsi <<ci sono io>> la rassicuro accarezzandole le gote con i pollici <<ora ci sono io, è tutto ok. D'accordo?> annuisce. Senza proferire altra parola, con ancora le mani sulle sue guance avvicino le nostre bocche che sono state separate fin troppo tempo. La tengo ferma, attaccata al mio viso. Voglio soltanto riuscire a calmarla. Restiamo per qualche altro secondo in questa posizione poi mi stacco, poggiando la fronte sulla sua <<andiamo sul divano?>> annuisce nuovamente. L'aiuto ad alzarsi e ci dirigiamo dritti sul divano, dove ci accomodiamo uno accanto all'altra <<mi vuoi spiegare cosa è successo?>> le lascio prendere tutto il tempo che le serve fino a quando non la vedo pronta a parlare

<<Alexa se ne è andata>> aggrotto le sopracciglia <<se ne è andata in America non so per quanto, non so neanche se tornerò mai>> ha smesso di piangere ma il suo viso rimane ancora come in uno stato di trance

<<perchè?>>

<<da dopo Imola ci saremmo sentite quattro volte fino a che non sono arrivata qualche giorno fa. Un pò per il mio lavoro un pò perchè sono presa da te, da Charles e Alexandra, dalle piccole vacanze, feste, uscite che facciamo e non ho avuto voglia di sentirla. Ho fatto quello che le avevo promesso di non fare, lasciarmi avvolgere da tutto quell'ammasso di novità che mi avrebbe allontanata dalla mia vita normale. E' successo e ne pago le conseguenze. Non era più sicura del nostro rapporto, del nostro sentimento...la lontananza ci potrà far capire ciò che vogliamo veramente, mi ha detto>> rimango in silenzio, completamente spiazzato dal racconto. Da ieri tutto è passato per la mia mente ma di ciò nessuna traccia

<<è per questo che non ti sei fatta più sentire?>> annuisce abbassando la testa <<sei stata da sola per due giorni? In questo stato? Piangendo?>> ricevo un altro accenno <<Cloe>> mi soffermo sul suo viso <<hai mangiato?>> non risponde. Vorrei urlarle che è fottutamente pazza ma come potrei, Alexa era tutto per lei e ora quel sentimento che le legava è svanito da parte dell'americana

<<l'ho fatta stare male. Guardo i suoi messaggi e mi dico sempre ' le scriverò dopo' e il dopo si trasforma nell'indomani. Sono stata completamente accecata da tutte le novità che stanno entrando nella mia vita che ho perso l'unica cosa preziosa che sapeva di casa>>

<<forse Alexa ha ragione, avete bisogno di stare lontane, ognuna nel proprio mondo così da capire se siete ancora effettivamente legate da quel bene che avete sempre provato e se così fosse lo sentirete entrambe e tutto tornerà come prima>>

<<Carlos>> mi guarda dritta negli occhi, i suoi sono inespressivi <<smetto di lavorare per voi>>

<<cosa?>>

<<non voglio più avere a che fare con quel mondo, è ciò che mi ha allontanata da lei>>

<<di quel mondo faccio parte anche io Cloe>>

<<lo so>> sussurra <<ma voglio tornare con i piedi per terra>>

<<quindi mi stai dicendo..>> non riesco a proseguire. Distoglie lo sguardo e a quel punto mi alzo di scatto dal divano spedendomi dritto in balcone, devo assolutamente prendere una boccata d'aria.


SPAZIO AUTRICE

E sevi lasciassi così in sospeso?..

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Where stories live. Discover now