Capitolo 38

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Pov Cloe

<<Cloe no!>>

<<dai Carlos ma perchè!>> batto un piede a terra stringendomi le braccia al petto quando rovescia a terra i miei indumenti dal ripiano dell'armadio <<sei uno stronzo!>>

<<sei a casa mia, l'armadio è mio non puoi prendertelo tutto tu, guarda come hai messo i miei vestiti!>> mi scappa una risata vedendo come effettivamente ho messo gran parte dei suoi vestiti stretti in un angolino per far spazio ai miei

<<non c'era comunque bisogno di buttare a terra i miei vestiti, perciò ora li raccogli>> gli ordino fissandolo fino a che non si piega sulle gambe, all'improvviso mi siedo a cavalcioni sulla sua schiena facendoci cadere entrambi

<<non sono più convinto di voler convivere con te Ferrara>> commenta tra le nostre risate

<<ma si può sapere che state facendo?>> tenendo l'ennesimo scatolone tra le braccia, che poi poggia per terra, il monegasco ci raggiunge in camera

<<piccoli imprevisti>> mi alzo da terra <<era l'ultimo?>>

<<si era l'ultimo, mi dovrai pagare un gelato>>

<<un bambino>> scuoto la testa e mi avvicino per allacciare le braccia attorno al suo busto

<<non so, quando ci sarà il matrimonio?>> esordisce sarcastico Carlos notandoci stretti in un abbraccio amichevole

<<non essere geloso Carlitos>> gli risponde Charles avvicinandosi alla porta dopo aver sciolto l'abbraccio <<comunque sarà d'estate, così che potremmo sposarci su una spiaggia>> ed esce

<<cabron>> sussurra mentre sghignazzo sotto i baffi <<ecco fatto, sei contenta di esserti appropriata anche de esta parte de mi casa?>> chiede una volta terminato di risistemare i vestiti

<<quanto sei nervosetto oggi>>

<<non è vero nena, io scherzo. Puoi prenderti tutto lo spazio che vuoi, basta che vivremo sotto lo stesso tetto>> afferra il mio volto tra le mani per portarlo vicino al suo e riempirlo di baci sparsi. Raggiungiamo la cucina dove poggiato sul tavolo Leclerc si gusta una barretta proteica palesemente rubata da qualche dispensa <<e tu dove l'hai presa quella?>>

<<ho aperto ogni sportello e cassetto e l'ho trovata..mi pare il minimo, è da oggi pomeriggio che sto aiutando Cloe con gli scatoloni!>>

<<stasera cucinerò un piatto romano..sei contento?>> annuisce euforico <<quando vai a prendere Alex ?>> controlla l'orologio

<<subito. Ci vediamo tra poco>> questa sera ci siamo riuniti tutti e quattro a casa Sainz, rilassandoci prima della partenza di domani per Abu Dhabi. Eh già. Siamo alla fine di questo primo mio campionato. Quante emozioni vissute. Quante esperienze fatte. Ma questo è l'ultimo Gran Premio. Sarà un'altra dell'esperienze più belle e forti, come ogni finale, che tiene teso ogni capello. Torno in cucina per prendere dalla dispensa un pacchetto di patatine in modo da spezzare la fame. Il pacchetto di patatine è presente soltanto perchè questa mattina siamo andati a fare un bel rifornimento al supermercato, è stata un'impresa davvero difficile ma dovevo, Carlos aveva soltanto cibo proteico!

<<ne voglio una anche io>>

<<mangiati le tue barrette proteiche>>

<<voglio una patatina>> ribadisce ed io scuoto la testa <<mh..>> mi scruta e poi posiziona il suo corpo in mezzo alle mie gambe stando seduta vicino al piano cottura. Continuo a mangiare imperterrita sotto i suoi occhi magnetici, curiosa di sapere dove vuole arrivare. Poggia la mano destra sul mio fianco, l'altra alla base del collo dove inizia a lasciare umidi e lenti baci <<me la dai ora una patatina?>> deglutisco sorridendo per questo suo ricatto ma non demordo

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Where stories live. Discover now