Capitolo 34

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<<Grazie! Grazie! Grazie!>> riempio di baci il volto dello spagnolo che mi tiene in braccio dato che mi tremano ancora le gambe per l'eccitazione mentre ci conduciamo dentro la struttura <<credo di riuscire a camminare ora>> lo informo tornando con i piedi per terra

<<qua ci sono soltanto uffici e sala riunione. Come sai è il circuito in cui ci alleniamo, perciò non ce bisogno di altro. La sede centrale è Maranello>> passiamo accanto alle stanze lungo il corridoio. D'un tratto mi afferra dal polso strattonandomi dentro uno sgabuzzino

<<che fai?>> domando divertita

<<mi ispirano le tue labbra. Soltanto che fuori è pieno di telecamere, qua no>> sul suo volto si dipinge una smorfia maliziosa

<<e cosa ti ispirano?>> cominciamo a sussurrare, facciamo sempre così quando abbiamo voglia di provocarci o quando siamo troppi immersi nell'eccitazione

<<meglio i fatti che le parole no?>> annuisco mordendomi il labbro. Neanche il tempo di terminare la frase che mi afferra con poca delicatezza le guance tra le mani così da avere il controllo del bacio. Spinge la lingua contro la mia, facendo scontrare ripetutamente le nostre labbra. Avendo le mani libere comincio a farle scorrere con lentezza dal collo lungo le spalle, dalle spalle lungo i suo bicipiti scoperti dalla maglia a maniche corte attillata, da quando gliela ho vista indossare gli ormoni hanno abbandonato il mio corpo. Mi soffermo per un tempo superiore in questa zona ma poi riprendo a far scorrere le mani dal suo petto tonico fino agli addominali. Poggia il bacino sul mio, permettendomi di sentire la sua eccitazione, è talmente tanta da farmi sussultare e far perdere anche a me la ragione. Mi stacco dalla sua bocca girandomi di spalle <<che stai facendo Cloe?>>

<<nulla>> poggio le mani al muro ritrovandomi a strusciarmi con i leggins sul suo rigonfiamento

<<rischio un infarto>> non era mai successo che lo facessi fino ad ora, certo qualche stuzzicamento ce stato ma mai che mi sono girata apposta per questo. Comincio a sfregare più forte compiendo dei movimenti irregolari che lo fanno gemere <<santo dios>> afferra i miei fianchi per aiutarmi e gli basta poco in questo modo per scoppiare di piacere. Gli lascio qualche secondo per recuperare, poi mi giro soddisfatta del mio lavoro. Ha le guance arrossate e le labbra schiuse, è la definizione di 'peccato' questa ragazzo

<<sei in debito con me Sainz>> lo avverto concludendo con un occhiolino.


Durante il tragitto in macchina uso per la prima volta, nell'arco della giornata, il telefono. In compagnia di Carlos mi scordo completamente della sua esistenza. Diversi messaggi coprono lo sfondo del blocco schermo, dove alloggia un incantevole foto di noi due. Il mio sguardo ricade in particolare sul messaggio di Daniel e di Alexa. Cerco di rispondere a tutti e lo faccio in maniera automatica, fa strano rispondere con un semplice 'grazie' a colei che era per me come una sorella e credo tutt'ora lo sia, fino a qualche giorno fa. Da whatsapp passo ad Instagram, scarto gli infiniti messaggi provenienti specialmente dai fan di Carlos e poi guardo le storie in cui sono stata menzionata, mi si illuminano gli occhi a guardare quella di Charles e di Alexandra

STORIA INSTAGRAM DI @alexandrasaintmleux

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Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Where stories live. Discover now