Capitolo 28

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Pov Carlos

Sono passati due giorni dall'ultima volta che ho visto Cloe ed io li comparo a due secoli, dato le due settimane consecutive insieme ora il non averla accanto si fa sentire. Ieri in mattinata sono arrivato a Londra, accolto con molta gioia dal mio migliore amico. Tempo di sistemare le mie cose che sono andato alla Owen Ferrari Mayfair, una concessionaria Ferrari dove ci ho trovato anche Charles: avendo dovuto fare una pubblicità per quest'ultima. Ammetto che non è un'attività che amo fare, essendo abbastanza timido mi trovo a disagio ogni volta che ci chiamano per svolgere questi servizi ma alla fine mi sono divertito. Ci hanno portato su una lunga strada chiusa per le riprese permettendoci di sfoggiare l'alta velocità che solo questo marchio può donarti e poi c'era Charles, con lui tutto diventa più spassoso. In questo momento, in compagnia di Lando mi trovo in un ristorante gourmet non molto distante dal centro. Abbiamo terminato il pranzo ma rimaniamo ancora seduti a chiacchierare, aspettando l'impegno che occuperà il pomeriggio di entrambi <<l'ultima volta che ti ho visto tu e Cloe avevate litigato, avete risolto?>>> chiede poggiando entrambi i gomiti sul tavolo

<<abbiamo chiarito una volta tornati a casa>> abbasso lo sguardo lottando con il mio autocontrollo per non lasciarmi inondare dalle immagini di quella notte in cui ci siamo concessi alla passione, proprio nella palestra di casa mia.su quella panca..

<<non ci siamo mai fermati a parlare per bene della vostra relazione, voglio sapere di più..sa più Charles che io!>> mi scappa una risata e mi lascio abbandonare con la schiena alla sedia

<<avanti, chiedimi quello che vuoi>>

<<partirei nel chiederti cosa provi, come ti senti con lei, se ti fa stare bene>> 'bene'..Dio solo sa quanto questa ragazza mi faccia sentire in un'altra dimensione

<<la amo>> dichiaro diretto mentre mi godo la bocca spalancata del mio amico <<è stato amore a prima vista. Proprio l'altra sera dopo esserci chiariti ci siamo detti 'ti amo'>>

<<e come è stato?>> mi interrompe frenetico volendo saperne di più

<<ho sentito il mio cuore scoppiare. Lando tu non hai idea di quanto io possa amare quella ragazza, è stata una ventata d'aria fresca che mi ha colpito in pieno. Non so cosa io abbia fatto per meritarmela ma è..è speciale non so che dire>> abbozzo un sorriso prestando attenzione al tovagliolo con cui sto giocando 

<<Jesus, mate..non credevo fosse così, insomma si siete una bella coppia ma senza offesa, non emanate tutto quello che>> gesticola con le mani <<..emani in questo momento>>

<<in pubblico non amiamo tante diffusioni, lei poi è impegnata nel suo lavoro ed io nel mio. Quando siamo soli è tutta un'altra storia, parliamo con gli occhi non abbiamo bisogno di parole>>

<<spero di potervi vivere fuori dal lavoro allora>> estraggo dalla tasca il cellulare per vedere l'ora <<perchè vuoi andare se sei così agitato?>> mi domanda quando gonfio le guance e picchietto il piede per terra

<<mi preoccupa più Cloe, non so come dirglielo e se farlo soprattutto>>

<<cioè Cloe non sa nulla?>> scuoto la testa <<amico dimmi..per caso ti piace metterti nei casini? Potrà essere anche una cosa normale, senza malizia ma non lo sarebbe se non la informassi>>

<<non lo so, dai vamos>> lo invito ad alzarsi, paghiamo e poi saliamo nella sua McLaren blu elettrico. Destinazione? Una sfilata. Perchè tutta questa preoccupazione? Sono stato invitato da Rebeca. Come ho già detto alla mia attuale ragazza, io e Rebeca siamo rimasti in buoni rapporti e dato che mi trovavo qua a Londra mi sembrava scortese rifiutare il suo invito. E' una semplice sfilata: dovrò starmene seduto a guardare, forse ci scambieremo due parole ma tutto avverrà in compagnia di Lando. Quello che più mi preoccupa è non aver detto nulla a Cloe. Rebeca avendo visto la mia storia pubblicata durante il volo di ieri, con scritto 'destinazione Londra', ha colto la palla al balzo per invitarmi e da ieri non ho trovato modo e coraggio di avvertire la mia ragazza di questo. Non voglio farla preoccupare inutilmente, credo che glielo dirò una volta che saremo di nuovo insieme, così potrò subito stringerla tra le mie braccia per farle capire che io sono vicino a lei e a nessun'altra. Mezzora di macchina e arriviamo davanti alla struttura in cui si terrà l'evento. Mi guardo attorno e poi, incoraggiato con una pacca sulla spalla dal mio inglesino, segniamo il nostro ingresso. I due posti ci sono stati riservati in prima fila, sul lato sinistro della passerella

<<quanto dura?>>

<<massimo quaranta minuti>> ricordo le volte che Rebeca doveva uscire presto di casa, raggiungere il luogo della sfilata, passare ore a truccarsi, facendomi credere che sarei rimasto alle sue sfilate per un tempo infinito e invece il tutto durava dai 20 ai 40 minuti massimo. In realtà non mi sono mai piaciute le sfilate, non sono come Hamilton che non se ne perde una, ci sono venuto quando potevo solo per sostenere quella che un tempo era la mia ragazza. Il telefono vibra nella mia tasca 'che fai? Alexa è chiusa in casa a studiare, io ne ho approfittato per andare a fare una gita a Maranello!' leggo il messaggio con un sorriso che si materializza in poco tempo sul mio volto nell'immaginarmela nel nostro museo, tra tutto quel rosso, accompagnata sicuramente dalla sua macchina fotografica. Entro nella chat.

'io sono in giro con Lando. E' stato bello il museo?'

odio mentirle

'bellissimo! Ma sarebbe stato ancora più bello se ci fossi stato tu a farmi da guida'

'la prossima volta ti farò fare una gita migliore, ti porto in posti non per tutti'

'essere la fidanzata di Carlos Sainz be like:'

a farmi accorgere di aver riso ad alta voce è proprio Lando che mi da una spallata guardandomi confuso

'ha i suoi vantaggi si. Ho così tanta voglia di averti accanto a me'

'finita questa settimana abbiamo cinque giorni prima di spedirci in Canada'

si spengono le luci

'ci sentiamo dopo..questa sera ti chiamo'


<<Lando!>> la ragazza che poco fa ha sfilato si avvicina a noi raggiante, posizionati accanto al tavolo ospitante diversi bicchieri di prosecco <<Carlos>> quasi sussurra invece il mio nome

<<Rebeca>> sorrido cortesemente venendo accolto tra le sue braccia alla sprovvista, solo ora mi rendo conto di quanto effettivamente ormai nessun altro abbraccio sa di casa come quello di Cloe, la cosa mi rende felice e non poco

<<sono contenta che siate venuti, come va ragazzi?>> afferra un flute dal tavolo di fronte a noi, mostrandosi in tutta la sua snellezza..madre de dios è rimasto solo uno scheletro dall'ultima volta che ci siamo visti

<<alla grande>> rispondiamo in coro io e Lando, che probabilmente cogliendo l'imbarazzo creatosi soprattutto da parte mia, magicamente riconosce qualcuno alla sfilata e si allontana. Lo odio, in questo momento lo odio con tutto me stesso. Preferirei sprofondare, detesto quando non so che dire ma a quanto pare Rebeca non la pensa come me

<<ho visto che ti sei fidanzato>> perfettissimo, argomento migliore da toccare insieme non poteva esserci

<<oh si..>> mi schiarisco la voce dondolando sui talloni

<<mi è capitato di vedere qualche foto, sembra davvero apposto>>

<<si è così>> non oso parlare troppo di Cloe, sia perchè sento di volerla tenere privata per non perdere la nostra magia sia perchè non mi sembra il caso di esprimere i miei forti sentimenti a colei che tre anni fa è stata la mia fidanzata

<<l'importante è che ti renda felice>>

<<si..tanto>> abbozzo un sorriso immaginando il suo volto a tratti buffo <<tu? Qualche novità?>>

<<ho iniziato a frequentare un collega da qualche mese>>

<<ribadisco ciò che mi hai appena detto, l'importante è che ti renda felice>> fortunatamente si riavvicina Lando che fulmino con lo sguardo, se la vedrà con me appena usciti da qua <<noi ora dobbiamo andare, mi ha fatto piacere rivederti>>

<<anche a me, grazie per essere così buono>> dice avvolgendo nuovamente il mio corpo con le sue esili braccia, talmente esili da provocarmi dei brividi per l'impressione che mi fanno

<<ci siamo lasciati in buoni rapporti, ti ho sempre detto che per qualsiasi cosa ci sarei stato>> le accarezzo la schiena staccandomi da quel contatto una volta superato il limite di sopportazione.

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora